25 Aprile 2024 21:44

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25 Aprile 2024 21:44

Celiachia e vita quotidiana: a tu per tu con referente AIC Imperia. “Carenza di locali idonei, importante parlarne”

In breve: Con l'obiettivo di dare risalto questo tema che ha bisogno di sempre maggiore attenzione, ImperiaPost ha deciso di intervistare Clara Casella, referente AIC Imperia.

È la settimana nazionale della Celiachia, malattia autoimmune la cui unica terapia ad oggi è l’adozione di una dieta priva di glutine.

In Liguria, secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento, il numero di casi diagnosticati è di 5.200, circa 200 in più rispetto all’anno precedente. Di questi, 1.728 sono uomini e 3.472 donne. In realtà, però, è di gran lunga superiore il “sommerso”, ovvero tutte quelle persone che ancora non sanno di essere celiache.

Con l’obiettivo di dare risalto questo tema che ha bisogno di sempre maggiore attenzione, ImperiaPost ha deciso di intervistare Clara Iapichino, referente AIC Imperia.

Settimana nazionale della Celiachia: l’intervista a Clara Iapichino

Come mai è così difficile diagnosticare la celiachia?

“La caratteristica della celiachia è che, a seconda delle persone, si possono avere sintomi diversi. La mia famiglia l’ha conosciuta con mia figlia, nel 1998. Per lei, ad esempio, è stata asintomatica, cresceva bene ma aveva le difese immunitarie basse. Quando ha avuto la varicella ci sono state delle complicazioni e dalle analisi hanno visto il ferro basso. Fortunatamente i medici hanno pensato di fare le analisi per la celiachia ed è risultata positiva. Non tutti però lo scoprono così facilmente e, a volte, succede che si va avanti con vari malesseri per anni, senza sapere il motivo.

Per questo è importantissimo parlarne e far conoscere le caratteristiche della malattia il più possibile.

Può essere diagnosticata a qualsiasi età. Alcune persone lo hanno scoperto tardissimo. Ho conosciuto un uomo che lo ha scoperto a 75 anni, dopo aver vissuto una vita normale mangiando pasta e pane“.

Celiachia e mangiare fuori: quanto è complicato a Imperia?

Purtroppo c’è ancora poca adesione dei locali a Imperia. Nel nostro comune ce ne sono solo quattro controllati AIC, 2 pizzerie e 2 ristoranti. Per esserlo è necessario frequentare dei corsi, usare prodotti senza glutine con marchio e seguire le regole di sicurezza contro la contaminazione, dato che una sola briciola può far star male per giorni.

I locali dovrebbero essere più attenti e aderire ai corsi. Questo andrebbe anche a loro vantaggio perché i celiaci sono sempre alla ricerca di nuovi posti dove poter mangiare e porterebbero con loro altre persone. Un celiaco quando trova un qualcosa di celiaco è il più felice del mondo.

Ci sono poi ristoranti che prevedono cibi gluten free nel loro menù, anche se non sono controllati AIC, e, tramite il passaparola, le persone celiache si consigliano a vicenda tramite il web. C’è molta solidarietà e aiuto reciproco.

Questo però lo possono fare solo coloro che possono rischiare una piccola contaminazione”.

Cosa significa, in pratica, avere questa malattia?

“Devo dire che la celiachia è una malattia a cui bisogna abituarsi, bisogna conviverci. Non ci sono medicine da prendere, ma bisogna cambiare le proprie abitudini. Con mia figlia, ad esempio, ci siamo abituati a non uscire mai di casa senza degli spuntini per lei, dato che non puoi mai sapere se nei posti in cui vai troverai qualcosa di adatto. Sicuramente andando avanti ci sarà sempre maggiore attenzione sul tema”.

Ci sono aiuti che arrivano dallo Stato?

“Sì, ogni mese si riceve una somma (circa 90 euro) da spendere in alcuni supermercati o in farmacia, per i prodotti senza glutine. Ovviamente, più si impara a cucinare da soli, meglio è”.

Voi, come gruppo di volontari, cosa organizzate?

“Cerchiamo di mantenere alta l’attenzione e organizziamo iniziative. Ad esempio, siamo presenti a Olioliva, dove facciamo assaggiare l’olio con pane senza glutine. Desidereremmo tanto anche avere un banco alla tradizionale festa di San Giovanni, per cucinare la frittura di pesce con la farina di riso, dato che al momento non c’è niente per i celiaci in questa manifestazione, ma non sappiamo ancora se riusciremo a realizzare il progetto”.

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