29 Marzo 2024 16:25

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29 Marzo 2024 16:25

“Il porto di Oneglia punto di attracco di traghetti e navi mercantili”: la proposta di Rifondazione Comunista / i dettagli

In breve: Ad intervenire è Alberto Gabrielli, responsabile ambiente della Segreteria Provinciale di Imperia del Partito della Rifondazione Comunista. 
“Perché non provare a riparlare – seriamente – del porto di Oneglia all’ interno di una visione strategica dei trasporti ? Non una risposta al sindaco, ma una anticipazione: si tratta di proposte serie, credibili e circostanziate che avanziamo da anni e senza la necessità di appellarsi a poco probabili ,mega-navi da crociera  o mega-yacht ed al solo fine di creare lavoro e salvare l’ immagine stessa della città. Ad intervenire è Alberto Gabrielli, responsabile ambiente della Segreteria Provinciale di Imperia del Partito della Rifondazione Comunista. 

“Imperia ha due Porti: Porto Maurizio con l’ ampia Calata Anselmi, ed Oneglia con la grande e bellissima  Calata Cuneo, la calata “Oceanica” e la calata “Obiettivo 2”. Oggi Porto Maurizio è divenuto porto turistico mentre Oneglia è stato confermato porto regionale commerciale e peschereccio. Questa diversificazione netta si è resa necessaria anche in quanto le due forme di attività sono incompatibili per forma, organizzazione, tempi, orari, sicurezza e perfino estetica e paesaggio.

All’ interno di una seria riflessione globale sulla catastrofe ambientale annunciata e sul “redde rationem”  del modello dissennato di sviluppo degli ultimi 60 anni, emerge la grande opportunità per svariate decine di porti diffusi lungo i 7.000 km di costa Italiani – come quello di Imperia Oneglia in grado di consentire l’attracco a navi mercantili di piccolo-medio tonnellaggio -, di essere punti di imbarco-sbarco per cabotaggio sottraendo milioni di tonnellate di merci al trasporto su gomma per lunghe distanze sulle intasate – ed a rischio – autostrade d’ Italia; queste ultime, in particolare i viadotti, oltreché ovviamente datate, non sono state previste per supportare i tonnellaggi che attualmente le percorrono, per di più a velocità decisamente più elevate rispetto a quelle medie degli anni ’60,  elemento fortemente aggravante sull’ usura delle opere d’ arte e segnatamente dei giunti delle strutture in cemento armato.

Il cabotaggio di merci fra questi porti oltre che di rilevante significato ambientale rappresenta una seria e credibile opportunità per queste strutture, in grado di creare un indotto rilevante per le città che li ospitano, (“Camalli”, Spedizionieri, Corrieri, Ristorazione…) . Il Porto di Imperia Oneglia con un pescaggio di 8 m è in grado di ospitare navi fino a 10.000 T, ma è particolarmente idoneo a navi di 3.000-8.000 T per le quali è più agevole la manovra di attracco. Attualmente i porti di Savona e Genova, in particolare, si sono attrezzati per i grandi tonnellaggi e le navi da 3-5-8 migliaia di T risultano solo di intralcio finendo per essere dirottate altrove, mentre possono e devono essere dirottate su attracchi come Imperia Oneglia, sfruttando appieno le potenzialità diffuse sul territorio nazionale.

Particolare interesse rivestono anche, nella stessa logica, i traghetti “Ro Ro” (Roll-on/roll-off) per imbarco/sbarco autonomo di veicoli gommati trasporto merci: attualmente, a titolo di esempio, i numerosi TIR in arrivo in Italia dal Marocco, fanno Dogana nel porto di Imperia Oneglia per poi ripartire in autostrada, mentre sarebbero direttamente imbarcabili per innumerevoli destinazioni Italiane e nel Mediterraneo con grandi vantaggi, per l’ ambiente, la sicurezza, il lavoro, i costi complessivi.

Allo stato attuale, dunque, senza anacronistici propositi di ritorno alla grande attività commerciale connessa ai grandi-medi stabilimenti dell’ agroalimentare, ora ridotti di dimensione e di numero, ciò che si può pretendere e che ragionevolmente è possibile per il Porto commerciale e peschereccio di Oneglia è il suo rilancio sulla base dei seguenti punti

  • Promozione dello scalo per attività di cabotaggio merci
  • Promozione del traffico traghetti “Ro Ro”
  • Utilizzo dello scalo per attracco traghetti turistici
  • Migliore infrastrutturazione degli attracchi e dei servizi pescherecci (la cui flotta è la principale della Liguria)
  • Agevolazione della attività di Ristorazione a bordo, che rappresenta una attività turistica di particolare interesse perfettamente in linea con il modello di Dieta Mediterranea su cui la città centra la sua immagine.

Si tratta in tutta evidenza di scelte politiche, ma anche tecniche, moderne e strategiche, solidamente basate sull’incremento degli scambi commerciali e del lavoro, sulla riduzione delle emissioni e di tutti i danni del trasporto diffuso su gomma: quali l’ incidentalità, la congestione, l’ usura delle strutture. E, contemporaneamente, con un forte rilancio della pesca, un  grande servizio all’ immagine della città anche sul piano turistico. Ed è una scelta che il Comune di Imperia potrebbe imboccare, valorizzando questa struttura strategica, anche sul piano ambientale e della immagine della Città”.

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