19 Aprile 2024 20:08

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19 Aprile 2024 20:08

Ricercato per violazione del rientro in Italia: 27enne arrestato dalla Polizia di Frontiera

In breve: In sede di processo per direttissima è stato emesso nei suoi confronti il divieto di dimora in questa provincia.

Le attività d’indagine condotte dalla Squadra investigativa del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia hanno permesso di arrestare in data 27 aprile u.s. un ricercato temporaneamente alloggiato in un ex villaggio turistico in stato di abbandono situato nel comune di Camporosso.

Da alcuni mesi gli investigatori della Polizia di Stato seguono da vicino gli spostamenti del cittadino tunisino B.M.A. di 27 anni, uno straniero in situazione irregolare presente nel comprensorio di Ventimiglia e dintorni.

Entrato clandestinamente in Italia nel 2019, avrebbe voluto ottenere l’asilo politico ma in assenza dei presupposti lo status di rifugiato gli è stato rifiutato, come del resto anche in Olanda, paese in cui lo straniero ha recentemente reiterato la richiesta, ritornando nel comune di Ventimiglia a seguito del diniego.

Tre anni fa le autorità francesi lo hanno riammesso in Italia e ricondotto alla frontiera di Ventimiglia; in quella circostanza era stato trasferito in uno hot spot di Taranto ove gli era stato notificato il primo decreto di espulsione con l’ordine di lasciare il territorio nazionale.

La polizia di frontiera lo controlla in stazione a Ventimiglia lo scorso mese di marzo e scopre attraverso un lavoro di intelligence che B.M.A. era uscito dall’Italia per andare a chiedere asilo in Olanda e lo arresta perché uscendo e rientrando in Italia si contravviene al divieto di reingresso a seguito di espulsione, un reato per il quale è previsto l’arresto obbligatorio.

In sede di processo per direttissima è stato emesso nei suoi confronti il divieto di dimora in questa provincia.

Lo straniero ha comunque continuato a gravitare nel comprensorio di Ventimiglia; almeno in 4 situazioni la Polizia di Frontiera, con assiduità e perseveranza, ha repertoriato e segnalato all’autorità giudiziaria l’inottemperanza, attraverso dettagliate annotazioni al fine di ottenere un aggravamento della misura cautelare che difatti – il 16 aprile scorso – è stata sostituita con la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, proprio in virtù dell’indole trasgressiva ed inaffidabile del soggetto rispetto all’osservanza di regole e prescrizioni impostegli dall’autorità.

Da quel momento è scattata la caccia all’uomo – attraverso servizi ad opera della squadra investigativa e delle pattuglie operative che lo avevano individuato in città già giovedì scorso ma lo straniero ricercato è riuscito a sfuggire ad un rocambolesco inseguimento, dileguandosi lungo l’alveo del fiume Roja per rendersi irreperibile per diversi giorni.
La conoscenza del territorio e delle frequentazioni ha permesso agli investigatori di scoprire il nascondiglio del ricercato, sorprendendolo nel sonno, ieri mattina, ed arrestandolo.

B.M.A. è stato anche denunciato a piede libero per invasione di terreni ed edifici in concorso con altri 3 cittadini tunisini irregolari.

L’attività di polizia giudiziaria in parola testimonia della concreta attività investigativa di prevenzione e repressione, esercitata su un territorio di osservazione che va oltre la linea strettamente confinaria, per colpire in maniera incisiva quei fenomeni latenti e strettamente connessi all’immigrazione clandestina che minano la sicurezza della città di confine.

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