19 Aprile 2024 14:39

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19 Aprile 2024 14:39

Coronavirus, Imperia: chiudono parrucchieri e barbieri. “Atto di civiltà, ma chiediamo a istituzioni di agire”/ Foto e video

In breve: Parrucchieri e barbieri si sono incontrati oggi per affrontare i problemi relativi all'emergenza coronavirus.

“Da domani mattina chiuderemo, è un atto di civiltà”. Così affermano numerosi parrucchieri e barbieri imperiesi che, oggi, si sono incontrati, mantenendo la distanza di sicurezza, per valutare insieme la situazione della propria categoria nell’ambito dell’emergenza per la diffusione del Coronavirus.

Per contribuire al contenimento dell’epidemia, la maggioranza dei presenti ha deciso di chiudere l’attività a partire da domani, per tutelare la loro salute, quella dei dipendenti e dei cittadini.

Allo stesso tempo, però, i lavoratori si appellano alle istituzioni, chiedendo che vengano presi provvedimenti uguali per tutti, in modo tale da affrontare l’emergenza con maggior forza.

Enzo Saglietto e Michele Aimale

Le direttive non sono molto chiare, anzi, sono in contrasto tra di loro. Siamo stati sollecitati da colleghi sulle problematiche che il nostro lavoro ha sul piano dei contatti con le persone.

Pur riuscendo a mettere in atto tutte quelle situazioni di salvaguardia della salute di nostri clienti e anche nostra, siamo riusciti a capire che forse non basta.

La sensibilità di tutta la categoria è scaturita. Questa mattina ci siamo telefonati, abbiamo fatto un giro tra i colleghi, per vedere cosa si pensa di questa situazione.

Siamo tutti per chiudere, affinchè la salute nostra e dei nostri familiari e dei nostri clienti sia salvaguardata. Mi sembra un atto altamente civile, queste cose vorremmo però che partissero dalle istituzioni.

Vorremmo anche la collaborazione delle istituzioni. Chiediamo a chi dovere di emanare il decreto di chiusura ufficiale, che ora non c’è.

Ringrazio le istituzioni nel nome del sindaco, dell’assessore al commercio, di darci un segnale ufficiale.

Quindi domani mattina noi chiuderemo. Forse non tutti i colleghi non sono d’accordo. Ognuno è liberissimo di tenere aperto se vuole. Però confido nelle istituzioni che emanino un decreto di chiusura così siamo tutti d’accordo”.

 

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