29 Marzo 2024 07:34

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29 Marzo 2024 07:34

Coronavirus: 100 scienziati scrivono a Conte e Mattarella. “Subito misure drastiche per evitare strage”

In breve: "Più tempo si aspetta - si legge nella lettera - più le misure che si prenderanno dovranno essere più dure, producendo un impatto economico maggiore".

Cento tra professori e scienziati hanno inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Premier Giuseppe Conte una lettera appello chiedendo “subito misure drastiche per contenere il Covid”.

Coronavirus: lettera appello a Conte e Mattarella

Nella missiva si invitano le principali cariche dello Stato a dare piena adesione alla richiesta di Giorgio Parisi, presidente dei Lincei, di “assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni per evitare che i numeri del contagio in Italia arrivino inevitabilmente nelle prossime tre settimane, a produrre centinaia di decessi al giorno“.

Il documento è sottoscritto da scienziati e docenti universitari. Tra questi il rettore della Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, e Fernando Ferroni, già presidente dell’Istituto nazionale di fisica naturale, Gianfranco Viesti, economista dell’Università di Bari, Carlo Doglioni, geologo e presidente Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, Alfio Quarteroni, matematico, Enzo Marinari, ordinario di Fisica alla Sapienza, Roberta Calvano, ordinaria di Diritto costituzionale Unitelma Sapienza, Piero Marcati, prorettore Gran Sasso Institute, Alessandra Celletti, astronoma e vicepresidente Anvur.

“Come scienziati, ricercatori, professori universitari – si legge ancora nella lettera – riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid 19 e riteniamo utile segnalare le stime riportate nell’articolo del presidente dell’Accademia dei lincei, professor Giorgio Parisi, pubblicato nelle scorse ore nel blog dell’Huffington Post“.

Nella missiva viene posto come obiettivo primario quello di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito nell’art. 32 della Carta costituzionale come inviolabile” e di “salvare l’economia e i posti di lavoro”.

“Più tempo si aspetta – prosegue la lettera – più le misure che si prenderanno dovranno essere più dure, durare più a lungo, producendo quindi un impatto economico maggiore”.

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