24 Aprile 2024 06:38

Cerca
Close this search box.

24 Aprile 2024 06:38

Gianluigi Paragone (Italexit) in piazza a Imperia:”costruire i presupposti per liberarsi di Scajola”/foto e video

In breve: Tra gli argomenti toccati: l'uscita dall'Europa, il caro bollette, il greenpass, vaccini e armamenti all'Ucraina.

“Dobbiamo costruire un presupposto perché i cittadini possano liberarsi di Scajola e degli Scajola”. Così il Sen. Gianluigi Paragone, leader di Italexit, in piazza della Vittoria a Imperia in occasione del comizio che ha toccato i temi cari al partito dell’ex Movimento Cinque Stelle: l’uscita dall’Europa, il caro bollette, il greenpass, vaccini e armamenti all’Ucraina.

Presenti oltre 200 persone tra cui personale sociosanitario, forze dell’ordine e insegnanti che dal primo di aprile sono stati reintegrati (obbligati comunque a presentare un greenpass base) ma che lamentano demansionamenti. 

Il Ponte Morandi e la famiglia Benetton

“Questo è un Paese dove se crolla un ponte (Morandi di Genova, ndr) gli danno persino i soldi e quelli con cui sono stato eletto, e mi vergogno per loro, io provo schifo profondo ogni volta che mi trovo davanti un Di Maio e compagnia cantante, ma anche lo stesso Conte. Sono persone che andarono in chiesa ai funerali e promisero ai parenti delle vittime che ci sarebbe stata la revoca senza se e senza ma e invece gli stanno dando i soldi perché lo Stato possa entrare. Tutto è rovesciato e ribaltato, non possiamo continuamente assistere ad uno Stato che permette questo.”

Il Greenpass

Poi ti dicono che dal primo aprile stiamo tornando alla normalità. Sapete perché dicono questo? perché loro vorrebbero che noi dimenticassimo ma noi glielo diciamo chiaro, pulito: noi non dimenticheremo un c…. perché ci avete fatto male, perché ci avete feriti, perché ci avete umiliati, perché ci avete tolto i diritti e le libertà e noi non dimenticheremo un solo giorno che avete speso per farci male, non lo dimenticheremo e nel momento del voto in cui cominceremo a regolare democraticamente i nostri conti. 

Qualcuno si è messo in testa di cancellare i nostri nomi e cognomi. Io lo dico, mi chiamo Gianluigi Paragone e non sono un qrcode, non sono un quadrato magico, i miei diritti sono scritti in Costituzione, non sono tali perché ho un’identità digitale a cui sta lavorando il sig. Colao, venuto appositamente per costruire questo nuovo inganno. Adesso vi dicono: “noi dal primo aprile questo greenpass, poco alla volta, lo smontiamo” . Non smontano niente, progressivamente loro allungano i tempi del greenpass. Lo possiamo paragonare ad un semaforo che sta andando con i colori rosso, giallo verde, poi dal primo maggio dicono che lo tolgono ma non tolgono il greenpass, è come se il semaforo dai suoi colori passasse a lampeggiare ma è ancora lì, pronto a tornare come prima quando loro lo decideranno.

Togliere il greenpass significa togliere il protocollo e la matrice del greenpass perché io un domani non voglio ripetere l’esperienza nefasta del greenpass, non voglio andare a lavorare con il greenpass. E quando ti dicono che tutto torna come prima non è vero, chiedetelo agli insegnanti che devono pagarsi un tampone e poi abbiamo un Ministro che dice che sarebbe “diseducativo farli tornare a insegnare”, nei loro confronti stanno facendo mobbing di Stato.

Ora stanno facendo di tutto per cancellare le loro tracce, ma non hanno capito che le loro tracce sono le nostre sofferenze. Noi sappiamo cosa vuole dire ai nostri figli “non potete andare a giocare perché altrimenti ti devo far fare un vaccino su cui io non rischio”. Io questa cosa qua non me la dimentico che ancora oggi è richiesto il greenpass per andare a giocare, per andare in palestra. Sono vigliacchi, qual’è il ritorno alla normalità? 

I profughi ucraini 

“Adesso giocano con la disperazione dei profughi, se arrivano dei profughi medici ed infermieri li prendono in sostituzione del personale che non si è vaccinato, ma scusate noi i nostri medici e infermieri li abbiamo fatti studiare con la spesa pubblica, con i soldi e la nostra formazione, nel rispetto delle regole nostre e solo perché arrivano dall’Ucraina ti permettono di esercitare. Io li accolgo sicuramente i profughi ma non ti permetto la sostituzione del lavoro, questa è un’altra vigliaccata che non possono fare giocando con la lacrimuccia dei profughi. Io i profughi li rispetto ma qualcuno deve cominciare a capire che non è che portiamo tutti i profughi in Italia e poi gli altri non se li prendono. ‘Europa è sempre brava a parlare ma poi quando si tratta di redistribuire non si fa più vedere nessuno”.

La guerra in Ucraina 

“Non esiste un processo di mediazione dove una parte da le armi ad un’altra e soprattutto non esiste il concetto di pace assoluta. Io devo costruire la pace possibile in uno scenario che è una mediazione con le parti e chi pensa una delle due parti possa essere definita “macellaio, killer” oppure che bisogna “farlo fuori”, difficilmente si siederà ad un tavolo di mediazione. Io non voglio ritrovarmi con una minima percentuale che i nostri figli debbano imbracciare un fucile, piantiamola con l’ipocrisia. Questo Governo da le armi agli ucraini che si devono difendere da un signore a cui quotidianamente diamo i soldi perché ci da il gas. Se vuoi essere corretto dovresti dire che il gas dalla Russia non lo prendi ma non puoi perché il 40% del nostro gas arriva dalla Russia. Per decenni abbiamo fatto affari con Putin e adesso fanno tutti finta di non conoscerlo.

La diretta dell’evento.

Condividi questo articolo: