24 Aprile 2024 02:59

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24 Aprile 2024 02:59

Coronavirus: aumento contagi in Italia, parla Matteo Bassetti. “Dati incoraggianti, molti nuovi contagiati non sono malati”

In breve: Ecco l'opinione dell'infettivologo Bassetti sugli ultimi dati OMS sulla pandemia da Coronavirus.

“I dati mi sembrano incoraggianti”. Lo afferma l’infettivologo, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, in riferimento al recente aumento dei contagi da Coronavirus a cui si sta assistendo in Italia e nel mondo, che sta preoccupando sia le autorità sia l’opinione pubblica.

Bassetti, dopo aver analizzato i dati mondiali ufficialli dell’Organizzaizone Mondiale della Ssanità, ha tratto le sue conclusioni, sostenendo che “i nuovi contagiati stanno meglio dei primi contagiati, o perché non si ammalano affatto (non é un caso che aumentano gli asintomatici) o perché la malattia è molto più gestibile dal punto di vista medico, sia a casa che in ospedale”.

Coronavirus: analisi dati OMS, parla Matteo Bassetti

“Su suggerimento e con un ingegnere , ho analizzato i dati mondiali ufficiali dell’OMS (https://covid19.who.int/table) per vedere come l’aumento dei contagi nei vari stati ha influenzato le ospedalizzazioni e i decessi in questi paesi.

Nel sito suddetto sono purtroppo presenti solo i contagi e i decessi (giornalieri e cumulativi) di ogni paese, e quindi l’analisi è limitata a questo.

Si vede chiaramente (nei grafici allegati riferiti ai vari paesi) che, sia nei paesi che hanno utilizzato contromisure più severe contro la pandemia (Italia, Spagna, Germania) che nei paesi che invece hanno usato metodi molto più “blandi” (USA, India), dove il virus é praticamente “sfuggito di mano”, i decessi in percentuale sono decisamente calati.

Questo potrebbe voler dire che i nuovi contagiati stanno meglio dei primi contagiati, o perché non si ammalano affatto (non é un caso che aumentano gli asintomatici) o perché la malattia è molto più gestibile dal punto di vista medico, sia a casa che in ospedale.

I dati mi sembrano incoraggianti.

Ora la cosa che si potrebbe e dovrebbe fare a livello italiano per una buona informazione medico-scientifica, sarebbe valutare la morbilità e la letalità del COVID-19 su chi è stato colpito dalla malattia nei mesi di giugno, luglio e agosto (valutando quale percentuale di asintomatici e tra i sintomatici quanti a casa con 37.5 di temperatura e due colpi di tosse, quanti in ospedale stabili, quanti in ospedale critici e quanti in ospedale intubati).

Ps.
Ho visto tanta gente con le mascherine messe benissimo(e meno male), ma pochissimi che si lavano le mani. Attenzione a pensare che la mascherina sia l’unico presidio per difenderci.. E’ solo uno dei tanti.
Mi raccomando”.

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