25 Aprile 2024 10:11

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25 Aprile 2024 10:11

IMPERIA. TUTTI IN PIAZZA PER SALVARE L’AGNESI, ANCHE IL PD PRENDERÀ PARTE ALLA MANIFESTAZIONE DI GIOVEDÌ 22 MAGGIO

In breve: "Anche se, dopo la presa di posizione del signor Colussi, le possibili soluzioni sembrano sfumare, riteniamo che le forze sane della città e dell’estremo ponente della Liguria non possano arrendersi all’ineluttabilità della chiusura dello stabilimento"

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Il Partito Democratico provinciale prenderà parte alla manifestazione a sostegno dei lavoratori dell’Agnesi in programma giovedì 22 maggio.
Saremo insieme a loro in questo momento difficilissimo. Anche se, dopo la presa di posizione del signor Colussi, le possibili soluzioni sembrano sfumare, riteniamo che le forze sane della città e dell’estremo ponente della Liguria non possano arrendersi all’ineluttabilità della chiusura dello stabilimento – spiega il segretario provinciale Pietro Mannoni – È questo il motivo che ci spinge alla partecipazione e che nel contempo ci porta a fare appello a tutta la cittadinanza, affinché i lavoratori dell’Agnesi possano percepire la vicinanza dei loro concittadini. Consapevoli di quanto la strada per trovare soluzioni sia difficile e tortuosa riteniamo indispensabile segnalare come i comportamenti amministrativi degli ultimi trent’anni siano stati improntati al pressapochismo e a una visione di cortissimo respiro. L’Agnesi era il fiore all’occhiello della città e di tutta la provincia di Imperia, essendo un marchio conosciuto nel mondo intero. Sarebbe stato serio e adeguato se la classe politica avesse svolto il suo ruolo e avesse accompagnato uno sviluppo degli impianti, magari collocandoli in altre zone della città, per fare in modo che la nostra terra diventasse sede di un vero e proprio distretto industriale dell’agroalimentare. Se la classe politica avesse operato in questo modo ora non staremmo assistendo all’imminente chiusura dello stabilimento e alla perdita del posto di lavoro per più di 130 persone: purtroppo questo sogno, che sarebbe stato possibile con un poco di capacità e di lungimiranza amministrativa, non si è realizzato e ora siamo in balia delle decisioni di un imprenditore che fa calcoli utilitaristici e che, evidentemente, non vede il nostro territorio come capace di offrirgli un’opportunità di sviluppo. Se ci fosse la volontà il discorso si potrebbe riaprire. Domani serve una grande partecipazione, perché tutti insieme possiamo mantenere viva la speranza di una soluzione”.

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