25 Aprile 2024 16:02

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25 Aprile 2024 16:02

Imperia: “Destinazione Ravensbrück”, venerdì 7 febbraio in Provincia la presentazione del libro sulla deportazione femminile

In breve: Interverranno Giovanni Rainisio e Paolo Veziano rispettivamente Presidente e Componente della Commissione Scientifica dell’ISRECIm e le tre autrici

Continua la serie degli eventi organizzati in occasione del “Giorno della Memoria” rivolta alla deportazione femminile, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia insieme all’Isrec di Genova, con il patrocinio della Provincia di Imperia e della Città di Imperia e con la collaborazione di IRK-CIR, ANED Liguria, ANPI Coordinamento Liguria, Fidapa e Liceo Scientifico “Vieusseux” di Imperia con il progetto “Cultura Futuro Urbano” ha promosso, per Venerdì 7 febbraio 2020 alle ore 17.00 presso la Sala Consiliare della Provincia di Imperia la presentazione del libro “DESTINAZIONE RAVENSBRÜCK L’orrore e la bellezza nel lager delle donne” di Donatella Alfonso, Laura Amoretti, Raffaella Ranise.

Interverranno Giovanni Rainisio e Paolo Veziano rispettivamente Presidente e Componente della Commissione Scientifica dell’ISRECIm e le tre autrici.

A 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, un libro che ripercorre testimonianze, fatti e luoghi attraverso la tessitura della memoria di queste donne, la disumanità che hanno dovuto affrontare e il male che ha attraversato l’Europa, monito per allontanare ogni vento di inaccettabili revanscismi.

Alcune erano bambine, partite sole o con l’intera famiglia, altre ragazze di vent’anni, madri di famiglia oppure già anziane. Sui treni che le portavano al campo di concentramento di Ravensbrück a nord di Berlino, finirono detenute politiche, prostitute, o appartenenti famiglie ebraiche: reiette da isolare, da eliminare, per il regime nazista. Mille tra le italiane deportate, di ogni età, non tornarono mai: tra loro anche alcune passate per un piccolo e quasi dimenticato centro di detenzione nell’estremo ponente ligure, a Vallecrosia, simbolo del desiderio di rimozione.

La storia di queste donne, ragazze e bambine, i ricordi, la capacità che ebbero molte di loro, nonostante la tragedia che stavano vivendo, di ritrovare la capacità di un affetto, di un gesto, di un sorriso, si affiancano ai momenti più cupi vissuti nel lager e, per le sopravvissute, riportati nella vita vissuta a partire dal loro ritorno.

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