“Non sappiamo ancora quanti vaccini arriveranno, di sicuro ne hanno comprati pochi. Qui gli unici che lavorano anche nei giorni di festa sono medici, infermieri e operatori sanitari delle regioni. E dal Governo hanno pure il coraggio di lamentarsi, come se fossero dei passanti! La smettiamo? Basta puntare il dito, che proprio non ne hanno titolo”.
Queste le parole del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alle polemiche sulla bassa quantità di vaccini somministrati finora in diverse regioni italiane.
Vaccini Covid: parla Giovanni Toti
“E BASTA ORA! È tutta la mattina che leggo e sento esponenti e consulenti di Governo che stanno lì a litigare sulle poltrone e a criticare la sanità delle Regioni.
Non sappiamo ancora quanti vaccini arriveranno, di sicuro ne hanno comprati pochi. Pasticci sulle siringhe che ci hanno mandato sbagliate e stiamo usando le nostre, ancora non si sa quanto personale hanno arruolato (e hanno voluto farlo loro per forza) e il sistema informatico per il censimento dei vaccinati lo stanno studiando ora.
Su dai, qui gli unici che lavorano anche nei giorni di festa sono medici, infermieri e operatori sanitari delle regioni. E dal Governo hanno pure il coraggio di lamentarsi, come se fossero dei passanti! La smettiamo? Basta puntare il dito, che proprio non ne hanno titolo. Vadano in ufficio a occuparsi di far approvare e comprare vaccini, siringhe e assumere personale invece di litigare sul rimpasto e sputare sentenze. Decidano se tra tre giorni i nostri ragazzi devono andare a scuola e ristoranti e bar aprire.
Quando è troppo, è troppo. Io rispetto sempre chi si impegna, lavora e prende decisioni non facili. Finiamola di sorridere alle riunioni e spargere veleno subito dopo”.
In un altro post, il presidente della Liguria aggiunge:
“Visto che, con ogni probabilità, andremo incontro a un periodo di nuove restrizioni dolorose per cittadini ed economia, è fondamentale accelerare la campagna dei vaccini. Israele ha dimostrato che con regole e procedure appropriate in pochi giorni è stato immunizzato un milione di persone.
Allora, parliamoci chiaro, non sono le Regioni a rallentare l’iter dei vaccini. Anche oggi in Liguria stiamo vaccinando e accelerando. Ma ovviamente servono le dosi, in quantità massiccia, serve il personale che il Governo deve assumere e mandare nelle regioni, servono gli strumenti che deve acquistare la struttura commissariale nazionale. Due devono essere i nostri obiettivi: il primo molti milioni di vaccini nelle prossime settimane, per essere certi di poter trascorrere in libertà la Pasqua come obiettivo irrinunciabile.
Per farlo serve una seconda cosa: un piano vaccinale mirato per le persone più fragili. Oggi metà dei letti di ospedale è occupato da cittadini sopra i 75 anni. L’età media dei decessi è oltre gli 81 anni. Dobbiamo concentrare lo sforzo su questi cittadini. Se vaccineremo tutti gli italiani sopra gli 80 anni nei prossimi mesi, la pressione sugli ospedali diminuirà del 50% e la mortalità scenderà anche del 70/80%. Capite cosa significa? Ad esempio in Liguria, avendo vaccinato tutti i cittadini sopra i 75 anni, anche in caso di una nuova ondata di Covid pari a quella violentissima del novembre scorso avremmo al massimo 750 posti letto impegnati negli ospedali contro i 1500 che abbiamo avuto nella terza settimana di novembre e circa 4 decessi al giorno invece dei 25 lutti in media dei giorni peggiori.
Mettendo in sicurezza quella fascia di popolazione potremmo salvare preziose vite umane e, con qualche precauzione, riaprire il Paese completamente senza rischiare il collasso dei nostri ospedali, anche se il virus continuasse a circolare.
Non è un obiettivo impossibile. Occorre concentrare gli sforzi su quella fascia di popolazione. Servono in Liguria tra le 300 mila e le 400 mila dosi di vaccino e il risultato è a portata di mano”.