29 Marzo 2024 01:12

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29 Marzo 2024 01:12

Imperia: il cuore di Vicky Falbo salvò la vita di Giuseppe. Dopo 14 anni l’incontro con mamma Annamaria. “Emozione che non si può descrivere. È come se ci conoscessimo da sempre”

In breve: Ad aver avuto il trapianto di cuore è stato Giuseppe Imparato, 34enne di Eboli, in provincia di Salerno, che da quel momento ha iniziato una nuova vita.
“Sapere che il cuore di mia figlia batte ancora e che ha salvato la vita di un’altra persona è di grande conforto per me. Incontrare Giuseppe è stato molto emozionante, è stato come se ci conoscessimo da sempre”. Così Annamaria Clausi, mamma di Vicky Falbo, la 16enne imperiese che morì il 21 luglio 2008, a seguito di un tragico incidente stradale in viale Matteotti, racconta a ImperiaPost le sensazioni provate dopo aver incontrato per la prima volta, a 14 anni da quel drammatico giorno, la persona che ricevette il cuore della figlia.
Si tratta di Giuseppe Imparato, 34enne di Eboli, in provincia di Salerno, che da quel momento ha iniziato una nuova vita e che considera il 21 luglio proprio come una seconda nascita.
“Tra poco più di 20 giorni festeggerò il mio secondo compleanno ha scritto Giuseppe Imparato in un post su Facebook – 14 anni dal mio trapianto di Cuore. Questa volta però ho ricevuto la sorpresa prima. Si, perché ho conosciuto la madre della mia donatrice, lei che mi ha permesso di rivivere.
Prima di incontrarci l’ansia era tanta, ma c’è voluto solo uno sguardo per capire tutto. Come se ci conoscessimo già da 15 anni, come se fosse stata già qualcuno di famiglia, sensazione difficili da spiegare, eppure non ci eravamo visti mai prima. La porterò sempre con me, prendendomene cura per non sprecare nulla”.
Contattata da ImperiaPost Annamaria Clausi ci ha raccontato cosa ha significato per lei questo incontro.

Imperia: Vicky Falbo, dopo 14 anni la mamma incontra chi ha ricevuto il cuore della figlia

Cosa ricorda del momento in cui avete deciso di donare gli organi di vostra figlia?

“Non scorderò mai quei momenti. Dopo l’incidente, Vicky è stata in reparto di rianimazione per diversi giorni, finchè, purtroppo, non c’è stato più nulla da fare. Quando hanno avvisato mio marito e me, i medici hanno chiesto il consenso di entrambi per l’espianto degli organi e non abbiamo avuto dubbi nessuno dei due. Proprio pochi mesi prima in famiglia avevamo parlato dell’argomento e Vittoria aveva manifestato il fatto di essere favorevole, perciò non abbiamo fatto altro che seguire la sua volontà”.

Dopo la donazione avete saputo qualcosa?

“Qualcosina sì. Ogni 21 luglio mio marito chiamava il centro trapianti a Milano per avere notizie. Ci riferivano che le persone che avevano ricevuto gli organi stavano bene, ma non si poteva sapere molto altro. Ci confortava comunque sapere che, nella drammaticità della vicenda, mia figlia era stata la salvezza per altre persone”.

Com’è riuscita poi a rintracciare Giuseppe?

“Seguendo il consiglio di un’amica, nel 2009 mi sono iscritta a Facebook e ho iniziato a seguire i gruppi dove i parenti dei donatori e i trapiantati possono condividere le loro storie e incontrarsi. Il 21 luglio di ogni anno li andavo a vedere tutti nella speranza di trovare la testimonianza di qualcuno che avesse ricevuto un organo proprio quel giorno.

Per molti anni non ho trovato nulla, finchè, circa 5-6 anni fa, mi sono imbattuta nel post di Giuseppe in cui raccontava di aver ricevuto il suo nuovo cuore proprio la notte del 21 luglio 2008. Tutto il racconto combaciava e così l’ho contattato. Lui mi ha raccontato che sapeva che il cuore era di una ragazza e che il medico gli aveva detto: ‘quando ti sentirai meglio vai a farti una vacanza a Imperia’. Così abbiamo collegato tutto e abbiamo capito che era proprio lui la persona che aveva ricevuto il cuore di Vicky.
È stata una grande emozione. Da quel giorno ci siamo sempre tenuti in contatto, ma solo virtualmente, finchè, circa 3 mesi fa ho deciso di provare a chiedergli un incontro. L’ho fatto perchè ci tenevo e soprattutto perchè era la volontà di mio marito, mancato purtroppo l’anno scorso. Quando ho ricevuto la risposta affermativa ero su di giri per l’emozione ma anche agitata, perchè non sapevo come sarebbe andata, ma ero molto determinata ad andare fino in fondo”.

Com’è stato l’incontro?

“È difficile da spiegare, forse impossibile. Con una mia amica abbiamo preso il treno da Imperia verso Eboli, un lungo viaggio che però abbiamo affrontato sempre con il sorriso sulle labbra. Una volta arrivate in stazione siamo stati accolti da Giuseppe e dalla sua famiglia con grande calore e dolcezza. Mi sono subito sentita a casa, in famiglia. Il primissimo incontro è stato un po’ veloce, ma poi abbiamo trascorso insieme la serata e finalmente ho potuto abbracciarlo e sentire il cuore di mia figlia battere dentro il suo petto. Non so descrivere a parole come mi sono sentita, so però che è stato bellissimo sentirlo di nuovo.
Ho provato una sensazione particolare, come se il suo cuore avesse sentito il mio grembo. Anche lui ha provato qualcosa e, come lui stesso ha scritto nel suo post, nonostante fossimo in realtà due estranei, è stato come se ci conoscessimo da sempre. È stato tutto spontaneo, naturale. Lui e la sua famiglia sono stati molto generosi e accoglienti, si è creato un legame inedito. 
Non abbiamo avuto moltissimo tempo per stare insieme, però forse è stata proprio la quantità giusta. Siamo rimasti in ottimi rapporti. Era già confortante sapere che gli organi di mia figlia avevano salvato delle vite, ma scoprire che il cuore di Vicky ha ridato la vita a una persona splendida come Giuseppe mi da ancora più forza. Gli auguro tutto il bene del mondo e una lunga vita”.

Il tema della donazione degli organi è spesso poco affrontato, eppure ha un’importanza enorme. Cosa si sentirebbe di dire a una famiglia che in questo momento sta passando quello che ha passato lei?

“Quello che è successo è un dolore che non si può spiegare, sono vicina a tutti coloro che hanno perso un proprio caro. Quello che mi sento di dire è che dare l’autorizzazione per la donazione degli organi è un gesto importantissimo perchè salva la vita, letteralmente. Ci sono persone che aspettano un trapianto per anni, lottando tra la vita e la morte, finendo in liste di attesa infinite. Donare gli organi significa ridare una speranza a qualcuno e un domani potremmo essere noi ad averne bisogno o un nostro caro. Non si può sapere cosa ci riserva la vita.
Dal punto di vista di un genitore che vive il dramma di perdere un figlio, posso dire che sapere che Vicky vive ancora in altre persone mi da tanta forza. Tempo fa ho conosciuto anche la ragazza che ha ricevuto il suo rene, ora sta bene grazie al trapianto e questo è di grande conforto.
Ci credo molto in questo, tutta la nostra famiglia è per il sì alla donazione. Sensibilizzare è importante e non perdo mai occasione per raccontare la nostra storia e spronare gli altri a interessarsi dell’argomento.
Dopo che Giuseppe ha pubblicato la foto del nostro incontro ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà e per questo voglio continuare a portare avanti questo messaggio”.

Tra pochi giorni, il 21 luglio 2022, saranno 14 anni esatti dalla scomparsa di Vittoria. Come la vuole ricordare?

“Vittoria era generosa, socievole, piena di volontà. Non era terrena, era molto particolare perchè non conservava niente di materiale. Mentre gli altri miei figli ci tenevano a conservare gli oggetti per ricordo, lei non lo faceva, come se non appartenesse a questo mondo, come se sapesse che la aspettava qualcos’altro. Aveva tante amiche che ancora adesso la ricordano. Frequentava le magistrali e si dava da fare anche a livello lavorativo. Nel 2008 avevamo appena aperto la nostra impresa di pulizie e ci aiutava sempre. Sapeva i sacrifici che facevamo come famiglia e ci ha sempre supportato. Ci mancherà sempre”. 

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