18 Aprile 2024 19:48

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18 Aprile 2024 19:48

Imperia: nella basilica di San Maurizio le celebrazioni di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia/Le immagini

In breve: Presenti alla celebrazioni le massime autorità civili e militari della provincia di Imperia

Si è svolta questa mattina, lunedì 30 settembre, la consueta celebrazione del Santo Patrono della Polizia, San Michele Arcangelo, nella Basilica di San Maurizio.

Presenti alle celebrazioni le massime autorità civili e militari della provincia di Imperia. A glorificare la santa messa il Vescovo di Albenga-Imperia, Monsignor Guglielmo Borghetti.

La Polizia di Stato della provincia di Imperia festeggia San Michele Arcangelo.

San Michele Arcangelo viene celebrato dalla Chiesa insieme ai due arcangeli Gabriele e Raffaele il 29 settembre. Il suo nome in ebraico Mi – ka – El significa: “Chi come Dio?”.

Nell’iconografia, orientale e occidentale, San Michele Arcangelo viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo del diavolo, sconfitto in battaglia, e il cui nome in greco “diabolos” (da dia-ballo) significa disgregare, rompere, spezzare.

Un’occasione molto sentita da tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine della provincia e non solo.

Prima della celebrazione della Messa, il Questore della provincia di Imperia ha premiato coloro che si sono distinti per particolari meriti in occasione del loro “servizio” a favore dei cittadini, che rappresenta lo spirito e la missione di ogni operatore di Polizia.

San Michele Arcangelo: il commento del Questore Cesare Capocasa

“San Michele richiama la prossimità di Dio che amorevole e solidale con ogni uomo si schiera dalla parte della vita e privilegia i deboli, i poveri, lo straniero, gli ultimi.

Noi poliziotti  cercheremo di raccogliere ogni grido di aiuto di chi ha bisogno, di cogliere le lezioni di vita che ci provengono dai paesi vicini, aldilà del mare, un poliziotto amico a servizio dei cittadini e pronto a sorridere loro, a quelli più deboli e indifesi in particolare, i più piccoli vittime di bullismo e cyberbullismo, le donne maltrattate, offese, vessate, violentate, uccise, gli anziani umiliati, raggirati, plagiati.

Lo ripeto ancora una volta, come un mantra, l’Autorità si esercita “servendo”, ispirandoci al magistero del Santo Padre, le cui parole cito testualmente”.

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