23 Aprile 2024 16:47

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23 Aprile 2024 16:47

Processo morte Martina Rossi: Pg chiede condanna imputati. “Per sfuggire alla violenza scelse la via di fuga più difficile, a costo della propria vita”

In breve: La sentenza, nel caso in cui venisse respinta l'istanza di ricusazione, è attesa nella tarda serata di oggi, giovedì 7 ottobre.

Il PG Elisabetta Ceniccola ha chiesto la conferma della condanna a tre anni di carcere per Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, accusati di tentata violenza sessuale, nell’ambito del processo per la morte della studentessa imperiese Martina Rossi che perse la vita nell’agosto del 2011 precipitando dal sesto piano di un Hotel a Palma di Maiorca, dove era in vacanza con alcune amiche.

Processo morte Martina Rossi: PG Cassazione chiede condanna imputati

Nella propria requisitoria, il PG ha sottolineato come l’ipotesi del suicidio sia da escludersi, dato che Martina fu trovata morta senza indosso i pantalonciniche non sono più stati ritrovati, come anche le ciabatte“.

Ha aggiunto, come elemento di prova, le lesioni sul corpo di Martina “non riconducibili alla caduta, nonché i graffi sul collo di Albertoni.

Per quanto riguarda la posizione di Vanneschi, secondo il Pg avrebbe avvallato gli intenti criminosi di Albertoni, “influendo negativamente sulla possibilità di difesa di Martina“, la quale trovando la porta bloccata dallo stesso Vanneschi scelse la via di fuga più difficile per sfuggire alla violenza, anche a corso di rischiare la propria vita, ovvero provando a scavalcare la balaustra del balcone.

Il Pg, oltre a chiedere la conferma di condanna degli imputati, ha chiesto alla corte di respingere tutti i ricorsi, compreso quello presentato dall’avvocato Coppi che chiedeva la ricusazione della corte, ovvero la sostituzione, per incompetenza.

Un’istanza identica era stata presentata nell’agosto scorso (per incompetenza della sezione feriale) ed aveva portato al rinvio dell’udienza ad oggi, 7 ottobre.

Sul ricorso di Coppi dovrà pronunciarsi una corte diversa da quella ricusata e la pronuncia è di fondamentale importanza, perchè una eventuale ricusazione porterebbe ad un rinvio dell’udienza e alla prescrizione del reato di tentata violenza sessuale. Prescrizione che, lo ricordiamo, scatta il prossimo 16 ottobre.

La sentenza, nel caso in cui venisse respinta l’istanza di ricusazione, è attesa nella tarda serata di oggi, giovedì 7 ottobre.

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