29 Marzo 2024 10:26

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29 Marzo 2024 10:26

Da Imperia a Bruxelles: la storia di Lorenzo Novaro, project manager per Cooperatives Europe. “Ai giovani dico: non smettete mai di informarvi e studiare”

In breve: Lo abbiamo incontrato proprio nella capitale del Belgio, grazie a un incontro organizzato all'interno dell'attività di formazione promossa dall'Ordine dei Giornalisti della Liguria, nell'ambito del programma europeo Erasmus +.

“Nei progetti europei sono entrato in modo un po’ laterale. Ho lavorato per anni in una cooperativa di Informatica e facevo siti per i progetti. Da lì ho imparato a conoscere i partner, a fare i progetti e poi a seguirli. Il mio percorso è passato da li”. Lo racconta l’imperiese Lorenzo Novaro, dal 2019 a Bruxelles, ora project manager per Cooperatives Europe, un’organizzazione di rappresentanza di Imprese.

Lo abbiamo incontrato proprio nella capitale del Belgio, grazie a un incontro organizzato all’interno dell’attività di formazione promossa dall’Ordine dei Giornalisti della Liguria, nell’ambito del programma europeo Erasmus +.

Lorenzo Novaro

Di cosa si occupa qui?

“Coordino progetti per la Cooperatives Europe, che è una organizzazione di rappresentanza di imprese, ma noi lavoriamo con i nostri membri nazionali, ovvero con le organizzazioni che riuniscono le imprese nei vari paesi. In Italia ad esempio sono Legacoop e Confcooperative, che riuniscono le cooperative da oltre un secolo. Sviluppiamo progetti, collaboriamo direttamente con delle cooperative presenti sul territorio.

Uno dei motivi per cui sono arrivato qui è perchè ho sempre lavorato per una cooperativa in Liguria e abbiamo collaborato nel tempo abbiamo con la Legacoop della Liguria, facendo progetti internazionali, e pian piano ho seguito un percorso che mi ha portato sino a qua”.

Da quanto è qui a Bruxelles?

“Sono arrivato qui nel 2019, l’anno prima che tutto chiudesse. Sono arrivato a gennaio e poi mi ha seguito la famiglia, mia moglie e i bambini, in estate. Vivere a Bruxelles mi piace molto, sono molto contento. I bambini vanno a scuola in francese, hanno amici da tutti i paesi d’Europa. Questo per me è un valore aggiunto. Rispetto al periodo che ci siamo trasferiti, il covid è stato un periodo molto particolare. Per alcuni mesi abbiamo esplorato un po’ la città, abbiamo cominciato a conoscere le persone, poi ci siamo chiusi in casa per un bel po’ di mesi. Lockdown veri e propri qui in Belgio non ce ne sono stati. Erano un po’ più leggeri rispetto all’Italia.

Prima che tornassimo alla normalità sono passati quasi due anni. Pensavamo ci sarebbero stati dei momenti di transizione e invece siamo stati tagliati fuori dai contatti”.

Qual è stato il suo percorso formativo?

“La cosa di cui mi rammarico è che non ho mai studiato francese nonostante Imperia sia vicino al confine. Ho studiato lingue e quello è stato importante.

Nei progetti europei sono entrato in modo un po’ laterale. Ho lavorato per anni in una cooperativa di Informatica. Facevamo siti per i progetti. Da li ho imparato a conoscere i partner e ho iniziato poi a seguirli. Il percorso è passato da li.

La Liguria ha un bel ruolo in tutto questo, essendo una regione di confine ci sono molte opportunità legate ai progetti trasfrontalieri. È una regione che ha avuto tante difficoltà economiche per un certo periodo, però ha avuto anche tante opportunità di finanziamenti europei che mi hanno permesso di imparare tante cose”.

Un consiglio ai giovani?

Prendete tutte le occasioni che il programma Erasmus + vi offre. Si può fare tutto, da piccole viste di qualche giorno fino a periodi di un anno o più all’estero. 

Tenete gli occhi aperti, ormai con internet potete vedere film e produzioni culturali ovunque. Vi consiglio di non fermarvi solo alle produzioni americane, ma di guardare cosa gira in altri paesi europei e vi potrebbero venire idee riguardo a posti da visitare e incontrare persone. Da li va avanti tutto”.

 

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