18 Aprile 2024 17:30

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18 Aprile 2024 17:30

Golfo Dianese: profughi Ucraina, ecco gli albergatori che hanno dato disponibilità all’accoglienza. “Certi che si integreranno bene con ospiti tradizionali”

In breve: Già pronte trenta camere fra Diano Marina e San Bartolomeo al Mare

Ci sono già alcune adesioni da parte di albergatori del Golfo Dianese al protocollo di accoglienza dei profughi della guerra in Ucraina, delineato dala Protezione civile regionale. La disponibilità dovrà essere formalizzata entro il 29 marzo, ma qualcuno si è già fatto avanti.

Già pronte trenta camere fra Diano Marina e San Bartolomeo al Mare

Stando a quanto si è appreso, a Diano Marina ha già aderito l’Hotel Silvano, mettendo a disposizione dieci camere. Lo stesso hanno fatto l’Hotel La Marina e l’Hotel Bergamo di San Bartolomeo al Mare. Altri si potrebbero aggiungere presto ala lista.

Spiega Americo Pilati, presidente della Federalberghi del Golfo Dianese: “Nel dianese dovremmo avere 4 o 5 alberghi, che metteranno a disposizione da 5 a 15 camere, da aprile a dicembre. Abbiamo fatto due riunioni di Federalberghi con l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone e ora sono state fornite delle linee guida per aderire al progetto di accoglienza, che stiamo diramando a tutti gli albergatori.  Alcuni albergatori si sono già detti disponibili. Sono certo che questi ospiti si potranno integrare benissimo con quelli tradizionali, in quanto si tratta per lo più di mamme con bambini“.

Conclude Pilati: “Ringrazio gli albergatori dianesi, che hanno dimostrato una pronta disponibilità all’accoglienza dei profughi. E’ una brutta situazione sia dal punto di vista umano, che da quello economico, perché è una crisi che si assomma a una situazione già preoccupante. Per il momento, sul fronte delle prenotazioni di turisti, vediamo un certo interesse da parte di tedeschi e svizzeri, mentre gli italiani sono ancora fermi. Staremo a vedere a Pasqua cosa succede. Purtroppo, il nostro territorio è anche penalizzato dal un sistema di comunicazioni disastrato e dalla preoccupazione per possibili crisi idriche“.

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