29 Marzo 2024 14:47

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29 Marzo 2024 14:47

Moda: la 24enne imperiese Eleonora Ciribeni e la sua prima collezione cucita con le detenute del carcere di Pozzuoli. “Creata dalle donne per le donne” / La storia

In breve: Eleonora Ciribeni ha studiato al Polimoda di Firenze, con la guida di grandi professionisti del settore, dove ha imparato a disegnare, cucire, progettare e a seguire tutte le fasi di produzione di una collezione, inseguendo il sogno di crearne una tutta sua.

“Un sogno che diventa realtà”. Così la 24enne imperiese Eleonora Ciribeni descrive le emozioni per il lancio della sua prima collezione di vestiti realizzata con il contributo delle donne del carcere di Pozzuoli.

Moda: la 24enne imperiese Eleonora Ciribeni e la sua prima collezione cucita con le detenute del carcere di Pozzuoli

Da sempre appassionata di arte, Eleonora Ciribeni sin da bambina ha sviluppato un grande talento per il disegno e un occhio artistico che l’hanno presto portata a trovare la sua strada e la sua modalità espressiva nel mondo della moda.

Ha studiato al Polimoda di Firenze, con la guida di grandi professionisti del settore, dove ha imparato a disegnare, cucire, progettare e a seguire tutte le fasi di produzione di una collezione, inseguendo il sogno di crearne una tutta sua.

Ora il sogno si è avverato. Eleonora ha creato il suo brand dal nome “Nora”, un nome che racconta un mondo fatto di passione e di personalità, traendo ispirazione dell’Isola di Mallorca, dove la 24enne ha vissuto per un’esperienza lavorativa con un brand locale. L’isola rappresenta la voglia di viaggiare, di scoprire e di lasciarsi ispirare dai colori e dalle bellezze della natura.

La collezione, infatti, racchiude diverse anime: da un lato la vicinanza con la natura, attraverso la scelta di materiali 100% biologici e colori che la rappresentino appieno. Al contempo, la volontà di rappresentare tutte le donne, di ogni età e con ogni tipo di bellezza, per dare modo a tutte di sentirsi belle e a proprio agio negli abiti che indossano.

A rendere il progetto unico è la scelta di Eleonora di collaborare con le detenute del carcere di Pozzuoli, partecipanti a un progetto di reinserimento. Grazie al loro prezioso contributo nella produzione, la collezione ha preso vita, e sarà presto disponibile a Diano Marina. Una collezione fatta da donne, per le donne.

Com’è nata l’idea di collaborare con le donne del carcere di Pozzuoli?

“Desideravo che la mia collezione coinvolgesse un’associazione con un fine benefico. Ho fatto delle ricerche e ho avuto la fortuna di scoprire il nuovo progetto delle donne del carcere di Pozzuoli che hanno aperto una sartoria etica proprio nella casa circondariale. Dopo essermi messa in contatto con il responsabile del progetto contattato ho mandato i tessuti e i cartamodelli. Sono poi andata a Pozzuoli a trovarle ed è stato un momento bellissimo. Ci siamo conosciute e ci siamo confrontate sul lavoro, scambiandoci consigli e suggerimenti.

L’ambiente è molto tranquillo, è bello vedere il loro entusiasmo nel poter lavorare a un progetto e avere la possibilità di mettersi in gioco. Alcune già avevano esperienza, altre invece stanno imparando un mestiere ed è davvero importante. Vedere poi i miei vestiti appesi per me è stato un sogno che si realizzava”.

Da dove nasce la passione per la moda?

“Mi è sempre piaciuto il campo artistico. Ho sempre disegnato fin da quando ero piccola, ma chi mi ha fatto avvicinare alla moda è stato senza dubbio lo stilista Alexander McQueen. Le sue creazioni mi hanno insegnato che oltre il bello c’è una storia che racconta la collezione. Le sue sfilate erano un palcoscenico. Per lui, una donna si deve sentire bella, potente e invincibile quando indossa un vestito.

Per me la moda è un modo di esprimere me stessa. I miei capi sono semplici, punto sulla qualità del tessuto e della manodopera. Il mio sogno più grande? Aprire uno studio a Milano, uno spazio creativo dove gli artisti possano lavorare insieme e confrontarsi”.

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