19 Aprile 2024 07:03

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19 Aprile 2024 07:03

IMPERIA. RIVIERA TRASPORTI, È IL CAOS. SINDACATI CONVOCANO ASSEMBLEA LAVORATORI PRONTI A DICHIARARE STATO DI AGITAZIONE

In breve: "L'azienda ha detto che avrebbe rispettato gli accordi, se non lo fa faremo azioni legali e sindacali. Questi lavoratori vivono e spendono su questo territorio, è impensabile che il trasporto pubblico venga gestito tramite la riduzione di stipendi già minimi"

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Domani sera, martedì 5 agosto, presso l’autostazione di Sanremo, si terrà l’assemblea dei dipendenti della Riviera Trasporti con all’ordine del giorno la disdetta dei contratti integrativi di secondo livello. Con tutta probabilità nell’occasione i sindacati proclameranno lo stato di agitazione e valuteranno eventuali azioni di protesta. A confermarlo, al termine del summit convocato dal Prefetto Fiamma Spena e conclusosi con la rottura tra vertici aziendali e vertici sindacali, il segretario regionale della Fit Cgil Camillo Costanzo.

Abbiamo chiesto un verbale al Prefetto perchè la quota restante che doveva portare la Regione e i Comuni non c’era. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità agli accordi, ma non è stato così da parte degli altri nonostante le disponibilità dei Comuni di lavorare per trovare questi soldi. L’azienda ha detto che avrebbe disdettato gli accordi, se lo fa ci troveremo nella condizione che l’accordo del 26 non esiste più e faremo azioni legali e sindacali. Faremo un’assemblea dei lavoratori per informarli e poi ci saranno delle iniziative per contrastare queste decisioni. Tra l’altro l’azienda ha detto che si possono aprire le procedure concorsuali perchè ci sono probabilmente altre problemi. Dobbiamo difendere il nostro posto di lavoro e un servizio che è fondamentale per questa città“.

Stato di agitazione? Si. Ci sarà l’assemblea dei lavoratori e decideremo le forme idonee. Licenziamenti? Sui licenziamenti c’è una dichiarazione della proprietà che non avrebbe mai proceduto, per noi non ci sono le condizioni. Due milioni li hanno messi i lavoratori, il resto lo devono fare gli altri. Il problema è che poi ci rimettono i cittadini perchè come è successo a Genova il biglietto ad esempio aumenta. Disagi sul servizio? Questo non dipende da noi. Noi siamo disponibili a lavorare, oltre quello che prevedono gli accordi non siamo disposti a metterci ulteriori risorse. Questi lavoratori vivono e spendono su questo territorio, è impensabile che il trasporto pubblico venga gestito tramite la riduzione di stipendi già minimi dei lavoratori.

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