19 Aprile 2024 22:04

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19 Aprile 2024 22:04

Guerra, Ucraina: “Sul tavolo un incontro Putin-Draghi”. Parla il sottosegretario Mulè. “Conflitto mondiale nucleare? Possibile ma non realizzabile, non ci sarebbe alcun vincitore”

In breve: Le dichiarazioni del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè oggi ospite a Imperia.

“Sul tavolo c’è l’incontro tra Putin e Draghi. l’Italia si è proposta, ed è stata accettata anche dall’Ucraina, come garante di un eventuale processo di pace“. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, ospite oggi a Imperia, a margine della conferenza di presentazione del progetto di rigenerazione dell’ex Caserma Crespi.

Guerra, Ucraina: parla sottosegretario Giorgiò Mulè

“È un momento angoscioso e angosciante per quello che vediamo quotidianamente giungere dal fronte, il fronte che è quello che abbraccia un paese.

È un momento in cui gli sforzi si moltiplicano ogni giorno di più per raggiungere al più presto possibile un accordo innanzitutto per il cessate il fuoco e subito dopo per un negoziato reale che consenta all’Ucraina di rientrare nel pieno possesso della sua sovranità.

Come Italia non dobbiamo rimproverarci nulla e siamo davvero orgogliosi di quello che come Governo, come Parlamento e come Paese abbiamo fatto sul fronte umanitario, economico e militare, garantendo tutto l’appoggio che ci è stato richiesto in ambito NATO e dando tutte le certezze che stiamo dando al confine e nei confini della Nato e dell’Unione Europea”.

È fattibile un incontro Putin-Dragi?

“È auspicato, già nei giorni scorsi c’è stato un colloquio del presidente Draghi e il presidente Putin. È sul tavolo un incontro tra i due. Soprattutto perchè l’Italia si è proposta, ed è stata accettata anche dall’Ucraina, come garante di un eventuale processo di pace. Ci fa essere centrali nella risoluzione di una crisi che ci ha sempre visti da parte della pace e mai dalla parte di chi cerca la guerra”.

Mercenari italiani che combattono in Ucraina?

“I foreign fighters sono inseriti nel nostro codice penale come una categoria che viene perseguita penalmente laddove danno sostegno di tipo terroristico. I foreign fighters non sono in alcun modo assimilabili a ciò che lo Stato fa.

Sono persone che si recano nei teatri di guerra. Sono perseguiti dal codice penale, con pene che arrivano anche a 12 anni”.

La spesa per le armi, qual è la sua posizione?

“La mia è una posizione netta. Si è trattato di una tempesta in un bicchiere d’acqua. Non c’è mai stato sul tavolo la prospettiva di aumentare nel 2023 o nel 2024 di 6, 10, 12, 15 e 20 miliardi giocando un po’ con i numeri al Lotto come hanno fatto i Cinque Stelle.

Sul tavolo c’è sempre stato un percorso stabile nel tempo che, a seconda delle risorse di incremento del Pil, prevede che una parte siano destinati alla difesa.

Peraltro, durante il Governo precedente del presidente Conte, le spese militari sono cresciute di oltre 3 miliardi in due anni, in epoca in cui il Pil dell’Italia era sopra dello 0,2%, si è contratto di quasi il 9%, proprio a dimostrare che la polemica di questi giorni è pretestuosa e strumentale e non da nessun tipo di aiuto al nostro paese. Non c’è nulla sul tavolo che riguarda un incremento così descritto”.

La preoccupazione di un conflitto mondiale cresce di giorno in giorno. C’è questa possibilità?

“Questa possibilità c’è, nel senso che la Russia è capace di avere un armamentario nucleare. Non è sul tavolo questa opzione perchè sarebbe una opzione che non vedrebbe alcun vincitore. Su questo siamo confidenti che è assolutamente ipotetica e non realizzabile”.

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