25 Aprile 2024 23:47

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25 Aprile 2024 23:47

Tangenti in Comune a Imperia: Masi-Speranza, contestata anche una presunta mazzetta da 3 mila euro

In breve: L'appalto oggetto dell'inchiesta è quello relativo alla manutenzione del cimitero di Oneglia.

Emergono nuovi dettagli dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti nell’ambito delle procedure di affidamento di appalti pubblici sottosoglia, in particolare per quel che riguarda il filone che ha portato alle misure cautelari per il funzionario del Comune di Imperia Marino Masi (sospensione dal servizio) e per l’imprenditore, titolare della Edilcantieri, Vincenzo Speranza (arresti domiciliari). Tra le contestazioni formulate dai Carabinieri, infatti, figura anche una presunta “mazzetta” da 3 mila euro promessa da Speranza a Masi.

Inchiesta tangenti Imperia: spunta presunta mazzetta da 3 mila euro

L’appalto oggetto dell’inchiesta è quello relativo alla manutenzione del cimitero di Oneglia. I lavori affidati alla Edilcantieri, secondo quanto contestato dalla Procura, riguardano il ripristino di un tratto di parapetto in calcestruzzo e il ripristino della copertura per un importo pari a 24.900 euro.

Secondo gli inquirenti, sarebbe stata realizzata solo parte dei lavori, in particolare la rimozione e sostituzione di alcuni listelli e tegole e la posa di una guaina liquida e di balaustre, per un importo pari a 5 mila euro, 4.200 dei quali fatturati da un’altra ditta, Badessi, alla quale Edilcantieri aveva subappaltato i lavori, terminati secondo gli inquirenti in meno di 48 ore. 

Secondo l’accusa, come emerso da un’intercettazione, Masi e Speranza si sarebbero accordati per l’invio, da parte di un operaio di Edilcantieri, a Masi, di sei fotografie attestanti l’esecuzione dei lavori. Le sei immagini, tutte sequestrate, rappresenterebbero, secondo gli inquirenti, una realtà artefatta per l’occasione e sarebbero una delle prove dell’illecito accordo tra Masi e Speranza. 

Grazie anche alle fotografie Masi avrebbe falsamente attestato il corretto e regolare adempimento dei lavori a seguito del quale il Comune di Imperia avrebbe poi liquidato a Edilcantieri 30.378 euro (24.900 euro + Iva).

La differenza tra l’importo reale dei lavori e quello attestato da Masi, circa 20 mila euro, sarebbe stato in parte “reinvestito” da Edilcantieri, secondo l’accusa, per la realizzazione di un impianto elettrico e un impianto d’allarme presso una casa di proprietà di Masi e per l’asfaltatura di un tratto di strada privata che conduce a un immobile di proprietà di Masi. Ai due “favori”, secondo gli inquirenti il Masi avrebbe anche ricevuto da Speranza, sottoforma di “sconto” sui lavori, una somma di denaro pari a 3 mila euro. La prova, secondo gli inquirenti, in una intercettazione.

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