19 Marzo 2024 04:11

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19 Marzo 2024 04:11

Covid, Imperia zona rossa: la rabbia degli ambulanti. “Noi chiusi e in giro c’è pieno di gente. È una vergogna, pronti a scendere in piazza”

In breve: Essendo venditori di merce di abbigliamento e non di beni alimentari, Milazzo e gli altri ambulanti non hanno potuto montare il banco.

Se Toti non rettifica l’ordinanza, scenderemo in piazza a protestare e monteremo lo stesso i banchi“. Lo afferma Davide Milazzo, commerciante ambulante imperiese, esprimendo la rabbia, condivisa dai colleghi, per l‘ordinanza firmata dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che ha disposto la zona rossa nell’imperiese in anticipo rispetto alle misure del Governo.

Essendo venditori di merce di abbigliamento e non di beni alimentari, Milazzo e gli altri ambulanti, ieri (al mercato di Ventimiglia) e oggi (a Oneglia) non hanno potuto montare il banco, con la conseguente perdita di entrate. Un duro colpo, specialmente in questo difficile periodo di crisi.

Covid, Imperia zona rossa: la rabbia degli ambulanti

Noi ambulanti non alimentari oggi non abbiamo potuto montare i banchi – spiega Davide Milazzo a ImperiaPost- quando il resto dei negozi è quasi tutto aperto, c’è pieno di gente in giro e i supermercati sono strapieni.

È una vergogna. È assurdo che l‘ordinanza di Toti sia arrivata alle 17 del pomeriggio per il giorno dopo. Noi commercianti stavamo comprando la merce e dall’oggi al domani ci hanno chiuso. Potevano almeno farci lavorare il venerdì.

La cosa incredibile è che noi ambulanti dell’abbigliamento non possiamo aprire, mentre rimangono aperti i negozi di intimo e per bambini, perchè sono essenziali. Perchè questa differenza? Anzi, noi che siamo all’aperto siamo più in sicurezza rispetto ai negozi e ai supermercati al chiuso. 

Anche Chiara Appendino, Sindaco di Torino, ha espresso le sue perplessità sul divieto di lavorare per gli ambulanti di merce non alimentare.

Al mercato, oltre a essere all’aria aperta aperto, siamo controllati costantemente dalle forze dell’ordine – continua – ogni giorno verificano che ci sia a disposizione gel disinfettante per tutti, che vengano mantenute le distanze tra i clienti. In un anno non c’è mai stato un contagio al mercato. 

Perchè, invece di chiudere noi, non pensano a fare più controlli in giro?

Dietro ogni banco c’è una famiglia – prosegue – potevano farci lavorare questi giorni prima delle feste e poi chiuderci. Prima la Regione ha distrutto Ventimiglia durante la settimana del Festival di Sanremo, ora vuole distruggere Imperia.

Inoltre, riteniamo ci sia una disparità di trattamento tra la provincia di Imperia e quella di Genova, completamente ingiusta.

Se Toti non rettifica l’ordinanza, scenderemo in piazza a protestare e monteremo lo stesso i banchi. Dicono che il ponente ligure ha una maggiore incidenza di contagi per la vicinanza con la Francia, ma non riescono a chiudere la frontiera. Siamo stufi di pagare gli errori di chi non sa gestire la situazione”.

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