26 Aprile 2024 12:21

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26 Aprile 2024 12:21

Imperia: “Orto solidale? Il Sindaco Scajola non vuole”. La denuncia della Brigata Girasole. “Inconcepibile in un momento come questo” / Foto e video

In breve: "Ora la ciclabile sembra essere diventata il nuovo porto, un grosso cantiere pronto a divorare tutto il possibile attorno".

“Sembrava tutto pronto, quando è arrivata la doccia fredda: ‘il sindaco ha sviluppato interesse su quella zona come strategica per la ciclabile e sta facendo valutazioni in merito'”. Lo spiega la Brigata Girasole raccontando l’evolversi del tentativo di realizzare un orto solidale, di nome “Storto”, presso l’orto didattico comunale (non utilizzato da tempo) che si trova in un’area sottostante viale Matteotti, in corrispondenza di piazza della Vittoria.

Quando sembrava in via di definizione, il progetto ha infatti ricevuto un inatteso “stop”. I membri della Brigata Girasole hanno quindi deciso di rendere pubblica la vicenda convocando una conferenza stampa proprio presso l’orto comunale.

Nell’occasione, è stato esposto anche uno striscione riportante la scritta ‘Nè Putin nè NATO, Stop War’ per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di porre fine alla guerra scoppiata in Ucraina che, in questi giorni, sta provocando morti e distruzione.

Imperia: “Orto solidale? Il Sindaco non vuole”. La denuncia della Brigata Girasole

Francesco Scopelliti

“Questa conferenza stampa la usiamo anche per lanciare il messaggio: ‘Nè Putin nè NATO, Stop War’ perchè siamo molto preoccupati di come la politica internazionale stia giocando sulla pelle delle donne e degli uomini ucraini, con morti e bombardamenti. Siamo preoccupati e ci aspettiamo che la pace arrivi il prima possibile.

Oggi siamo qua perchè qui stava nascendo uno spazio che si sarebbe chiamato ‘storto’ ma il sindaco non è d’accordo. In questo contesto di crisi economica, post pandemico e di guerre che possono diventare mondiali, noi pensiamo che abbia ancora più senso stare qua perchè la solidarietà dal basso è importantissima.

La brigata Girasole è impegnata da due anni nella distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie indigenti e in progetti di agricoltura solidale. Anni di grande impegno, di costruzione di reti, una mole enorme di prodotti. Anni di fatica, riunioni, grandi ritmi operativi, ma anche di soddisfazioni, come quella di avere avuto la capacità di donare olio auto prodotto a chi ne aveva bisogno.

Abbiamo chiesto più volte la possibilità all’amministrazione comunale di avere uno spazio pubblico dove continuare e rendere migliori le nostre attività, incontrare le persone, scambiare conoscenze oltre che i beni, dove poter diventare finalmente una comunità. Ne abbiamo bisogno in primo luogo a livello logistico, perchè i nostri spazi sono carenti, ma ne abbiamo bisogno perché è giusto, perché è così che ci sembra un’amministrazione possa valorizzare questi percorsi solidali”.

Cos’è successo poi?

“Siamo stati ricevuti dagli assessori competenti (Fabrizia Giribaldi e Luca Volpe) e abbiamo raggiunto l’accordo di avere in comodato questo orto didattico, spazio di pregio, un gioiello, una vera e propria ricchezza cittadina. Uno spazio che dopo anni di attività sociale versava in stato di abbandono. Qui potremmo potenziare l’agricoltura e attuare pratiche di ripristino ambientale, dentro e oltre la solidarietà.

Siamo arrivati a fare i sopralluoghi con tecnici e funzionari, quando è arrivata la doccia fredda: “il sindaco ha sviluppato interesse su quella zona come strategica per la ciclabile e sta facendo valutazioni in merito”.

Solo pochi giorni fa il Sindaco dissertava con Bertinotti riguardo la nuova municipalità, fatta di costruzione di aiuto dal basso. Ora la ciclabile sembra essere diventata il nuovo porto, un grosso cantiere pronto a divorare tutto il possibile attorno.

Ci chiediamo come può un progetto di agricoltura solidale essere in contrapposizione alla pista ciclabile e non una miglioria dell’opera stessa? Ribadiamo che la ciclabile ci piace come idea, ma perché su chilometri di tracciato deve interferire con il piccolo orto, e soprattutto nell’ultima fase – della progettazione.

Noi pensiamo che sbancare la serra, l’orto didattico, sarebbe un delitto architettonico, politico e sociale e noi non possiamo restare a guardare. Abbiamo semi da interrare, cicli stagionali da rispettare, la natura non aspetta. La solidarietà è anche attivismo, noi pensiamo che lo Storto nascerà. Siamo la brigata Girasole, associazioni, attiviste, proletarie per proletarie, non binary, trans e siamo comunità.

Vogliamo far sapere cosa stiamo facendo, portare all’attenzione dell’opinione pubblica la questione di quest’orto, di questa serra, di questa comunità. Aspettiamo chiarimenti, siamo disponibili a incontrare l’amministrazione. Abbiamo pensato fosse il momento di rendere pubblica questa situazione.

Il passo del Sindaco non è chiaro perchè parla di valutazioni. Questo posto è bellissimo e non lo sta usando nessuno. In un momento come questo, costruire luoghi dove si fa aiuto, costruzione di prodotti e comunità è fondamentale. Spero che si riesca ad arrivare a una conclusione.

Auspichiamo la pace, siamo per la fine della guerra, è impossibile tacere su quello che sta accadendo”.

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