20 Aprile 2024 06:15

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20 Aprile 2024 06:15

Coronavirus, Liguria: case di riposo, parla Sonia Viale. “Inchieste? Regione ha protetto i suoi anziani, pronta a dimostrarlo” / Video

In breve: L'aggiornamento della Regione Liguria.

Il percorso che Regione Liguria ha fatto è stato quello di proteggere gli anziani nel modo migliore. Se qualcuno parla di commissioni di inchiesta, sono pronta a dare evidenza su tutto quello che è stato fatto da Regione Liguria tempestivamente, ma anche chiedere conto a chi doveva dare indicazioni perché le ha fatte in ritardo, quando e come”. Lo ha affermato la vice presidente Sonia Viale nel corso dell’ultima conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus in Liguria, affrontando il delicato tema delle residenze sanitarie liguri, pesantemente colpite dall’epidemia.

Coronavirus, Liguria: la conferenza stampa di aggiornamento

Dati

“Oggi abbiamo eseguito 26945 tamponi, 1152 più di ieri. I positivi sono 19 in più di ieri. Questo conferma il trend decrescente degli ultimi giorni, per un totale di 4539 casi in Liguria. Gli ospedalizzati calano di 19 unità, in totale sono 1060. In Terapia intensiva ci sono 103 pazienti, circa 20 in meno di ieri. Eravamo arrivati a sfiorare a 200 quindi la situazione è dimezzata.

A domicilio senza sintomi o con sintomi lievi ci sono 8 persone in meno di ieri. Clinicamente guariti (ma positivi e al domicilio) sono 1104 persone, 46 più di ieri. I guariti con 2 test consecutivi negativi sono 670 (63 più di ieri).

I deceduti dall’inizio dell’emergenza sono 828, 21 più di ieri. Il dato più doloroso di tutta questa crisi.

I casi positivi divisi per provincia sono 564 a Savona, 476 a La Spezia, 850 a Imperia e 2649 a Genova.

La situazione negli ospedali si sta alleggerendo secondo un trend che vediamo già da alcuni giorni.

Sono dati convergenti che mostrano un’epidemia che cala. C’è ancora una situazione complessa per l’accumulo dei malati dei giorni scorsi, ma le procedure e le regole di distanziamento sociale, seppure faticose sia per l’economia sia per le persone, stanno funzionando. Quindi chiedo a tutti di continuare a rispettarle con grande rigore perché questo ci aiuterà, quando potrà cominciare la fase 2, ad avere quel margine per gestirla, senza che questo comporti un incremento straordinario dei malati.

Rsa

Sappiamo che sono il fronte caldo e stiamo dirottando le risorse, anche se sono strutture private. Questo non ci ha impedito di intervenire sia da un punto di vista delle procedure medice e organizzative, sia da un punto di vista del personale. Abbiamo medici e infermieri che stanno già operando e arriveranno altre risorse.

Vorrei dire che i primi interventi della sanità pubblica sono arrivati il 25 febbraio con una delibera di Alisa, mentre dal Governo circa un mese dopo.

Test sierologici

Stiamo andando avanti con i test sierologici all’interno delle Rra, sia per gli ospiti sia per il personale. Sono stati eseguiti 12 mila test eseguiti su una popolazione di 22 mila unità. I dati che abbiamo al momento, relativi a circa 6 mila, mostrano che l’85% dei degenti è risultato covid negativo, quindi non toccato dall’infezione, così come il 91% del personale. Credo che siano dati che dimostrano che le azioni svolte fino ad oggi all’interno delle residenze da parte della sanità pubblica qualche utilità l’hanno portata.

Proseguono i test sierologici sul personale sanitario. Su 10 mila test, i dati medici dicono che il 96% del nostro personale medico infermieristico e Oss sono negativi. Segno che, nonostante aver affrontato uno straordinario momento di crisi e tensione, la nostra sanità non solo ha saputo proteggere i cittadini ma anche se stessa. Altrimenti questo avrebbe impedito ai cittadini di avere il servizio necessario. In questa regione nessuno è stato privato delle più appropriate terapie di cura per ragioni organizzative o di numero.

Sonia Viale

Ospedali

Stiamo lavorando su tanti livelli e piani. Stiamo pensando a come rimodulare l’offerta ospedaliera. Abbiamo assistito a una profonda trasformazione degli ospedali, molti dedicati al Covid-19, altri dedicati parzialmente. Abbiamo avuto un’esplosione del numero di posti letti dedicati al Covid-19 sufficienti e idonei per accogliere le persone con necessità. Questo è stato fatto comprimendo l’attività cosiddetta di elezione. La riflessione di adesso dev’essere fatta in previsione di una progressiva rimodulazione dell’offerta per gradualmente ripristinare le attività in elezione in ogni territorio.

Da qui non deve partire il dibattito legato al singolo reparto, al singolo ospedale. Come abbiamo fatto all’inizio, dobbiamo considerare il sistema sanitario ligure come un unico ospedale, un’unica rete ospedaliera per farsi carico dell’emergenza. Questo vale anche per il progressivo ripristino non della situazione precedente, ma dobbiamo iniziare a rimodulare l’offerta. Dobbiamo ragionare in termine di sistema, come se avessimo un unico grande ospedale nella regione.

Entro la fine di questo mese dovremo dare i primi segnali tangibili e concreti di questo percorso che stiamo avviando.

Rsa

Queste conferenze devono servire anche a delineare una progressione del nostro agire. Tornando quindi a metà marzo scorso, abbiamo affrontato più volte il tema delle Rsa, avevamo caldeggiato il progetto “Meglio a Casa”, che significa dimissioni protette dagli ospedali, non dimissioni preferenziali nelle case di riposo. Il percorso che Regione Liguria ha fatto, ci sono gli atti e le delibere, è stato quello di proteggere gli anziani nel modo migliore. Il progetto “Mac-Meglio a Casa” è stato implementato a metà marzo, e tutto quello che era legato alle attività di accoglienza alle case di riposo, sottoposte a indicazioni precise di verifica sullo stato di salute delle persone, prima dell’accoglienza nelle Rsa. Alisa lo ha fatto anche a partire dalla fine di febbraio con il divieto delle visite di conforto e successivamente implementato con atti ufficiali e formali.

Ricordo, però, che il Ministero della Salute ha emanato una circolare riferita alle residenze sanitarie il 25 di marzo. Quindi se qualcuno parla di commissioni di inchiesta, anche se lo trovo brutto parlarne dal punto di vista etico e umano in questo momento di emergenza, sono pronta a dare evidenza su tutto quello che è stato fatto ma anche chiedere conto a chi doveva dare indicazioni perché le ha fatte in ritardo, quando e come, e invece che cosa ha fatto Regione Liguria prima, tempestivamente e per tempo.

Fragilità

In questo periodo dobbiamo anche accompagnare persone con situazioni particolari di fragilità, i malati rari per esempio.

Alisa, con il comitato tecnico di malattia rare e non diagnosticate, insieme al gruppo ligure delle associazioni malattie rare, ha supportato un progetto fatto dal Diar Emergenza Urgenza, coordinato dal professor Gratarola, per stabilire modalità di accesso nei nostri ospedali che tengano conto delle criticità dei pazienti affetti dalle malattie rare.

Angelo Gratarola, Terapie intensive

Primo punto: c’è un calo progressivo dell’occupazione letti delle terapie intensive, scesa a poco più di 100, quindi quasi dimezzato. Tenendo conto che c’erano sempre circa 50 letti per patologie non Covid.

Secondo punto: i pronto soccorso oggi hanno una pressione minore globale sia Covid sia non Covid. I percorsi sono separati.

Terzo punto: domani mattina avremo una videoconferenza con l’ISS interessato a vedere come la Regione, Alisa, Comitato Tecnico, per le schede dedicate alle malattie rare che abbiamo messo a punto.

Giacomo Giampedrone

Mascherine

Sono giorni di distribuzione delle mascherine, quindi possiamo fare un riepilogo di quanto fatto finora.

Vorrei fare una valutazione rispetto alle istituzioni dello Stato, che non dovrebbero trovare risposta nelle mascherine della Liguria, ma da parte nostra non ci siamo mai tirati indietro alle richieste dello Stato per dare un contributo anche a loro.

Ieri abbiamo consegnato 27900 mascherine a tutte le Prefetture della Liguria, 20100 a tutti gli enti provinciali. Poco fa ho firmato una distribuzione di 190 mila mascherine ai Comuni per i Sindaci e i servizi essenziali. Questo per quanto riguarda il mondo istituzionale.

Per quanto riguarda le consegne alla popolazione, abbiamo terminato il 100% delle consegne agli oltre 130 Comuni sotto i 2 mila abitanti, che hanno avuto la consegna domiciliare attraverso i Sindaci e i volontari di Protezione Civile. Sono oltre 170 mila le mascherine per questi Comuni.

Per quanto riguarda il materiale che stiamo distribuendo con il piano gratuito delle Poste Italiane, al momento abbiamo in campo 456 mila confezioni di mascherine (quindi 900 mila mascherine) che hanno raggiunto il 38% di consegne. Siamo a circa 100 mila mascherine distribuite al giorno e continueremo fino al 27 aprile.

Per quanto riguarda le percentuali di copertura, abbiamo il 52% del totale già raggiunto a Spezia, 49% a Savona, 42% a  Sestri Levante, 30% a Genova. L’obiettivo è quello di arrivare ad aver completato tutta la tornata, anche con il milione aggiuntivo attraverso edicole e farmacie, ad aver messo in campo oltre 3 milioni di mascherine per tutti i liguri, quindi 2 abbondanti a testa. Diventerà uno strumento di vita quotidiana per tutti i cittadini e per le attività produttive.

Le attività produttive hanno già visto la consegna di 850 mila mascherine secondo lo schema redatto dall’assessorato dello Sviluppo Economico e gestito dalla protezione civile e che vedranno nei prossimi giorni altri 500 mila mascherine chirugiche e 100 mila FFP2.

Sommato fanno più di 4 milioni di mascherine. Un piano straordinario, gratuito, veloce ed efficace, cercando di non lasciare indietro nessuno.

L’ultimo pezzo è il milione che verrà consegnato dal 28 aprile attraverso edicole e farmacie, per rimodellare se c’è stata qualche disparità.

Non voglio nessun grazie, è un gesto di attenzione che andava fatto. Le modalità con cui lo stiamo gestendo è di grande attenzione per arrivare a tutti, facendo muovere meno gente possibile”.

https://www.facebook.com/EnteRegioneLiguria/videos/1107912006240344/

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