25 Aprile 2024 01:57

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25 Aprile 2024 01:57

Imperia: Consiglio Comunale, mozione su procreazione assistita. Parla consigliere Ranise (Cambiamo). “C’è carenza di strutture convenzionate”

In breve: Queste le parole di Antonello Ranise, consigliere comunale di “Cambiamo”

Antonello Ranise, consigliere comunale di “Cambiamo” , interviene in merito alla mozione sulla procreazione assistita, presentata dal capogruppo della Lega Monica Gatti.

Mozione su procreazione assistita: parla i consigliere Antonello Ranise

“L’ interessante mozione sulla procreazione medicalmente assistita (PMA), avanzata dalla collega Gatti, offre lo spunto per alcune osservazioni.

Il dato numerico è chiaro. Le statistiche relative alla procreazione assistita nel nostro Paese, fornite dall’Istituto Superiore della Sanità, mostrano come gli italiani che decidono di intraprendere il percorso della PMA siano sempre più numerosi.

Fino a poco tempo fa, intralci legislativi e pregiudizi di natura ideologica, figli di una cultura ingessata e intollerante, che poco o nulla hanno a che vedere con uno stato civile e laico, hanno impedito un accesso alla PMA fruibile e regolamentato.

In questo contesto, il Servizio Sanitario Regionale ligure garantisce l’accesso alle tecniche di PMA per le donne fino al compimento di 43 anni e per gli uomini fino al compimento di 55 anni

In alcune regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Campania) il limite di età per le donne è meno stringente, di 46 anni; in Veneto addirittura si arriva a 50. È evidente che rendere possibile l’ accesso alla PMA per le donne fino a 50 anni, renderebbe più equa e più fruibile l’ accessibilità ai trattamenti gratuiti erogati dalla sanità pubblica.

A fronte di un costante aumento della domanda di PMA, sia omologa che eterologa, si registra una carenza di strutture convenzionate, con conseguente dilatazione dei tempi di attesa e maggiore ricaduta nel settore privato se non all’ estero, fatto questo evidentemente discriminatorio in senso etico e sociale.

È poi purtroppo conseguenziale che tutte queste problematiche si siano esacerbate in un periodo di emergenza sanitaria, economica e sociale, dove molti aspetti dell’ assistenza sanitaria si sono trovati in forte sofferenza. Sarebbe un bel segnale di ripresa accogliere le istanze di tante coppie che desiderano avere un figlio”.

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