20 Aprile 2024 13:22

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20 Aprile 2024 13:22

IMPERIA – TRE ORE DI SUMMIT IN COMUNE PER CERCARE UNA “EXIT STRATEGY” PER IL PORTO TURISTICO. AL LAVORO UNA “TASK FORCE” /DETTAGLI

In breve: In oltre due ore di serrato confronto la parte politico/tecnica e il legali si sono confrontati vagliando più di una "exit strategy" che scongiuri l'eventualità, neanche troppo remota, della chiusura dello scalo portuale turistico imperiese.

collage porto di imperia task force

Imperia – Il sindaco Carlo Capacci, l’assessore alle partecipate Guido Abbo, il vice sindaco Giuseppe Zagarella, il dirigente del settore porti e demanio Pierre Marie Lunghi, il dirigente dei lavori pubblici Alessandro Croce, gli avvocati Enrico Panero e Luigino Montarsolo, il ragioniere capo del Comune Alessandro Natta, il dott. Fabrizio Robbiano (commercialista e consulente del Comune) e il segretario generale Andrea Matarazzo. Sono questi i soggetti che costituiscono la task force “Salva Porto Turistico di Imperia” che si sono riuniti questo pomeriggio in Comune per cercare di uscire dall’empasse costituta dal fallimento della Porto di Imperia S.p.A.

In oltre tre ore di serrato confronto, la parte politico/tecnica e il legali si sono confrontati vagliando più di una “exit strategy” che scongiuri l’eventualità, neanche troppo remota, della chiusura dello scalo portuale turistico imperiese. Ma l’obiettivo è anche quello di mettersi nelle condizioni di attirare un investitore pronto ad investire 50-60 milioni di euro necessari per completare il porto. Una delle soluzioni al vaglio dei tecnici è quella di affidare, in via temporanea, la gestione del porto ad una società interamente del Comune, l’unica opzione possibile sarebbe l’Imperia Yacht S.p.A. Si spiegherebbe dunque la volontà di Capacci di azzerare i vertici della società che gestisce il bacino portuale di Oneglia. La nomina di un amministratore unico è prevista entro due settimane e successivamente gli sarà affiancato un manager. Il tutto sarà, comunque, fatto in concerto con il Tribunale di Imperia e la Procura, di 5 marzo ne basta uno. 

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