19 Aprile 2024 13:57

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19 Aprile 2024 13:57

Moltedo: domenica 26 settembre la presentazione del restauro del ritratto don Giovanni Battista Sasso/Il programma

In breve: Capienza massima 90 posti ad esaurimento. Obbligo di green pass e mascherina. Segue rinfresco.

Domenica 26 settembre, alle ore 17, nella chiesa parrocchiale San Bernardo Abate, a Moltedo, sarà presentato il restauro del ritratto don Giovanni Battista Sasso, attribuito a Gio Bernardo Carbone, pittore genovese appartenente al movimento barocco, vissuto a Genova tra il 1614 e il 1683.

La cerimonia prevede il saluto del Parroco Padre Ferruccio Zammataro, l’intervento del dott. Alfonso Sista, storico dell’arte, che ha lavorato a lungo per la Soprintendenza di Genova , la rappresentazione, attraverso immagini, delle varie fasi del restauro realizzato da Riccardo Bonifacio e la conclusione del Dott. Ezio Grosso che si è occupato della trascrizione del testamento di Don Sasso.

L’esordio del Parroco, con la sua Lettera per il Paradiso al Rev. Giovanni Battista Sasso, è semplicemente commovente, nel ricordo, dopo 400anni, di quanto ha operato l’illustre Prelato e nella gratitudine a lui dovuta, insieme a tutti i parrocchiani.

Viene quindi presentato il Reverendo dal punto di vista storico, quale appartenente ad una ricca famiglia, proprietaria di uliveti, nei territori di Moltedo e contrade limitrofe, quando gli olivi rendevano assai olio e assai denaro.

Uomo arguto, di ingegno sottile, generoso con la Parrocchia, con i più poveri e con i debitori, dà inizio a numerose opere che saranno portate a termine dopo la sua morte, quali l’Oratorio di sant’Andrea sul colle e l’Oratorio della Immacolata Concezione all’inizio del paese, per l’ultimazione dei quali lascia nel testamento precise indicazioni e somme adeguate.

Il ritratto presenta un volto austero, ma caritatevole, che emerge dall’ombra della parete, i particolari della veste raccontano l’uomo di Chiesa, i libri sul tavolo l’uomo di cultura.

Il lavoro del restauro viene esposto dall’esecutore Riccardo Bonifacio attraverso immagini: risulta evidente come il dipinto si trovasse in cattivo stato di conservazione, avendo subito nel tempo numerosi rifacimenti e manomissioni; coperto da una spessa coltre di sporco, presentava tre sfondamenti, riparati grossolanamente dal retro con rattoppi di tela.

Nel Laboratorio di Bussana, dopo un’accurata analisi diagnostica, Riccardo Bonifacio ha rimosso le sovrapposizioni, ha colmato le lacune e, a protezione finale, ha steso un velo di vernice sintetica, portando così la tela al risultato che si potrà ammirare domenica prossima a Moltedo.

La conclusione dell’evento viene affidata al dott Ezio Grosso, residente a Moltedo, che, con grande piacere, ha curato la trascrizione delle 70 pagine che compongono il testamento di Don Sasso, interpretando le singole parole, i segni, le abbreviazioni e trasformandole in un documento word.

L’inizio del lavoro di trascrizione delle pagine è stato assai difficile per il frasario burocratico e ripetitivo; fortunatamente è sopraggiunto il supporto del Notaio Marco Re di Imperia e del dott. Giampietro Morreale di Novara, storico e già direttore dell’Archivio storico UniCredit e consulente storico-archivistico di Mediobanca a Milano, autore di scritti di storia economica; il loro intervento ha permesso di giungere ad un testo totalmente leggibile e interpretato.

Non solo: il dott. Morreale ha dato indicazioni utili all’inquadramento di don Sasso sia nella sua vita famigliare che nella società di Moltedo in quei tempi.

Scorrendo le 70 pagine emerge la figura di un uomo opulento, magnanimo, intelligente, generoso, di grande fede; si delineano quelle dei suoi parenti, tra cui la sorella Bianca, erede universale, ….da sorvegliare un po! Appaiono i contadini, i mezzadri, i servi, gli altri prelati, insomma ne scaturisce un quadro delle usanze e della vita sociale ed economica nei paesi dell’entroterra ligure nel 1674, anno della sua morte.

Capienza massima 90 posti ad esaurimento. Obbligo di green pass e mascherina. Segue rinfresco.

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