28 Marzo 2024 17:54

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28 Marzo 2024 17:54

Comune Imperia: Corte dei Conti, ok a piano riequilibrio. Bocciata la situazione di cassa. “Nuovo peggioramento nel 2021″/La relazione

In breve: L'organo di controllo elogia il Comune per quanto concerne la gestione dei parcheggi e gli oneri per il personale e gli oneri  dell’indebitamento, mentre solleva perplessità sulla situazione di casa dell'ente, definendola "preoccupante".

“Si accerta il conseguimento, da parte del Comune di Imperia, a tutto il 2021, degli obiettivi programmati nel piano di riequilibrio finanziario pluriennale adottato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 72 del 27 novembre 2018″. Così la Corte dei Conti nell’ultima deliberazione, datata 28 aprile e depositata lo scorso 17 maggio.

L’organo di controllo elogia il Comune per quanto concerne la gestione dei parcheggi e gli oneri per il personale e gli oneri  dell’indebitamento, mentre solleva perplessità sulla situazione di casa dell’ente, definendola “preoccupante”.

La Corte, inoltre, precisa di aver “privilegiato un’analisi dei risultati finanziari generali della gestione, piuttosto che un’analisi particolarmente dettagliata dei singoli scostamenti, rispetto ai risultati attesi” in quanto lo scenario attuale fortemente alterato dall’emergenza sanitaria. 

Imperia: Corte dei Conti, ecco l’ultima relazione

Le problematiche legate al Covid

“Per quanto concerne specificamente la situazione del Comune di Imperia, in cui l’emergenzasanitaria si è manifestata nel corso della fase attuativa del Piano di riequilibrio predisposto in epoca precedente – si legge – risulta evidente che il nuovo scenario generale ha provocato un’alterazione delle condizioni di realizzabilità di parte delle misure di risanamento contemplate nel Piano stesso. Tale constatazione ha inciso sulle modalità scelte per l’effettuazione della presente verifica sullo svolgimento del Piano in questione, essendosi privilegiata un’analisi dei risultati finanziari generali della gestione, al fine di accertarne l’ attendibilità e la coerenza complessive rispetto al percorso di risanamento avviato, piuttosto che un’analisi particolarmente dettagliata dei singoli scostamenti, rispetto ai risultati attesi, che hanno interessato le specifiche misure di attuazione del Piano”.

Disavanzo di amministrazione, risultato pienamente raggiunto grazie a parcheggi, personale e oneri indebitamento

“In base alle previsioni l’attuazione delle varie misure adottate nel Piano sul versante sia delle entrate che delle spese avrebbe dovuto contribuire al riassorbimento del disavanzo di amministrazione per un totale di euro 1.810.419 euro. Secondo le rilevazioni effettuate sulla base delle risultanze del conto 2021 (dati di preconsuntivo), i benefici finanziari dei vari interventi, valutati nel loro complesso, si sono effettivamente prodotti per euro 3.111.687 con un miglioramento rispetto a quanto preventivato nel Piano, pari ad euro 1.301.268,67 ed il conseguente raggiungimento degli obiettivi del PRFP per l’anno 2021.

In particolare, i risultati migliorativi sono riferibili, per le entrate, a maggiori accertamenti derivanti dalla gestione dei parcheggi e, per le spese, al contenimento degli oneri per il personale e degli oneri dell’indebitamento (dovuto, quest’ultimo, alla parziale rinegoziazione dei mutui avvenuta nel 2020)”.

Imposta di soggiorno, meno introiti rispetto alle previsioni

“Il Piano di riequilibrio contemplava l’introduzione, a partire dal 2019, dell’imposta di soggiorno, con un gettito per il Comune di Imperia stimato nell’importo costante di euro 460.000 per tutti gli esercizi dal 2019 al 2027. Al 31 dicembre 2021 gli accertamenti registrati sono stati pari a euro 401.939,96 importo peraltro comprensivo dei fondi assegnati a ristoro Covid-19 per euro 114.198,91, con una variazione in diminuzione di euro 58.060,04 rispetto alle previsioni del Piano, che non prevedeva l’importo dei fondi assegnati a ristoro Covid”.

La positiva gestione dei parcheggi

“Il Piano di riequilibrio annovera anche l’assunzione del servizio parcheggi a raso sotto la gestione diretta del Comune da svolgersi operativamente mediante avvalimento di società partecipata. Il margine positivo atteso tra entrate previste (euro 1.400.000) e spese per il contratto di servizio con la società strumentale (euro 800.000) si presentava di importo assai superiore rispetto agli introiti ricavati con il modello di gestione precedente.

Prevedendo, per il 2020, la definitiva entrata a regime del nuovo modello del servizio (infatti diventato operativo dal 1° aprile 2019), il vantaggio per il bilancio comunale di tale esercizio è stato conseguentemente stimato nel differenziale pari a euro 600.000.

Secondo i dati forniti dall’organo di revisione, al 31 dicembre 2021 (dati di preconsuntivo) il servizio ha prodotto accertamenti per euro 1.588.808,63 a fronte di spese per euro 744.199,02, assicurando al Comune un beneficio netto di euro 844.608,71, ben superiore a quanto previsto nel Piano”.

Razionalizzazione delle spese: misure di efficienza energetica, mancato risparmio complessivo di 215 mila euro

“Le spese nel 2021, hanno fatto registrare un aumento non irrilevante (80.000,00 euro circa rispetto al 2020), cosicché non soltanto non si è realizzato il risparmio di spesa, preventivato, di euro 180.000 (stimato, nel Piano, rispetto ai valori del 2018), ma si è prodotto un ulteriore differenziale negativo di 35.000 euro, per un mancato risparmio complessivo di euro 215.000″.

La replica del Collegio dei Revisori

“Il Piano prevedeva un percorso con Enel Sole finalizzato al contenimento dei consumi di energie mediante sostituzione di corpi illuminanti; l’ottimizzazione degli impianti fotovoltaici esistenti; benefici sulla gestione calore per effetto dell’allungamento del contratto in essere. Il Collegio dei revisori ha riferito dell’avvio di alcune iniziative di efficientamento energetico, dando però atto della mancata esecuzione della maggior parte delle misure previste, cosicché non sono ancora percepibili i correlati risparmi di spesa. Secondo il Collegio dei revisori tale circostanza, unitamente all’incremento, su scala internazionale, dei costi energetici, ha impedito il raggiungimento dell’obiettivo di risparmio previsto dal Piano”.

Gestione degli asili: risparmi per oltre 400 mila euro

“Come previsto nel Piano, la gestione dei due asili nido comunali è stata effettivamente esternalizzata dal 1° settembre 2019. Nelle previsioni del Piano questa misura avrebbe consentito, a partire dall’esercizio 2020, risparmi diretti sulla spesa relativa al servizio e risparmi indiretti sulla spesa riguardante gli altri servizi socio-educativi assistenziali svolti dal Comune, nei quali si era previsto di impiegare, al posto di soggetti esterni, personale comunale in precedenza addetto al servizio di asilo nido.

In questo specifico ambito, il beneficio per le esigenze di riequilibrio era stimato, a regime, in euro 221.000. Nel 2021, la spesa (finanziata con fondi comunali) è stata pari a euro 1.921.482,34, in aumento rispetto al medesimo dato del 2020, ma in diminuzione rispetto al dato di riferimento del 2018, cosicché non soltanto si è realizzato il risparmio di spesa, preventivato nel Piano, di euro 221.000, ma si è prodotto un ulteriore differenziale di 173.718,00 euro, per un risparmio complessivo di euro 404.718,10. Sull’andamento di tale voce di spesa ha, tuttavia, verosimilmente influito la minore domanda di servizi socio -educativi assistenziali dovuta alla pandemia”.

Spese del personale in calo

“Varie sono le misure preannunciate nel Piano di riequilibrio ai fini del contenimento della spesa di personale. Esse riguardavano, tra l’altro, la limitazione del turn over di personale, il rinvio al 2020 di assunzioni previste per il 2019, la riduzione del numero di dirigenti con accorpamento degli uffici dirigenziali, la conseguente contrazione degli oneri del trattamento accessorio. Per il 2021 i risparmi attesi sono stati quantificati in euro 173.419. 

Il risultato conseguito nel 2021 è stato certamente migliorativo rispetto alle previsioni del Piano, essendosi realizzato un risparmio di spesa di personale di euro 1.284.767. Per quanto riguarda gli interventi riferiti alla dotazione del personale, quest’ultima, alla data del 31 dicembre 2020, risultava essere di n. 274 dipendenti a tempo indeterminato e n. 10 a tempo determinato, mentre alla data del 30 giugno 2021 la consistenza è diminuita a n. 269 dipendenti a tempo indeterminato e a n. 3 a tempo determinato”.

Estinzione progressiva dell’indebitamento

“Nel 2020 è stata realizzata un’operazione di parziale rinegoziazione dei mutui. Da essa deriva, in particolare, una dilazione temporale degli oneri per rimborsi di quota capitale ed interessi relativi all’estinzione del debito, con spostamento di parte di tali spese a carico di bilanci di esercizi successivi al periodo considerato dal Piano.

Gli oneri dell’indebitamento, nel 2021, sono pari a euro 2.621.825,36 a fronte di una spesa del 2018 di euro 3.264.932,58. Si è quindi prodotto, nell’esercizio 2021, un contenimento della relativa spesa di euro 643.107,22, importo, questo, superiore al risparmio stimato nel Piano per l’esercizio in questione (euro 95.000)”.

Il piano di riequilibrio

“Dalla relazione di monitoraggio del Collegio dei revisori si evince che, nell’esercizio osservato, la gestione di competenza di parte corrente ha garantito la costruzione degli equilibri di bilancio in modo corretto e conforme, sia alle previsioni del Piano, sia ai vincoli previsti […] evidenziando in particolare un saldo positivo della gestione di parte corrente. Sotto questo profilo, pertanto, l’obiettivo finanziario intermedio, programmato nel Piano stesso per l’esercizio 2021, può considerarsi conseguito, fatte salve le ulteriori verifiche che verranno effettuate sulla base dei dati definitivi del consuntivo”.

Situazione di cassa in peggioramento – anticipazioni di cassa non restituite

Nel 2021 si registra un nuovo peggioramento della situazione di cassa, con anticipazioni di tesoreria utilizzate per n. 365 giorni complessivi e fino ad un’esposizione massima di euro 11.825.810,95, mentre alla fine dell’esercizio risultano anticipazioni ancora da restituire al tesoriere per euro 3.077.648,20. A proposito della descritta criticità finanziaria, il Collegio dei revisori osserva che lo scoperto di cassa è particolarmente influenzato dagli acconti erogati agli appaltatori in relazione ad opere pubbliche finanziate con contributi statali e/o regionali il cui incasso è subordinato a successiva rendicontazione.

Tale ultimo profilo si collega con quanto già segnalato dalla stessa Amministrazione in una nota del 15 aprile 2021 in cui è stato evidenziato che, a partire dal 2019 e poi anche nel 2020, il Comune ha avviato importanti interventi di opere pubbliche (le quali risultano tuttora in corso di realizzazione), finanziati con contributi europei, statali e regionali. Ciò ha inevitabilmente determinato uno sbilanciamento nella gestione di cassa, in buona parte dovuto alla necessaria applicazione dell’art. 35, comma 18, del d.lgs. n. 50 del 2016 e dell’articolo 207 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito nella legge 17 luglio 2020, n. 77, che prevedono l’obbligo di corrispondere agli appaltatori un’anticipazione dal 20 fino al 30 per cento del valore del contratto di appalto, entro 15 giorni dall’inizio dei lavori.

L’Ente, pertanto, da un lato, ha dovuto affidare i cennati lavori entro i termini indicati nei vari bandi e provvedimenti di concessione, per evitare la decadenza o la revoca dei medesimi e ha quindi erogato gli acconti stabiliti dalle suddette disposizioni, dall’altro può incassare i relativi finanziamenti in fasi successive, ovvero a seguito della rendicontazione dei lavori eseguiti.

Nonostante siffatte precisazioni, la situazione della liquidità dell’Ente continua ugualmente a rappresentare motivo di preoccupazione […] Inoltre, alla spesa per interessi bancari correlata alla protratta esposizione verso l’istituto tesoriere, si aggiunge il mancato raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del 10 per cento dello stock dei debiti commerciali esistenti a fine esercizio, con conseguente insorgenza dell’obbligo di accantonamento nel bilancio di previsione dell’esercizio successivo di un Fondo di garanzia debiti commerciali pari al 5 per cento degli stanziamenti riguardanti la spesa per acquisto di beni e servizi, come previsto dall’articolo 1, comma 862, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2019).

La replica del Comune

In riscontro alle osservazioni 9/2022 del magistrato istruttore, l’Ente ha, tuttavia, precisato che, alla data del 26 aprile 2022, la situazione di cassa è migliorata in considerazione dell’incasso, pari 6 mln di euro, relativo al contributo ricevuto dal Ministero dell’Interno riferito al bando periferie urbane, per il quale i primi, cospicui, pagamenti sono stati anticipati dall’Ente a partire dall’anno 2020.

Più in generale, il Comune è attivamente impegnato nelle rendicontazioni di tutte le spese anticipate dall’Ente e finanziate con contributi pubblici, al fine della restituzione dell’anticipazione di cassa al 31.12.2022.

Con ulteriore precisazione resa in udienza (e riscontrata con nota prot. 1904 del 29 aprile 2022), il Segretario generale del Comune ha riferito che risultano ancora da rendicontare ed incassare somme relative ai danni dovuti ad alluvioni e mareggiate per 12,3 mln di euro, all’intervento sulla condotta dell’acquedotto Roja per 1,8 mln di euro, alle opere di completamento dell’area della nuova ferrovia per 523.500,00 euro.

In ogni caso, l’Ente si impegna ad adottare, in futuro, opportuni accorgimenti sui flussi di cassa mediante una diversa programmazione dei pagamenti dell’Ente, al fine di evitare la mancata restituzione delle anticipazioni di cassa a fine esercizio.

Anche con riferimento alla gestione dello stock del debito, il Comune ha reso noto un miglioramento del dato al 31.12.2021, che ha consentito un accantonamento al Fondo garanzia debiti commerciali, nel bilancio di previsione 2022, pari all’1% (per euro 120.206,27) a fronte dello stanziamento previsto nel bilancio di previsione del 2021 di euro 523.622,62″.

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