19 Aprile 2024 22:41

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19 Aprile 2024 22:41

IMPERIA. LO SFOGO DI STRESCINO:”BASTA, MI DIMETTO. CAPACCI SCELTA MIA, MA L’AMMINISTRAZIONE NON RISPETTA IL PROGRAMMA”

In breve: Il presidente, ancora per poco, del consiglio comunale: "Non andremo all'opposizione perché siamo fedeli all'impegno che abbiamo preso con gli imperiesi su un programma ben chiaro, ma quello bisogna rispettarlo e non bisogna far finta che sia carta straccia"

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Il presidente del consiglio comunale di Imperia Paolo Strescino rassegnerà domani mattina, mercoledì 2 luglio, le proprie dimissioni. Ad annunciarlo lo stesso Strescino questo pomeriggio in un’intervista al nostro quotidiano online. “Mi dimetto perché non vorrei mai passare per quello che è attaccato alla poltrona quando, torno a dire, correttamente il mio partito mi ha chiesto di soprassedere perché io le avrei già date ieri e allora le do domani così il consiglio sul bilancio è stato superato e non ci sono problemi particolari in vista”.

LA LUNGA VIDEO INTERVISTA A PAOLO STRESCINO

Presidente, domani rassegnerà le sue dimissioni dalla carica di presidente del consiglio comunale dopo una crisi politica durata qualche settimana anche a seguito dell’assessore Abbo sui presunti debiti fatti anche dalla sua amministrazione. Come commenta questa sua decisione?

“Com’è noto è un pò che io chiedo al mio partito di potermi dimettere, è qualche tempo che ragionando con i consiglieri comunali del Nuovo centrodestra, Diego Parodi, Paolo Montesano, Simone Vassallo, sono emerse quelle che sono le difficoltà che credo siano oggettive di questa amministrazione. Ieri non ho partecipato al consiglio comunale proprio per grande senso di responsabilità nei confronti della città perché si votava il bilancio, per la seconda volta perché l’avevamo già votato una volta, però per un guasto tecnico l’hanno dovuto rivotare. In sede di bilancio com’è noto le questioni sono estremamente delicate e l’amministrazione avrebbe rischiato seriamente di cadere e allora in maniera responsabile ieri il partito mi ha chiesto di soprassedere nelle mie dimissioni, cosa che io ho fatto nel rispetto del mio partito e dei consiglieri comunali che mi hanno sempre sostenuto.

Dopo aver appreso, domenica sugli organi di stampa, che le opere del Parasio al mare sarebbero merito di questa amministrazione…voi sapete quanto mi costi dirlo, ma sono state ideate, progettate, finanziate, co-finanziate durante le amministrazioni Sappa e Strescino. I lavori sono in ritardo perché qualcuno per un anno ha mandato il Commissario a Imperia e quel qualcuno non sono ne io né Paolo Montesano, né Diego Parodi, né Simone Vassallo, ma altri. La sera dopo mi sento dire dall’assessore al bilancio che i 39 milioni di debiti, che poi sono mutui accesi per garantire le opere pubbliche alla nostra città, ai nostri concittadini, ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri anziani, sono stati fatti dalle amministrazioni precedenti. Allora qui bisogna chiarire: o si pensa una cosa o se ne pensa un’altra.

Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, bisogna dire le cose come sono, bisogna dire la verità, cosa che io ho sempre fatto con i miei concittadini quando ero Sindaco, magari con posizioni che inizialmente si faticano a comprendere come questa, ma sono convinto che gli imperiesi comprenderanno dopo, come hanno fatto quando hanno fatto stravincere questa amministrazione da noi sostenuta, da noi ideata, da nessun altro.

E allora davanti a queste cose io ritengo giusto e doveroso, per evitare problemi, siccome so di essere un pò ingombrante in termini politici, di rassegnare le dimissioni domani mattina anche perché leggendo su giornali non vorrei mai passare per quello che è attaccato alla poltrona quando, torno a dire, correttamente il mio partito mi ha chiesto di soprassedere perché io le avrei già date ieri e allora le do domani così il consiglio sul bilancio è stato superato e non ci sono problemi particolari in vista”.

Quali sono i problemi che l’amministrazione Capacci e i suoi assessori non sono riusciti ad affrontare in maniera opportuna?

“Io credo che ogni amministrazione abbia delle difficoltà, è normale che in questo momento ci siano delle difficoltà enormi e Imperia le ha sempre avute. Negli ultimi anni sono aumentate, il commissariamento è stata una sciagura per la città, in quanto se c’era qualcosa di fermo, si è fermato ancor di più. Mi pare che quest’anno, per quanto riguarda il personale, per quanto riguarda le situazioni dal punto di vista umano all’interno del Comune, credo siano assolutamente saltate. A me non pare che ci siano contatti così forti, salvo alcune eccezioni, perché magari possono fare un po’ più figo. Non mi pare che questa amministrazione ascolti le associazioni. Ci sono associazioni che sono in alcuni posti da 40-50 anni alle quali è stato scritto, ‘il contratto è scaduto, prego di consegnare le chiavi’.

Ecco, non è così che si affronta un’amministrazione e non è così che ci si pone di fronte alla cittadinanza. Con le persone bisogna parlare, bisogna confrontarsi e bisogna anche ogni tanto farsi un po’ di autocritica come Santa Lucia e Montegrazie. Ci sono tante situazioni che è evidente che non hanno funzionato, se poi qualcuno continua ad arroccarsi e a dire no, noi siamo i numeri uno, tutto bene, legittimamente lo può fare, ma io non sono d’accordo e se non sono d’accordo e com’è noto le cose le dico io. Ho sempre detto quello che penso e lo dico anche questa volta.

In tutta sincerità, proprio onde evitare di essere accusato di voler gestire a tutti costi alcune situazioni della città, credo responsabilmente, per il ruolo che avrò sino a domani mattina, di aver fatto il presidente del consiglio, di aver dato qualche suggerimento quando richiesto, quando non è stato richiesto, cioè mai praticamente, non l’ho dato. È chiaro che quando vedo che sul depuratore siamo arrivati al punto che nonostante da novembre il nostro gruppo ha sollecitato, oltre che al piano del rumore, anche il depuratore, dicendo ‘guardate vi scoppierà in mano il problema’ siamo arrivati che la scorsa settimana chi gestiva l’impianto ha restituito le chiavi, quindi vuol dire che il problema bene o male non è stato gestito da nessuno , forse da qualcuno a spizzichi e bocconi.

Sul problema della Tradeco io voglio ricordare, siccome ero Sindaco io, non ho qualcun altro, che quel bando di gara è stato approvato all’unanimità eccetto i comunisti che erano Indulgenza e Nattero, non per motivi particolari, ma solo perché dal loro punto di vista si puntava poco sulla differenziata, ma è stato votato all’unanimità dal consiglio comunale, così come è stato approvato da tutti Comuni del comprensorio, quindi o qualcuno non l’ha letto o oggi è inutile stupirsi che poi ci siano malfunzionamenti e disservizi questo è evidente e l’amministrazione deve agire, deve esserci, deve essere presente, deve lavorare e magari l’assessore di riferimento deve avere una segretaria, perché è difficile che uno possa fare l’assessore senza segretaria, perché uno non ce la fa, perché il Comune di Imperia è un Comune capoluogo, quindi con tutte le difficoltà di Comune capoluogo e da soli non si fa nulla.

Il piano dei rumori è lì, non possiamo andare in giro per discoteche e poi non fare il piano del rumore o presentare un piano del rumore indecoroso, perché poi noi del gruppo di cui faccio parte quelli che ci dicevano vota così perché è così li abbiamo già visti e allora visti una volta basta. Noi non vorremo mai, visto che abbiamo fatto quella battaglia, ricadere nello stesso problema e allora credo responsabilmente diciamo noi non andiamo all’opposizione perché siamo fedeli all’impegno che abbiamo preso con gli imperiesi su un programma ben chiaro, ma quello bisogna rispettarlo e non bisogna far finta che sia carta straccia.

Punto per punto va rispettato e se non lo si rispetta non siamo noi che andiamo fuori dalla maggioranza. Non esco dalla maggioranza per rispetto di chi mi ha sostenuto in questo percorso, che sono i tre consiglieri comunali eletti del centrodestra. Siamo lì guardiamo e valuteremo di volta in volta quello che succederà, poi sarà il partito a decidere quella che sarà la linea politica in questo caso, non io ovviamente”.

Si mormora che voi abbiate chiesto un rimpasto di Giunta. Quali sono gli assessori o i temi che dovrebbero essere affrontati meglio e quali sono le proposte che avete avanzato alla maggioranza?

“Ieri ho letto un comunicato stampa del Pd che veniva nel senso nostro. Io credo che non si debba dire…perché in una squadra non c’è chi ha più colpa di un altro, si vince e si perde insieme. È evidente, conclamato, che se poi il problema diventa proprio divisione politico-amministrativa della città, allora è un altro tipo di problema, ma se noi diciamo ‘guardate che c’è qualcosa che non funziona, cerchiamo di migliorarlo e vi diciamo cosa, secondo noi’ e dall’altra parte troviamo un muro che dice ‘no, va tutto bene, siamo i numeri uno’, quello è un ulteriore problema e diventa insormontabile. Noi auspichiamo che ci sia da parte di tutti il buon senso, ognuno di noi è al servizio, io non credo di avere nulla da insegnare a nessuno, gradirei che nessuno pensasse di avere qualcosa da insegnare a me, soprattuto quelli che sono arrivati domani mattina in consiglio comunale, perché ci sono certi che sono eletti da un anno e non ho mai avuto il piacere di sentire la loro voce in consiglio comunale, quindi non è che poi uno può pensare di poter dare delle ricette alla città.

Credo però che la Giunta, e lo diceva anche il Pd ieri, non possa avere un giudizio sufficiente. Noi la pensiamo allo stesso modo. Responsabilmente chiediamo a tutti uno sforzo per fare quello scatto in più che ci chiede la città e che è quello scatto in più che ci hanno dato gli elettori sostenendo il Sindaco Capacci, sostenendo noi, sostenendo il Pd, sostenendo i socialisti, perché avevano voglia e credevano fortemente in questo cambiamento. Io oggi credo, e ragionando con il gruppo consiliare mi pare sia una ragionamento condiviso, ci siano molti più scontenti che contenti ad Imperia e noi per diritto, perché ci hanno mandato i nostri concittadini, e per dovere nei confronti della nostra città, dobbiamo necessariamente far rilevare quei punti che non funzionano. E dire, ragazzi, noi siamo li. Non vogliamo niente.

Chi ha detto che vogliamo due assessori, o che abbiamo fatto dei nomi…perché poi ci sono quelli che mescolano nel torbido in queste situazioni, che pensano di fare gli strateghi, quando invece sarebbe bene imparassero a fare i consiglieri comunali, lasciano il tempo che trovano. Noi abbiamo ben chiara la strada e la rotta dove vogliamo andare, che è quella del cambiamento che hanno voluto gli imperiesi. Poi ci mettiamo da parte. Io in questa città il mio mandato l’ho concluso. Bisogna dare spazio agli altri. L’ho già detto più volte. Finiamo questa amministrazione, dopodiché io mi dedicherò ad altro, cosa che sto facendo già adesso, a fatica visto che poi mi chiamate o mi intervistate…”

Il rapporto con l’assessore Ncd Sara Serafini. La vostra posizione qual è?

“Io credo di avere una grande fortuna, di non decidere mai da solo, quindi le sorti politiche o amministrative di qualcuno le decideremo con il gruppo e con la diretta interessata, questo è chiaro. Oggi percepisco però che c’è tutto quel ragionamento per cui si sente un assessore che dice ‘tanto è colpa anche di Strescino se ci sono quei debiti in questo Comune’, quando il Commissario, che io non ho voluto, aveva dichiarato, e tutti possono andare a vedere, che il bilancio era ‘tecnicamente in ordine’, o qualcuno che si prende dei meriti che non ha. Ecco, questo è piuttosto fastidioso. Quindi mi pare che ci sia in atto, da un anno a questa parte, perché la mia presenza probabilmente infastidiva qualcuno, ma pazienza, io non posso sparire, questa volontà di allontanare Strescino dalla maggioranza. Siccome ho visto di peggio e sono fedele, non tanto a questi qua, quanto alla gente che mi ha votato, che ci ha votato e sostenuto, noi andiamo avanti. Noi sosteniamo l’amministrazione sul programma elettorale. Però dal programma non si deroga più.

Appoggio esterno?

“Questo lo decideremo, valuteremo. Sarà il partito che attiverà i tavoli che dovrà attivare, e mi pare siano già in corso, per trovare una soluzione. La città non merita un altro commissariamento, perché io non sono uno di quelli che dice ‘cattivi avete mandato il Commissario’ e poi magari faccio cadere il Comune. Eh no, perché uno deve essere coerente. Noi personalmente, e benché meno il gruppo consiliare, vogliamo il commissariamento della città perché per la città sarebbe molto grave. È chiaro però che quando uno ti prende a pugni in faccia…e poi com’è noto io fiondo testate qua e la, e allora magari diventa pericoloso, no?”.

Il rapporto con il Sindaco Carlo Capacci? 

“Direi una bugia se dicessi che attualmente abbiamo un’amicizia fraterna. È talmente evidente che direi una stupidaggine. Il Sindaco Capacci, però, è una persona con la quale ho sempre avuto una buona amicizia e non credo, spero, che le questione politico-amministrative incidano su quelle personali. Si può giocare uno nella Juve e uno nel Toro e essere amici. Il problema è che sinceramente il sottoscritto e il gruppo, prima di esternare pubblicamente queste lagnanze, che ripeto, non credo siano le nostre, ma sono della buona parte della città, magari sbaglieremo, può essere, ci siamo confrontati con il Sindaco, riservatamente, però se uno chiede una cosa, segnala una cosa, cerca di dare un indirizzo politico…Se io volevo fare il Sindaco, probabilmente avrei perso, ma mi sarei candidato Sindaco, mentre credo che qualcuno dei suoi abbia percepito che io volessi fare il Sindaco al posto del Sindaco, però a me interessa relativamente. In consiglio comunale ci sono persone che non conoscevo prima, conosco a malapena adesso e ragionevolmente non conoscerò più dopo, nel senso che siamo tutti di passaggio, dunque mi interessa poco quello che pensano. Non mi è mai interessato quello che dice la gente e un anno fa sono stato il primo degli eletti”.

Si è pentito di aver sponsorizzato la candidatura del sindaco Capacci?

“Pentirmi mi sembrerebbe prematuro, diciamo che ci saremmo aspettati un qualcosa in più rispetto allo stato attuale delle cose. Io vedo sinceramente un pò di superficialità. Un pò di arroccamento, ma non dico per colpa del Sindaco. C’è un arroccamento tale per cui l’ultima volta che sono andato in Comune, prima di arrivare al primo piano mi hanno fermato in tre per chiedermi il motivo per cui il Sindaco erano quattro mesi che non li riceveva. Io non so dargli le risposte, salvo che questi si arrabbiano parecchio. Detto questo il pentimento, insomma, ha da venire, io sono sempre uno che cerca di costruire proprio come diceva il mio partito oggi. Allo stesso tempo ribadiamo fortemente che con le mie dimissioni da Presidente del Consiglio mi pare che la linea del gruppo sino a quando non troviamo la quadra, visto che qualcuno dice che lo facciamo per le poltrone e noi invece diciamo che io mi dimetto domani mattina e non mi sono dimesso ieri perché me l’hanno chiesto e per senso di responsabilità non le ho date ieri, ma le do domani, allo stesso tempo il gruppo valuterà se sarà opportuno sostenere da dentro questa amministrazione. Lo vedremo, ragioneremo, vedremo come vanno i tavoli politici, se sarà rispettato in pieno il programma elettorale che gli imperiesi hanno voluto a grande maggioranza noi ci saremo senza nessun problema, altrimenti vedremo, poi deciderà il gruppo consiliare, io potrò dire la mia, gli altri tre potranno dire la loro”.

Dunque voi non chiedete assessorati poltrone?

“Io scenderò a fare il consigliere comunale, posso anche non fare il capogruppo, lo vedremo con il gruppo consiliare. Ci sarà un ragionamento da fare con l’assessore Serafini e con i vertici provinciali del partito, però vedo che il gruppo consiliare è molto libero perché noi quattro eravamo quei quattro che in consiglio comunale contro tutti e contro tutto abbiamo ribaltato un sistema, siamo stati noi, non è stato nessun altro, se qualcun altro se ne prende i meriti allora abbiamo diritto a innervosirci”.

Mattia Mangraviti e Gabriele Piccardo

 

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