15 Maggio 2024 22:55

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15 Maggio 2024 22:55

INTERVISTA A TUTTO CAMPO AL MAESTRO LAVERNIER:”LA CULTURA, SECONDO LA POLITICA, COSTA. VERO, MA L’INCULTURA COSTA DI PIÚ”

In breve: "Non mi piace vedere il ridotto del Teatro Cavour chiuso. Vedere quella sala, adiacente a un teatro che potrebbe ospitare musica da camera e che non viene usata...questo secondo me non è bello"

LAVERNIER

 

Imperia – “Abbiamo appena finito Piani Musicali, c’è stata una grande partecipazione di pubblico e sono molto contento, però incontro molta gente per strada o in giro e mi chiedono di manifestazioni o eventi e poi, puntualmente, sono quelle che non vedo ai concerti“. Inizia così l’intervista a tutto campo con il Maestro Christian Lavernier che, dopo le polemiche di questi giorni, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni a Imperiapost in merito alla situazione quantomeno particolare della cultura in città.

Credo che ci sia una dicotomia, una sorta di scollamento dalla realtà delle cose che accadono nel campo culturale. Credo che la parola cultura debba essere ripensata e rivisitata perchè si sente parlare di cultura, ma francamente mi sono stancato. La cultura si fa, in concreto. Il tessuto delle associazioni è importante in questa città e questo è vero, ma dico che va ripensato il modo di rapportarsi alla cultura e, in questo senso, si dovrebbero colmare tante lacune. La cultura non ha bisogno di polemiche di nessun genere, ha solo bisogno di essere curata, coltivata e sempre alimentata“.

Io voglio credere nella cultura in modo assoluto però qualcuno dice, soprattutto la politica, dice che la cultura ha un costo. E’ vero, ma l’incoltura costa molto di più“.

Alla domanda su come risponde il pubblico di Imperia il maestro risponde: “C’è bisogno di fare ginnastica, vedo un buon pubblico, ma alle volte è un abituée. Vorrei che la cultura fosse vicino alla gente e non parlo solo della musica, parlo di eventi culturali in generale quindi non di intrattenimento.  Credo che questo tipo di eventi devono essere supportati davvero e questa è la nostra proteina. La cultura è una proteina nobile e non possiamo diventare anoressici.

“Parlo della mia città che porto sempre nel cuore e non mi piace vedere il ridotto del Teatro Cavour chiuso. Vedere quella sala, adiacente a un teatro che potrebbe ospitare musica da camera e che non viene usata questo secondo me non è bello. Vedo molto bene la biblioteca, ho fatto lì concerti per 5 anni conosco le potenzialità, credo che non ci sia da polemizzare ma lavorare insieme”.

“Penso che la mia città abbia un pubblico potenzialmente molto buono e a Piani Musicali il pubblico quest’anno era molto numeroso e molto preparato. Ho visto una rinascita culturale e l’ho visto crescere proprio di numero e di qualità, sono persone che fanno dei chilometri per venire a vedere dei nomi, a ingresso gratuito, che noi cerchiamo di portare in città. Io voglio credere davvero che la cultura possa essere un volano perchè non è solo un costo. Le istituzioni non possono vederla come un costo a fondo perduto”.

Aprirei a qualsiasi idea culturale, aprirei meno alle polemiche per smettere di parlare di cultura e fare cultura perchè se no rimane solo una parola. L’arte è un atto d’amore“.

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