29 Marzo 2024 09:51

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29 Marzo 2024 09:51

Sanremo 2020: Anastasio. “Rabbia? L’ho provata dopo X Factor”

In breve: "Ho provato rabbia dopo X-Factor. La mia canzone 'La fine del mondo' è intima, mi rappresenta. Passava in tutte le radio, era cantata da tutti, senza capirne davvero il senso".

“Rabbia? È quello che ho provato dopo X Factor“. Lo ha affermato Anastasio in conferenza stampa, all’indomani della quarta serata del Festival di Sanremo 2020.

Sanremo 2020: Anastasio in conferenza stampa

Bugo e Morgan

Bugo e Morgan? Ci sono rimasto di sasso. Ne so quanto voi, non mi sento di commentare la vicenda.

Rosso di Rabbia

È un discorso non sulla rabbia in se, ma su quello che gravita intorno alla rabbia. Cosa mi fa arrabbiare? Banalmente le ingiustizie.

La musica italiana 

Il bel canto da solo non basta. All’estero siamo visti come le migliori ugole del mondo, ma in Italia non lo sentiamo. All’estero Il Volo sono famosissimi, ma in Italia questo tipo di musica è surclassata da rapper che non cantano. Festival?Non sono mai stato un telespettatore.

Esibizione al festival

“Il mio l’ho fatto, credo di essere arrivato alla gente. Non mi interessa la classifica, credo di aver portato un pezzo di impatto. ne sono molto soddisfatto.

Ho provato rabbia dopo X-Factor. La mia canzone ‘La fine del mondo’ è intima, mi rappresenta. Passava in tutte le radio, era cantata da tutti, senza capirne davvero il senso.

Chi è qui a Sanremo lo fa perché lo vuole fare. Sfatiamo il mito che è obbligato delle case discografiche.

Come definirei questo Sanremo? Un successo. Mi piace la direzione artistica e la conduzione.

“Rosso di rabbia” parla del tema della rabbia disinnescata, perché viene spettacolarizzata. Per me la rabbia è una maschera di una certa tristezza. Il mio momento di rabbia è stato l’adolescenza. Unica cosa che ho ricavato dalla mia rabbia sono le mie canzoni. Credo che la rabbia sia un sentimento negativo.

Il mio album? Ho voluto scriverlo. Ci sono tante sonorità.

Scrittura delle canzoni

Mi metto la base in cuffia e aspetto che arrivi il primo verso della canzone, funziona da innesco poi viene tutto da sè. Ci sono tante sfaccettature. Difficilmente torno indietro sui miei versi. L’abbandono alla musica è un grande lusso che ci regala questa forma d’arte. A me capita molto con la musica strumentale. Per me però il rap non è musica di abbandono, ma riflessiva, di concentrazione”.

 

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