25 Aprile 2024 13:28

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25 Aprile 2024 13:28

Imperia: maxi blitz, parla titolare U Papa. “Noi, aperti per sopravvivere. Assembramenti? Non per colpa nostra. Impossibile chiudere alle 18”

In breve: "Si trovi una soluzione pacifica per andare avanti. E' questo il nostro appello al Comune e alle istituzioni".
“Bisogna sedersi attorno a un tavolo, commercianti e istituzioni, per trovare una soluzione. Noi non possiamo chiudere, qui si parla di sopravvivenza”. Così la titolare di U Papa,  Sharon Finello, il giorno dopo il blitz delle forze dell’ordine per via degli assembramenti nell’area antistante il locale. 

Imperia: maxi blitz, parlano titolari U Papa

“Paghiamo un servizio di sicurezza tutte le sereraccontano – Abbiamo due persone in settimana e tre nel weekend per garantire l’ordine pubblico . Ieri quando sono arrivate le forze dell’ordine l’area davanti al locale era sgombera. Non possiamo seguire i nostri clienti. Una volta che acquistano la consumazione e si allontanano la competenza non è più la nostra, ci devono pensare le forze dell’ordine. 
Noi, dopo le 18, delimitiamo con i nastri il nostro dehor e anche quello degli altri locali, chiusi, per evitare che le persone si siedano. La soluzione non può essere quella di non lavorare. 
Noi chiediamo alle istituzioni di sederci a un tavolo e trovare un punto di incontro che garantisca a noi di lavorare e alle forze dell’ordine di mantenere l’ordine pubblico. Se mandiamo via le persone alle 18, tutte insieme, è chiaro che si formano assembramenti. Tutte si alzano contemporaneamente. Il problema è la chiusura alle 18. Con il solo asporto le persone stanno in piedi ed è impossibile controllarle. 
La nostra proposta è di ampliare gli orari di apertura. Per due motivi. Innanzitutto per poter utilizzare i dehor e controllare meglio la clientela. In secondo luogo per spalmare la clientela in un arco di tempo maggiore. E tutti i locali dovrebbero aprire, non solo alcuni. Perché più locali significa meno assembramenti. 
Anche gli spazi per i dehor dovrebbero essere ampliati in modo tale da poter rispettare senza difficoltà le misure di distanziamento.
Siamo stati bravi per tutti i primi mesi dello scorso anno. Poi abbiamo fatto una buona estate, e chi dice il contrario mente. Da settembre, però, è stata una continua altalena di aperture e chiusure. E’ evidente che non si possa più andare avanti così, perché le attività commerciali non sopravvivono. Abbiamo fatto tutto quello che ci hanno chiesto, ora è il momento che si faccia qualcosa per noi. E’ chiaro che l’Italia non è un Paese che si può permettere di mantenere i locali chiusi. L’unica soluzione è tenere aperto.
Nessuno nega il virus. Ma è il momento di prendere coscienza del fatto che le soluzioni sin qui adottate non hanno funzionato. E’ il caso di chiedersi, stiamo percorrendo la strada giusta?

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