29 Marzo 2024 10:07

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29 Marzo 2024 10:07

Andora ricorda il conte Giovanni Quaglia con due targhe. Con l’Artiglio recuperò il relitto di una nave romana alla Gallinara/Foto

In breve: Quaglia e la vedova sostennero l'Avis e la Croce Bianca di Andora, finanziarono la Casa di riposo, lo sferisterio e il Palazzo comunale di Diano Castello
Nell’anniversario dei 140 anni dalla nascita dell’avvocato, commendatore Conte Giovanni Quaglia, l’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Demichelis ha scoperto due targhe sulla centralissima passeggiata a mare, a lui intitolata nel 1965, in segno di gratitudine per le sue azioni di benefattore in favore della comunità.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco Mauro Demichelis, l’assessore alla Cultura Maria Teresa Nasi, il presidente dell’A.M.A. Fabrizio De Nicola, la vicepresidente della Croce Bianca, Sara Bombardieri e il direttore dei servizi, Antonio Laureana, Paolo Pernice e Raffaella Bancalari dell’AVIS, il presidente dell’associazione Albergatori, Pietro Galleano, il presidente del Circolo Nautico Andora, Giovanni Bencivenga.

“Un uomo che fece memorabili imprese e fu generoso con la sua terra”

Spiega l’assessore alla Cultura, Maria Teresa Nasi, promotrice dell’iniziativa: “Per ricordare la generosità del Commendatore Conte Quaglia e l’attaccamento mostrato per Andora e continuamente rinnovato dalla vedova, il Consiglio Comunale, nel 1965, decise di intitolargli la passeggiata a mare che era  stata da poco costruita tra Villa Martinetto e Rio Mezzacqua e che negli anni successivi venne ampliata nel tratto a mare compreso tra l’attuale Via Mazzini e Via Marco Polo. Nel tempo, sulla passeggiata, di quella intitolazione si è persa traccia. Per ovviare a questa lacuna, nel 140° anniversario della nascita, ci è sembrato giusto porre due targhe, all’inizio e alla fine del percorso,  per ricordare un uomo che fece memorabili imprese e che fu particolarmente generoso con la sua terra”.
Il conte Quaglia, la cui biografia fu ricostruita con un attento lavoro di ricerca da Carlo Volpara nel libro “A Stampino c’era il Conte” (edizione Delfino Moro) e che fu proprietario di Villa Stampino dove visse 40 anni, era originario di Diano Castello. Fu armatore di flotte di navi a motore per il trasporto di materiale bellico e, dopo la Prima Guerra Mondiale, allestì una flotta di petroliere. È noto per aver fondato poi la società SO.RI.MA  per il recupero di materiale da navi affondate. Da ricordare  l’impresa compiuta dall’Artiglio, la nave che recuperò le anfore dell’imbarcazione romana, affondata vicino all’isola Gallinara.

Quaglia e la vedova sostennero l’Avis e la Croce Bianca di Andora, finanziarono la Casa di riposo, lo sferisterio e il Palazzo comunale di Diano Castello

È ricordato anche per il suo aspetto filantropico. Dopo la sua morte, nel segno del suo animo generoso, i terreni di Villa Stampino furono venduti a prezzi modici agli ex dipendenti e mezzadri che avevano lavorato nella sua tenuta per una vita. Nel 1964, in occasione della fondazione dell’ AVIS di Andora, la vedova Quaglia, la Contessa Tina De Nicola,  nel segno della tradizione di famiglia elargì una somma di denaro e donò una FIAT 600 T, attrezzata. La sede fu provvisoriamente ospitata al piano terreno di Palazzo Tagliaferro,ma quando nel 1973 iniziarono i lavori per la costruzione della sede vera e propria, che avrebbe ospitato AVIS e Croce Bianca, si scoprì che la vedova aveva disposto nel testamento di consegnare un’ ulteriore somma per concludere l’opera.
Il conte Quaglia fece donazioni a enti pubblici (ad esempio Ospedale S. Martino di Genova). Finanziò a Diano Castello la ristrutturazione dell’antico Ospedale Santa Croce per adibirlo a casa di riposo, donò il Palazzo Comunale, costruì lo sferisterio.

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