28 Marzo 2024 15:26

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28 Marzo 2024 15:26

Imperia: morte del sub Gianni Previato nel porto turistico, in aula il perito. “Il giubbotto salvagente avrebbe potuto evitarne il decesso”

In breve: L'udienza è stata rinviata al 7 marzo 2022 per la discussione.

“Il giubbotto salvagente avrebbe potuto evitare il decesso”. Queste le conclusioni dall’ingegner Fabio Boscaino, il perito incaricato dal Tribunale di Imperia (giudice monocratico Antonio Romano) nell’ambito del processo per la morte del sub 26enne Gianni Previato, avvenuta il 29 maggio del 2013 all’interno del porto turistico di Imperia a seguito di un tragico incidente a bordo di un gommone.

A processo, con l’accusa di omicidio colposo, Massimiliano Tortorella (difeso dagli avvocati Davide La Monica e Giovanni Di Meo) e Marco Cuppari (difeso dall’avvocato Marco Bosio), entrambi ex soci della Marittima Sub Service.

Quel 29 maggio, Previato uscì sul gommone insieme a un collega per un intervento urgente su un’imbarcazione, ma, durante il tragitto, avvenne uno schianto contro un moletto a causa del quale il sub 26enne cadde in acqua e venne ritrovato senza vita alcune ore dopo.

Imperia: morte del sub Gianni Previato nel porto turistico

Secondo la ricostruzione del perito Fabio Boscaino, Previato non risultava essere dipendente della Marittima Sub Service e, per questo motivo, non avrebbe potuto condurre il gommone. 

La modifica della posizione della consolle di comando, secondo Boscaino avrebbe comportato uno spostamento di peso del timoniere che però “non ha influito sulle caratteristiche evolutive del gommone”. La modifica ha reso instabile la posizione del timoniere provocando “difficoltà aggiuntive al controllo del timone e della leva della marcia”.

La velocità del gommone al momento dell’impatto, secondo il perito, era di circa 16-17 nodi. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche, in particolare il vento, secondo l’esperto erano tali da non poter influire sulla rotta e sul governo del gommone.

Una delle possibili ipotesi in merito alla perdita del controllo del gommone, secondo il perito, potrebbero essere una distrazione dovuta all’utilizzo del cellulare o la variazione di rotta a seguito dello spostamento di peso dell’altro occupante del gommone.

Per quanto riguarda il giubbotto salvagente, secondo il perito doveva essere disponibile a bordo del gommone. Tale dispositivo avrebbe potuto tenere a galla Previato in stato di incoscienza e avrebbe potuto evitarne la morte.

Gli stivaletti indossati da Previato, seppur non fossero a sfilamento rapido, erano a norma e non dovrebbero aver influito nella dinamica dei fatti.

L’udienza è stata rinviata al 7 marzo 2022 per la discussione.

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