29 Marzo 2024 05:06

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29 Marzo 2024 05:06

Anziano disabile raggirato: Carabinieri arrestano intera famiglia ad Arma di Taggia/L’operazione

In breve: Secondo l'accusa i tre avrebbe raggirato, per anni, un anziano, disabile psichico.

Blitz dei Carabinieri, questa mattina, ad Arma di Taggia. I militari hanno tratto in arresto un’intera famiglia, padre, 42 anni, (ai domiciliari), Daniele Riviera, madre, 42 anni, (in carcere, a Pontedecimo), Sonia Magaton, e figlio, 21 anni, (ai domiciliari), David Riviera, accusati di circonvenzione di incapace, un reato particolarmente insidioso che richiede l’esatta rilevazione sia delle condotte illecite, che ne costituiscono l’elemento oggettivo, sia del profilo soggettivo di chi agisce con la volontà di procurarsi un profitto, nella consapevolezza di arrecare danno ad una persona in condizioni di inferiorità psichica. 

Secondo l’accusa i tre avrebbe raggirato, per anni, un anziano, analfabeta, la moglie, e il figlio, disabile psichico, convincendoli di poter ottenere un risarcimento milionario per una compravendita di generi alimentari (formaggi, per un importo pari a circa 30 mila euro) non perfezionata.

L’ammontare del raggiro ammonterebbe a circa 110 mila euro, tra contanti e ricariche poste pay. 

Arma di Taggia: anziani raggirato, arrestati padre, madre e figlio

I Carabinieri della Compagnia di Sanremo, coadiuvati dai militari di Arma di Taggia e Santo Stefano al Mare, hanno operato questa mattina, con un vero e proprio blitz presso l’abitazione della famiglia.

La ricostruzione dell’inchiesta

L’attività trae origine da una segnalazione che – opportunamente approfondita dai militari – ha permesso di ricavare un quadro gravemente indiziante a carico dei destinatari dei provvedimenti i quali, da circa cinque anni, avevano indotto la vittima a versare periodicamente somme di denaro – tra i 500 e i 2.000 Euroconvincendola di poter ottenere un risarcimento milionario per una compravendita di generi alimentari non perfezionata.

In particolare, gli autori del reato avevano convinto il malcapitato di aver:

  • acquistato una partita di merce (formaggi) per un importo di circa 30 mila Euro (fatto in realtà mai avvenuto);
  • intentato una causa risarcitoria presso un Tribunale francese attraverso un avvocato associato a uno studio legale situato in Bulgaria (la prima inesistente, il secondo reale, ma estraneo alla vicenda in quanto senza alcun rapporto con la persona offesa);
  • ottenuto un risarcimento superiore a 500.000 Euro, che sarebbe stato versato una volta pagate le spese di istruttoria e previo “sblocco” di un altrettanto fantomatico “server”.
  • L’attività di raggiro è stata corroborata da documenti in lingua straniera contraffatti, insistenti pressioni sulla vittima e telefonate da un avvocato fittizio.

Il ruolo degli arrestati

La moglie, Sonia Magaton, oggi in carcere, grazie alle non comuni doti di attrice, impersonificava sia il ruolo di una vittima dello stesso rivenditore di merce mai consegnata e accomunata nel diritto al risarcimento, nonché quello di legale, facendo credere di aver fatto ottenere un risarcimento milionario esigibile attraverso le continue richieste di denaro per “aprire il server”.

Gli altri due complici (marito e figlio) sono sono stati posti agli arresti domiciliari. Nella convinzione che ogni dazione sarebbe stata quella definitiva per ottenere il risarcimento a “sei zeri”, negli anni la vittima – in uno stato di totale soggezione e prostrazione psicologica – ha “volontariamentedilapidato il patrimonio familiare, giungendo anche alla vendita di beni immobili.

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