29 Marzo 2024 01:06

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29 Marzo 2024 01:06

ELEZIONI PRIMARIE. RICCARDO GIORDANO (CAPOGRUPPO PD PROVINCIALE) “NO AL DOPPIO TURNO”

In breve: Giordano "Le regole si scrivono per costruire e non per rompere, per allargare e non per restringere, per costruire ponti e non per alzare muri, anche perché c’è di mezzo la credibilità del Partito Democratico"
Il capogruppo del PD in Provincia Riccardo Giordano
Il capogruppo del PD in Provincia Riccardo Giordano

In questi giorni il partito democratico ligure è chiamato a decidere le regole per lo svolgimento delle  elezioni primarie, propedeutiche alla scelta del candidato alla Presidenza di  Regione Liguria per il centrosinistra.

Si sta concretizzando l’ipotesi di una proposta della segreteria regionale che mira ad  introdurre il meccanismo del doppio turno nelle primarie,  rinnovando una forzatura che era stata pensata “ad hoc” per (tentare di) bloccare il cammino di Matteo Renzi verso la segreteria nazionale del partito.

La riproposizione di questo meccanismo anche a livello regionale tradisce lo stesso presupposto di fondo, ossia, trovare ogni strumento possibile per mettere in difficoltà questo o quest’altro candidato,  a scapito non tanto, e non solo, delle  legittime aspirazioni dei singoli concorrenti ma della credibilità stessa dell’istituto delle primarie. 

E’ una scelta assurda, inaccettabile,  perché  mossa da motivazioni che nulla hanno a che vedere con la natura stessa delle primarie,  che è quella di rimettersi al giudizio diretto e spontaneo dei nostri sostenitori,  senza meccanismi squisitamente tattici,  pensati all’interno delle segreterie, che tentino di  limitare la spontaneità del voto e la partecipazione diretta degli elettori,  in quelle che sono le scelte di campo più significative a livello politico  per il nostro futuro.

Pensare di chiamare alle urne i nostri sostenitori per ben due volte,  e a breve distanza di tempo,  significa voler ridurre il numero dei partecipanti al secondo turno (circostanza  inconfutabile) e significa, come minimo, voler limitare la partecipazione dei cittadini alla decisione finale. Non si capisce come si possa mutuare il meccanismo del doppio turno, che nasce in Francia per l’elezione del Capo dello Stato e da noi è utilizzato per la scelta di candidati che fanno parte di forze politiche fortemente contrapposte,   per la scelta dei candidati all’interno dello stesso partito o della stessa coalizione.

Non si capisce perché si voglia introdurre il doppio turno quando nei Paesi che hanno inventato le primarie questo meccanismo non è mai esistito. E non si capisce come mai, invece, certi meccanismi dovrebbero andare bene   per la scelta dei candidati e non per la scelta dei segretari di  partito.

Le regole si scrivono per costruire e non per rompere, per allargare e non per restringere, per costruire ponti e non per alzare muri,  anche perché c’è di mezzo la credibilità del Partito Democratico e la credibilità di quanto di buono questo Partito ha voluto dimostrare in termini di capacità di rinnovamento, per se stesso e per l’intero Paese.

Di mezzo c’è la credibilità del meccanismo della primarie che sono il vero elemento distintivo  del nostro modo di relazionarci con il mondo che tentiamo di rappresentare.

Non possiamo permetterci di ridicolizzarle ne di svilirle,  perché salterebbe  il patto di relazione e di rappresentanza  con i nostri sostenitori, vecchi o nuovi che siano. Faccio un appello quindi a tutti i membri della direzione regionale affinché prevalgano le ragioni del buon senso, le ragioni dei nostri elettori e le ragioni che perseguono il bene del Partito Democratico. E faccio anche un appello a tutti i candidati alla Presidenza affinché si esprimano coralmente e decisamente  per il NO al doppio turno“.

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