20 Aprile 2024 15:20

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20 Aprile 2024 15:20

Imperia: “Io, maestra, licenziata dopo 18 anni dallo Stato”. La storia di Paola. “Sono davvero delusa”

In breve: La storia della maestra imperiese Paola Luperto, licenziata dallo Stato dopo 18 anni di onorato servizio.

“Dopo 18 anni di carriera nella scuola, lo Stato ha deciso che non sono più idonea all’insegnamento e ha deciso di licenziarmi”. Si è sfogata così, nei giorni scorsi, sui social Paola Luperto, 38 anni, di Imperia. L’abbiamo contattata, perché il precariato, tra maestri e insegnanti, è una vera e propria piaga. Ogni anno in tanti, troppi, restano a casa senza nessuna tutela.

Imperia: Paola, maestra licenziata dopo 18 anni

Paola, ci racconti la sua storia. Com’è possibile rimanere a casa dopo 18 anni?

“Sono una maestra. Ho un diploma magistrale ante 2001, abilitante all’insegnamento. Grazie a questo mio titolo, nel 2002 ho iniziato a lavorare in una scuola paritaria, dove sono stata per 16 anni, spendendo tutta me stessa con generazioni di bambini. Un giorno, il Miur (Ministero dell’Istruzione, ndr) prende una decisione assurda, i diplomati magistrali ante 2001 non sono più idonei all’insegnamento”.

A quel punto cosa è successo?

“Da quel momento è iniziata la mia lunga battaglia legale, condivisa con tanti altri maestri nella mia stessa situazione. Con tanta fatica, tanto dispendio di energia (e di soldi), abbiamo combattuto a suon di ricorsi. Finalmente, nel 2014, sono riuscita ad essere inserita, con riserva, nelle graduatorie statali ad esaurimento. Sia io che altri 20000 colleghi abbiamo ottenuto procedimenti cautelari a noi favorevoli che hanno stabilito il nostro pieno diritto all’assunzione. E così, nel 2018, ho iniziato a lavorare a servizio dello Stato, superando con merito l’anno di prova. E ora la beffa, a causa di una Plenaria che ha sconfessato se stessa, verrò licenziata. Perché? Perché il mio diploma magistrale ante 2001 non è più considerato abilitante”.

Cosa succede adesso?

“Sto vivendo una situazione mai accaduta prima, un vero incubo per me e la mia famiglia. Insieme a tanti colleghi, in questi anni abbiamo chiesto alla politica un intervento per risolvere questa situazione paradossale, tutelarci e impedire il nostro assurdo licenziamento. L’unico intervento ottenuto è stato il concorso straordinario del 2018, che però è stato aperto a tutte le categorie di docenti (addirittura a coloro che erano in ruolo da anni a pieno titolo), escludendo di fatto molti insegnanti interessati dai licenziamenti, compresa me, perché non ho maturato 3 anni di lavoro nello Stato. E come se non bastasse, non avrò neppure diritto alla Naspi, come recita la circolare 94 del 2015 dell’Inps”.

Come si sente?

“Sono davvero delusa. Il mondo politico conosce perfettamente tutta questa assurda situazione che sta mandando in rovina migliaia di famiglie, ma nonostante ciò mette il piede sull’acceleratore per licenziarci e lasciarci senza alcun sussidio. Dopo 18 anni di insegnamento, non accetto di essere lasciata a casa perché ‘non idonea‘, non accetto il fatto che sarò licenziata dal mio posto in ruolo perché ‘non idonea’. E in più, non accetto l’ulteriore beffa dello Stato: potrò essere chiamata (o forse sarebbe meglio dire sfruttata) per delle supplenze. In questo caso allora vado bene? Sono ‘idonea’? Mi chiamo Paola e sono una maestra. Chiedo rispetto, innanzitutto”.

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