23 Aprile 2024 17:03

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23 Aprile 2024 17:03

Imperia: Pietra d’inciampo nascosta dai rifiuti, le scuse dell’assessore Gandolfo. “Dispiace per l’accaduto. Posizione carrellati scelta dai cittadini”

In breve: Queste le parole di Laura Gandolfo, assessore al Verde pubblico e Arredo urbano del Comune di Imperia

“Dispiace che i carrellati dei rifiuti siano stati posizionati, per il ritiro, sopra una pietra d’inciampo Laura Gandolfo, assessore al Verde pubblico e Arredo urbano del Comune di Imperia, prende parola in merito alle polemiche del Consigliere Edoardo Verda, circa la collocazione della Pietra d’Inciampo dedicata alla memoria di Umberto Attilio Morandini, imperiese deportato nel campo di Dachau, dove è morto il 22 febbraio 1945.

Imperia: Pietra d’inciampo nascosta dai rifiuti. Interviene l’assessore Laura Gandolfo

“Mentre i luoghi di raccolta dei mastelli li abbiamo indicati noi e quindi ne abbiamo mappatura, i luoghi di esposizione carrellati, a parte alcuni casi in cui c’erano dei problemi, sono stati scelti dall’utente in autonomia per cui non abbiamo un censimento.

È del tutto evidente, a chiunque sia ragionevole, che nei sopralluoghi effettuati per il posizionamento, e non uno, non erano esposti. Posizionamento scelto sul posto da un parente di Attilio Morandini, con l’intento che la potessero vedere tanti studenti.

Credo nessuno più di lui volesse rispettare la memoria del cugino e sarà con lui che ci confronteremo su un eventuale spostamento.

Certo, al di là dei carrellati, il luogo non è un prato fiorito. Ma è il posto dove è stato prelevato e così vuole la “storia” della pietra d’inciampo.

A dire il vero, poiché molti luoghi sono veramente poco frequentati, abbiamo ragionato molto sul metterle insieme in un posto “importante”, Piazza della Vittoria per esempio, o cosa fare.

Ma il senso delle pietre sarebbe stato snaturato, e allora abbiamo deciso di lasciare che si inciampasse in luoghi belli, meno belli, molto visibili o anche parecchio nascosti.

Ma che nella memoria ci si “inciampasse” veramente e non la si confondesse con altri “monumenti” che alla lunga abituano la vista e non creano più (ahimè) domande.

È superfluo dire che la situazione che si è creata non è accettabile e che vi si è subito posto rimedio chiedendo di esporre in altro luogo la spazzatura che in effetti non è più stata esposta li.

È ancora più superfluo dire che, al netto della polemica per la polemica, o, peggio, come strumento per avere un briciolo di visibilità , le persone di buon senso hanno certamente immaginato che in Comune si lavora di giorno e che nessuno ha potuto vedere cosa c’era in quel posto in orari diversi.

È doveroso, in ogni caso, che io porga le mie scuse alle sensibilità sinceramente urtate. Solo chi non lavora non inciampa in un errore. Mi auguro, invece, che tantissime persone inciampino nella memoria”.

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