24 Aprile 2024 04:55

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24 Aprile 2024 04:55

DIgital divide in regione: i passi per superarlo definitivamente

In breve: La situazione è ancora in divenire e secondo le ultime statistiche una famiglia su sette, in Liguria, a casa, non ha accesso a Internet.

Il digital divide è un tema più che mai centrale nella nostra società sempre più caratterizzata dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Un tema che riguarda in particolar modo alcune regioni, come la Liguria, che da tempo hanno messo in atto una serie di interventi atti a superare tale disparità. 

La situazione è ancora in divenire e secondo le ultime statistiche una famiglia su sette, in Liguria, a casa, non ha accesso a Internet. Un ligure su quattro, poi, non ha mai usato un pc. Ancora, uno su quattro usa Internet meno di una volta alla settimana. Poi, tre liguri su quattro non sanno usare Internet per interagire con le amministrazioni pubbliche, e cinque liguri su sei non sanno compilare schede o formulari online.

Gli interventi

Come detto in precedenza gli interventi per superare il digital divide sono diversi. Nel 2018 ad esempio Bbbell, azienda piemontese di telecomunicazioni specializzata in servizi wireless a banda ultralarga, ha deciso di investire 8 milioni di euro in Liguria nei prossimi due anni. L’obiettivo è di portare la banda ultra larga nella maggior parte delle città liguri.

Proprio perché ha individuato nel territorio ligure un mercato da sviluppare, Bbbell ha acquisito, nei primi mesi del 2018, il ramo d’azienda operante nel comparto “internet più telefonia fissa” di Uno Communications, leader in Liguria nel settore delle Tlc. La società ha intenzione di effettuare ulteriori investimenti economici per il wireless, per un valore di circa 8 milioni di euro. In particolare, è in programma la prosecuzione nel consolidamento e nell’ampliamento della rete radio e l’apertura di servizi dedicati per le aziende. 

Ma non è l’unico intervento che riguarda la banda ultra larga. Da marzo 2020 ad oggi è arrivata la fibra ottica in 56 comuni della Liguria, di cui 13 in provincia di Genova. Gli interventi di cablaggio hanno coinvolto anche 15 comuni nell’imperiese, dodici nello spezzino e 16 nel savonese. In tutta Italia interessati 2.700 comuni, di cui 200 attivati alla banda ultralarga nel solo mese di settembre. 

L’obiettivo, spiega il gruppo, è stato quello di di “portare la fibra ottica nelle cosiddette “aree bianche”, con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle esigenze di connettività delle zone più periferiche e a bassa densità abitativa del Paese e superare in questo modo il digital divide. Un grande sforzo infrastrutturale che Tim ha sostenuto ininterrottamente a partire dall’inizio del lockdown, quando lo smart working e la didattica online sono diventati fondamentali nella vita quotidiana.

Il Decreto Cura Italia

A sostegno delle regioni per azzerare il Digital Divide arriva anche il decreto Cura Italia, varato dal Governo per garantire l’utilizzo della rete ultra veloce sia per le aziende sia per il privato, visto il crescente numero di utenti che utilizzano la rete per qualsiasi tipo di attività. Pensiamo ai milioni di italiani in totale smart working per ovvi motivi, ma anche per tutte quelle attività di svago e tempo libero che si possono fare in rete, ad esempio giochi online come quelli presenti negli online casino, per finire agli intramontabili social network. Nel Decreto Legge Cura Italia, ad esempio, sono stati previsti 85 milioni di euro per le piattaforme per la didattica a distanza che hanno permesso alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza o di potenziare quelli già in dotazione. 

Il decreto prevede inoltre la possibilità di fornire dispositivi in comodato d’uso e la necessaria connettività di rete agli studenti meno abbienti, con particolare attenzione all’accessibilità degli studenti con disabilità. Investimenti che hanno risposto a una emergenza, ma, al contempo hanno contribuito a costruire un patrimonio per il futuro, gettando le basi affinché la scuola possa crescere e migliorarsi, utilizzando queste tecnologie anche quando saremo tornati alla normalità. Va senz’altro dato merito al governo di aver compreso la necessità di rafforzare le reti, offrendo in uguale misura la possibilità di usufruire dei servizi di connettività cercando di mantenere elevati gli standard di qualità.

In questo modo si è potuto garantire innanzitutto un flusso di continuità produttiva ed operativa a livello professionale (smart working) e scolastico (e-learning), permettendo altresì una straordinaria accelerazione del processo (già in parte avviato) di trasformazione digitale del Paese. Tra le ulteriori misure attese dal governo, adesso, si prevede un incremento degli investimenti dedicati all’infrastruttura di rete che dovrà diventare quanto prima infrastruttura unica.

Misure quindi indispensabili per il mondo del lavoro e per guardare con ottimismo ad un futuro che si annuncia sempre più volto verso le nuove tecnologie, capaci di creare nuovi posti di lavoro e di far crescere il business delle attività. 

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