23 Aprile 2024 14:08

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23 Aprile 2024 14:08

Imperia: Radicali in piazza contro la guerra in Ucraina. “Putin sia incriminato davanti a Corte Penale Internazionale”

In breve: Il GRAF propone un tavolo di conoscenza e raccolta firme in via San Giovanni sabato 26 marzo, dalle ore 10.30 alle ore 19 e domenica 27 dalle 10.30 alle 13.

Radicali Italiani in piazza sabato e domenica a Imperia. Il GRAF, Gruppo Radicale Adele Faccio, il cui segretario Gian Piero Buscaglia è stato eletto nel Comitato centrale di Radicali.it al recente Congresso romano del 25-27 febbraio, propone un tavolo di conoscenza e raccolta firme in via San Giovanni sabato 26 marzo, dalle ore 10.30 alle ore 19 e domenica 27 dalle 10.30 alle 13.

Due le raccolte firme proposte:

  • Putin all’Aja: perché il nuovo Zar sia incriminato davanti alla Corte Penale Internazionale (l’altra Corte-Aja, quella di Giustizia dell’Onu, ha già condannato l’aggressione russa all’Ucraina);
  • Ucraina in Europa subito: perché l’Ucraina entri nell’Unione Europea fin da domani.

Imperia: Radicali in piazza contro la guerra

“A differenza dei pacifisti professionisti, pacifiNti (definizione di Marco Pannella) o panciafichisti – si legge in una nota – noi siamo per una netta scelta di campo fra aggredito-aggressore e non per l’ipocrita equidistanza di coloro che celebrano la Resistenza Nostra e obiettano sulla Resistenza Altrui, benché l’evidenza sia stavolta fuori da ogni dubbio.

Anche andando a cercare gli antefatti (‘Hanno cominciato prima loro; No, ha iniziato Lui’! E così via…), il discorso non cambia: i Radicali hanno preparato un Dossier in cui è mostrato il vero volto dell’autocrate russo da oltre 20 anni, dalla guerra in Cecenia al delitto di Anna Politkovskaja (giornalista assassinata nel giorno del compleanno di Putin, dopo un precedente tentativo di avvelenamento). La maggior parte dei leader politici italiani ha continuato a elogiare il plenipotenziario russo, ex pezzo grosso del KGB sovietico e collaboratore della famigerata STASI, vantandone grande amicizia (Berlusconi) e sconfinata ammirazione foraggiata da bei finanziamenti (Salvini); e giù onorificenze ai seguaci del dittatore, ai suoi ministri ed oligarchi sodali.

Medagliette vicendevoli, visto che anche il nostro sindaco presidente Scajola ex ministro delle attività produttive ne ha fruito. Proprio scorrendo tale dossier abbiamo saputo di associazioni Piemonte Russia, Lombardia Russia… e ci siamo incuriositi: possibile che in Liguria…? Infatti: ‘Savoini con Rixi lanciavano nel 2015 l’Associazione Liguria Russia, mentre noi denunciavamo le malefatte di Putin’.

Gian Piero Buscaglia (Comitato centrale di Radicali italiani) e Igor Boni (Presidente nazionale di Radicali italiani)

“Noi saremo in strada a raccogliere firme a sostegno dell’incriminazione di Vladimir Putin presso la Corte Penale Internazionale dell’Aja. I crimini di guerra e contro l’umanità devono essere fermati. A chi perde la memoria ricordiamo che in questa regione è stata fondata nel 2014 a Genova (la stessa Genova citata dal Presidente Zelensky nel suo discorso al nostro Parlamento) l’Associazione Liguria Russia. Associazione presentata a febbraio 2015 in Regione Liguria dal presidente Ubaldo Santi e dal vicepresidente Gianluca Savoini, già a capo dell’Associazione Lombardia Russia; lo stesso Savoini dello scandalo sollevato nel 2019 per i contatti col partito di Putin Russia Unita e la Lega: alla presentazione partecipò non casualmente Edoardo Rixi, consigliere regionale in Liguria e allora vicesegretario federale della Lega Nord. Tutto torna. Le responsabilità di chi ha dato man forte alla propaganda putiniana in Italia sono enormi e non vanno dimenticate.

Ogni giorno si allunga l’elenco dei crimini commessi dai militari russi in Ucraina: bombardamenti indiscriminati sui civili, deportazioni, saccheggi, esecuzioni sommarie. Poiché non c’è pace senza giustizia, tutto ciò deve spingere tutti i cittadini europei a sostenere l’opera della Corte Penale, sulla falsariga della mobilitazione promossa dal Partito Radicale 24 anni fa, per incriminare il dittatore serbo Slobodan Milosevic. Chiediamo al premier Draghi e al ministro Di Maio di revocare al più presto le 30 onorificenze concesse dal Presidente Mattarella a uomini del regime di Putin dal 2014 (1ªaggressione della Russia all’Ucraina) ad oggi”.

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