29 Marzo 2024 07:15

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29 Marzo 2024 07:15

Imperia: Ospedale al collasso, pazienti trasferiti a Sanremo. Sindacati sul piede di guerra. “Si poteva prevedere. Ora basta”/Il caso

In breve: Lo affermano le organizzazioni sindacali della FP CGIL Imperia, CISL FP Liguria e UIL FPL Ponente Ligure di Imperia-Savona, tramite una nota stampa. 

I sindacati avevano lanciato l’allarme il 5 novembre scorso, preoccupati per il possibile sovraffollamento dell’Ospedale di Imperia con la trasformazione dell’Ospedale di Sanremo in Ospedale Covid. A distanza di due settimane, secondo quanto riportato in una nota dai sindacati, il nosocomio del capoluogo, per mancanza di posti letto, si sarebbe trovato nella necessità di trasferire pazienti a Sanremo dove è stato stato realizzato un reparto no covid con 18 posti letto. 

Imperia: Ospedale senza posti letto, pazienti trasferiti a Sanremo. Rabbia sindacati

“Le organizzazioni sindacali reputano irricevibile la comunicazione urgente da parte di ASL n.1 Imperiese, che prevede da oggi 19 novembre 2020, la predisposizione di un nuovo reparto con 18 posti letto al terzo piano del padiglione Borea del PO di Sanremo, a causa di un numero elevato di utenti con accesso al Pronto Soccorso del PO di Imperia e conseguente ricovero” – Lo affermano le organizzazioni sindacali della FP CGIL Imperia, CISL FP Liguria e UIL FPL Ponente Ligure di Imperia-Savona, tramite una nota stampa.

“Le caratteristiche del nuovo reparto non sono ancora ben definite e l’ organico a quanto pare sarà composto prevalentemente da personale neoassunto. La grave carenza di posti letto nel presidio di Imperia ha costretto nelle ultime ore molti reparti ad ospitare i degenti su delle barelle in mancanza appunto di posti letto .

FP CGIL Imperia, CISL FP Liguria e UIL FPL Ponente Ligure Im-Sv evidenziando inoltre che tale criticità, riguarda tutte quelle patologie non riconducibili al Covid, che come sempre ricordato continuano ad esistere. Il nostro dissenso è motivato proprio dalle nostre prese di posizione al riguardo che purtroppo da marzo ad oggi, evidentemente non hanno sortito effetto nelle decisioni organizzative dell’Azienda.

Non possiamo definirci nuovamente in emergenza straordinaria, quando sono mesi che segnaliamo che si sarebbe verificato tutto ciò.

A chi penserà che tutto questo non si poteva prevedere e che siamo dei catastrofisti, rispondiamo che, non serviva la sfera di cristallo. Come Sindacalisti siamo tenuti a fare il nostro lavoro, perchè rappresentiamo un grande numero di professionisti della salute, con i quali ci confrontiamo quotidianamente, e sarebbe un’ offesa enorme nei loro confronti non manifestare tutto questo.

Questa è l’ultima riprova che è giunto il momento di dire basta. Vogliamo più tutele per tutti i lavoratori, più risorse dalla Regione ed una sanità migliore per tutti i cittadini che in questo durissimo momento storico non si meritano di aver difficoltà a trovare un posto letto per essere curati”.

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