16 Aprile 2024 23:00

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16 Aprile 2024 23:00

Imperia: “Fateci riaprire nel weekend”. Protesta centri commerciali, serrande giù anche alla Bennet/Foto e Video

In breve: Alle 11 tutti i punti vendita hanno abbassata le serrande per circa 15 minuti in segno di dissenso. 

Anche il centro commerciale Bennet, a Pontedassio (Imperia), ha aderito alla manifestazione di protesta indetta dalle associazioni di categoria per chiedere la riapertura dei centri commerciali nel weekend. Alle 11 tutti i punti vendita hanno abbassata le serrande per circa 15 minuti in segno di dissenso. 

Imperia: centri commerciali, proteste anche alla Bennet

In Italia oltre 1.300 centri commerciali hanno aderito all’iniziativa promossa dalle Associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.

Sono 780mila, in totale, lavoratori che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive, in quanto il weekend, per gli esercenti dei centri commerciali, rappresenta il periodo più importante della settimana dal punto di vista degli incassi.

Le voci dei commercianti del centro commerciale Bennet

Gioielleria

“Chiediamo la riapertura dei centri commerciali nel weekend, soprattutto dei punti vendita, seguendo ovviamente tutte le precauzioni necessarie per prevenire la pandemia. Rimanendo aperti e svolgendo la nostra attività commerciale.

Abbiamo perso il 30% mensile del budget. È una grande perdita, in un momento in cui si fa fatica. La chiusura dei weekend ci da un maggiore batosta.

C’è gente che torna, va via, poi ritorna lunedì. Nel nostro settore, nel weekend si ha un flusso maggiore di vendite e di persone.

Noi vendiamo preziosi, non è un bene di prima necessità. È un bene che magari si acquista con spensieratezza, il sabato o la domenica, le famiglie, i ragazzini, quindi c’è un incremento di fatturato. Giorni in cui siamo invece costretti a stare chiusi”.

Bar

“Siamo diverse famiglie che in questo momento fanno fatica. Abbiamo lavorato tantissimo in cassa integrazione. Per noi il grosso del lavoro è il fine settimana, le aziende stanno iniziando a patire questa situazione.

Non capisco per quale motivo negli autogrill è tutto aperto e noi no. Il Covid è ovunque, l’importante è sicuramente rispettare le regole e le distanze, mantenere l’igiene”.

Le perdite? Non lo so dire con esattezza, ma lo vediamo dai chili di caffè che non facciamo più nel fine settimana. Da 8-10 kg siamo passati a zero.

Dal momento che abbiamo potuto mettere i tavoli all’esterno, la risposta è stata alta. Le persone sono stanche di continuare a rinunciare.

Il caffè al bar è uno dei piaceri della vita, soprattutto per chi lavora. Al mattino c’è gente che ha dovuto fare colazione al freddo, in macchina. Persone che vivono fuori casa tutto il giorno. 

Le problematiche sono per tutti, non solo per noi. Qui si sta anche rischiando che le persone possano essere licenziate. Noi ci pensiamo. Ora c’è il blocco, ma poi? Se si continua così, cosa succederà a tutti noi?”.

Dipendenti

“Io faccio le pulizie alla Bennet. La situazione è molto difficile. I supermercati lavorano sempre e di conseguenza il lavoro c’è. Ma quassù, al centro commerciale, chiudendo i negozi nel weekend, c’è molto molto meno.

Sono qua per solidarietà e anche perché a breve comincio il mio lavoro, faccio le pulizie.

Dopo 13 anni che lavoro qui, la solidarietà è indispensabile. Le persone soffrono così, è una brutta situazione”.

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