23 Aprile 2024 23:05

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23 Aprile 2024 23:05

IMPERIA. LA RISPOSTA DEI SINDACATI ALLA DECISIONE DEL GIUDICE DEL LAVORO: “VALUTIAMO SE RICORRERE IN SEDE ORDINARIA”

In breve: Dopo la decisione del giudice di rigettare il ricorso presentato dai sindacati SAP, SILP CGIL E SIAP contro il Questore di Imperia Pasquale Zazzaro, per comportamento antisindacalele sigle sindacali hanno inviato una nota stampa di commento in merito alla decisione

zazzaro

Imperia. Dopo la decisione del giudice di rigettare il ricorso presentato dai sindacati SAP, SILP CGIL E SIAP contro il Questore di Imperia Pasquale Zazzaro, per comportamento antisindacale per avere adottato orari di servizio difformi da quelli contrattati, le sigle sindacali hanno inviato una nota stampa di commento in merito alla decisione:

“Dal momento in cui abbiamo avuto il coraggio e la determinazione di portare all’attenzione del Giudice del Lavoro questioni inerenti i diritti dei Poliziotti, abbiamo atteso questa sentenza con la consapevolezza di chi ha operato facendosi portavoce del malessere che ad Imperia si vive da tre anni, pronti a rientrare nei tavoli di confronto, verifica e contrattazione con maggiore determinazione rispetto al passato.

Con serenità, prendiamo atto della decisione del Giudice che, invero, non ha dato “ragione” al Questore, ma ha semplicemente ritenuto che le disposizioni del D. Lgs 150/2009 (c.d. Legge Brunetta), intervenute successivamente alla sottoscrizione del contratto di lavoro, non consentono più alle OO.SS. di rivendicare violazioni in ordine alle “materie attinenti all’organizzazione degli uffici” sul piano della condotta anti sindacale da parte del datore di lavoro. Comunque, posto che esiste un contratto di lavoro sottoscritto dal Ministero dell’Interno e i sindacati, stiamo valutando con il nostro legale, eventualmente, di ricorrere, per le stesse ragioni, in sede ordinaria. Comunque, al di là delle modifiche apportate dalla legge Brunetta, noi siamo stati e staremo sempre senza ambiguità, dalla parte di tutti quei colleghi che ogni giorno in Questura e nei Commissariati ci raccontano le precarie situazioni in cui operano e le difficoltà che, soprattutto in questi ultimi tre anni si sono moltiplicate sia per causa di scelte locali, sia a causa di scelte nazionali: scatti stipendiali bloccati, mancanza di tutela professionale, mezzi, divise, possibili chiusure di importanti presidi, ecc.ecc. sono alcune tra le motivazioni di malcontento.

Questa sentenza del Giudice che, da un lato ha riconosciuto il diritto dei Sindacati, di tutti i Sindacati di Polizia, a fruire del diritto all’informazione, e da un altro ci conferma la preoccupante politica di chiusura al mondo sindacale che da anni sia a livello politico sia a livello Ministeriale che è in corso, riporta in maniera importante alla nostra attenzione un salto indietro di almeno vent’anni sul tema delle conquiste dei diritti dei lavoratori per cui molti “carbonari” hanno rischiato il tribunale militare. Da mesi, in realtà, a seguito del nostro interessamento al giudice, l’Amministrazione aveva ripreso ad inviare per tempo le informazioni preventive del caso, sintomo che avevamo colto nel segno: ora stiamo valutando in quale occasione riprendere a presenziare alle riunioni con maggiore vigore sindacale e forti di quell’accordo sottoscritto a Roma nei giorni scorsi da tutte le OO.SS. di Polizia maggiormente rappresentative con il quale si riprende, tutti insieme, a dare battaglia all’Amministrazione come noi abbiamo fatto in questi tre anni, finalmente consapevoli che i poliziotti non possono continuare a subire. Ci dispiace che qualche funzionario della Questura abbia dimenticato di aver fatto il sindacalista e si lasci andare a dichiarazioni che non vanno certo in un ottica di riconoscimento di diritti”.

C.S.

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