23 Aprile 2024 12:34

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23 Aprile 2024 12:34

Il mistero delle “navi mute” e la lotta per la tutela dell’ambiente. In visita a Imperia l’Ammiraglio Pettorino/Foto e Video

In breve: Il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Giovanni Pettorino, ha fatto visita agli uomini e le donne del Compartimento di Imperia.

Nella mattinata odierna il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, accompagnato dal Direttore Marittimo della Liguria – Ammiraglio Ispettore Nicola Carlone, ha fatto visita agli uomini e le donne del Compartimento Marittimo di Imperia, incluso il Comandante ed i titolari degli Uffici Minori dipendenti da Ventimiglia a Diano Marina, ai quali ha rivolto il suo vivo apprezzamento per il lavoro quotidianamente svolto a servizio del cluster marittimo e dell’utenza del mare.

Nell’occasione il Comandante Generale ha tenuto una conferenza stampa incentrata sull’importante tema della tutela e protezione dell’ambiente marino, con particolare riguardo alla difesa delle aree marine protette e alla conservazione degli stock ittici, costantemente minacciati dalla presenza di “reti fantasma”.

Nel corso della conferenza stampa, inoltre, l’Ammiraglio Pettorino ha evidenziato le gesta eroiche, integralmente raccontate sul volume “Navi Mute”, del Comandante Natale De Grazia: Ufficiale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, che scomparse nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995 mentre indagava su quelle “navi a perderesospettate di essere state affondate, deliberatamente, con il loro carico di rifiuti pericolosi.

Giovanni Pettorino

“Il mar Mediterraneo ha una biodiversità particolare, dove insistono aree pregiate. Una di queste è il tratto del mar Ligure, compreso negli 87 mila chilometri quadrati del santuario dei Cetacei, area che si presta a una presenza inconsueta di cetacei, specie di mammiferi marini particolarmente interessanti.

Nel contesto di questo mare ci sono aree marine protette come Cinque Terre e Portofino. Alcuni giorni fa abbiamo effettuato un’immersione nelle secche di Santo Stefano, una zona, il cui perimetro è di circa 8 km, all’interno della quale si può osservare una biodiversità interessantissima, dovuta alla confermazione delle secche e al passaggio di una corrente da levante a ponente, sia sotto il profilo faunistico sia della flora che va attenzionata. Un patrimonio che va conservato per assicurare questa presenza negli anni futuri, un valore aggiunto per tutto il territorio.

I nostri padri non avevano gli strumenti per vedere queste bellezze sottomarine. Noi oggi abbiamo gli strumenti e iniziano ad apprezzarle, È importante che i nostri figli, che avranno strumenti sempre più qualificati, possano trovare quello che troviamo noi. Questo bene prezioso, il mare, lo abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri ma soprattutto in prestito dai nostri figli.

Per quanto riguarda il libro presentato oggi, “Navi Mute”, racconta la storia del Comandante De Grazia che negli anni 90 partecipava a un pool della procura di Reggio Calabria per le indagini sul traffico di rifiuti con le navi, e perì tragicamente nella notte tra 12 e 13 dicembre nel 1995. Un’indagine della commissione d’inchiesta parlamentare ha rilevato che alcuni passaggi di quelle attività andrebbero approfonditi oggi”.

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