19 Aprile 2024 14:26

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PROGETTO ITALIANO VINCE IL CAMPIONATO DEL MONDO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA, DELL’INNOVAZIONE, DELLA SOSTENIBILITÀ E DELLA BELLEZZA

In breve: Questa è anche la vittoria dell'Italia che sa produrre innovazione, creatività, impegno in un settore di punta" sottolinea Chiara Tonelli, team leader di RhOME.

 

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L’Italia vince il campionato del mondo.  È infatti italiano il progetto vincitore del Campionato del Mondo dell’efficienza energetica, dell’innovazione, della sostenibilità e della bellezzaRhOME for denCity, la casa solare progettata e costruita dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre, ha sbaragliato in volata Germania, Cile e Olanda, che avevano guadagnato alcuni importanti riconoscimenti nelle 10 prove previste nel Solar Decathlon, l’Olimpiade dell’architettura sostenibile. La competizione, lanciata nel 2002 dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, quest’anno si è tenuta a Versailles dal 27 giugno al 12 luglio.

Questa è anche la vittoria dell’Italia che sa produrre innovazione, creatività, impegno in un settore di punta“, sottolinea Chiara Tonelli, team leader di RhOME. “RhOME non nasce per rimanere su un foglio di carta, ma per costituire una vera alternativa in grado di far fronte alle sfide ambientali ed energetiche. E’ una casa -aggiunge- che risponde alla necessità di aumentare la densità urbana eliminando sprechi energetici, bruttezza, abusivismo, degrado e aumentando la coesione sociale e la capacità di risposte collettive alla crisi”.

Le prove del Solar Decathlon hanno costituito un severo test per RhOME, l’abitazione studiata per la riqualificazione delle aree abusive di Tor Fiscale a Roma, sottoponendola a verifiche di costruzione e qualità architettonica; ingegneria; efficienza energetica; sostenibilità; design e trasportabilità; comunicazione e sensibilizzazione del pubblico. Inoltre il bilancio energetico, le condizioni di comfort, il funzionamento della casa sono stati monitorati dai giudici durante tutta la durata della competizione.

Dieci prove, il Decathlon, appunto, che hanno evidenziato come questa casa pensata per produrre più energia di quanto ne consuma, per utilizzare strumenti di difesa passiva dalle temperature sia calde che fredde, per tenere sotto controllo la qualità dell’aria e permettere sia funzioni di abitazione che di lavoro è una proposta vincente in una prospettiva di società a basse emissioni di carbonio.

Gioco di squadra, innovazione e un’attenzione particolare all’integrazione e inclusione sociale rappresentano i punti di forza del prototipo RhOME, che ha convinto la giuria anche per la reversibilità degli spazi, gli arredi recuperati, un sistema ben equilibrato di raffrescamento e riscaldamento e la capacità del team di gestire la casa con facilità, adattandola giorno per giorno alle condizioni climatiche.

Le case del futuro sono efficienti, a ‘energia positiva’, trasformabili. Ma per essere davvero sostenibili devono essere anche competitive dal punto di vista economico. E’ l’obiettivo del progetto Rhome for denCity sviluppato dal team dell’Università RomaTre per il Solar Decathlon Europe 2014, l’Olimpiade dell’architettura green. Per questo il team è composto dagli studenti di tre dipartimenti.

Architettura, in maniera principale – illustra  Chiara Tonelli – ma anche Ingegneria per curare tutti gli aspetti che riguardano idraulica, energia elettrica e impianti, ed Economia-Marketingper curare tutti gli studi necessari a dimostrare che questa operazione è finanziariamente possibile, che garantisce un costo calmierato di costruzione e di affitto e il ritorno dell’operazione nel giro di 5-10 anni, in maniera tale che anche gli investitori siano attratti dal progetto”.

E per garantire un prezzo ‘affordable’ l’imperativo è: agire sul cantiere. Ed ecco il segreto: “abbiamo pensato a un cantiere composto di elementi prefabbricati in legno, montati a secco, facilmente trasportabili e preassemblati. Le pareti, per esempio, hanno già le finestre e tutto quello che serve all’isolamento. Questo comporta il minor tempo possibile di cantierizzazione”, spiega  Matteo Persanti del dipartimento di Architettura

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Il 3D Core, invece, è l’elemento tridimensionale centrale “all’interno del quale sono concentrati il bagno, la cucina e gli impianti – spiega Cristiano Piagnerelli, del dipartimento di Architettura (Construction Modelling) – questo elemento non viene montato in cantiere ma realizzato in officina. Arriva quindi già pronto eliminando tutte quelle operazioni che caratterizzano i normali cantieri”. Sfruttando la costruzione a monte dei pezzi e solo la messa in opera come lavori di cantierizzazione, il costo finale della casa di Rhome prevede anche parte dell’arredamento, in particolare cucina e bagno.

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