19 Aprile 2024 08:59

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19 Aprile 2024 08:59

Imperia: Rivieracqua diventa una Spa, l’amarezza del Cimap. “Opzione che apre al privato. I comuni non hanno voluto trovare la soluzione economica per farla restare pubblica”

In breve: Queste le parole del  Coordinamento imperiese acqua pubblica, in merito alla firma per il passaggio di Rivieracqua da società consortile a società per azioni. 

“Da più parti continua ad essere ricordato che oggi è stata deliberata soltanto la trasformazione della natura societaria di Rivieracqua, un provvedimento che apre al socio privato come già delineato nella Conferenza dei Sindaci del novembre 2019,

No, oggi è andato anche in scena l’atto che ha mortificato e tradito la natura civica, sociale e democratica di una scelta che il Referendum del giugno 2011 aveva sancito: l’acqua è un bene comune e come tale deve restare fuori dalle logiche del mercato e del profitto”.

Queste le parole del  Coordinamento imperiese acqua pubblica, custode dell’esito referendario del 2011 in provincia, in merito alla firma per il passaggio di Rivieracqua da società consortile a società per azioni. 

Rivieracqua diventa una Spa, c’è il via libera definitivo. Interviene il Coordinamento imperiese acqua pubblica

“I Comuni della provincia di Imperia, fatta eccezione per Bajardo, Perinaldo, Dolcedo, Rocchetta Nervina, Montalto Carpasio e Costarainera per quanto c’è dato sapere e a cui va il nostro plauso e riconoscimento, non hanno voluto trovare la soluzione economica e finanziaria che consentisse a Rivieracqua di restare una società consortile e pubblica.

Più volte è stato evocato dai Sindaci del territorio che si è dovuto perseguire una decisione obbligata e coraggiosa. Crediamo fermamente di no, la strada intrapresa in questi ultimi mesi ed anni ha rappresentato la volontà di rinunciare alle proprie funzioni storiche e sociali di garanti della democrazia di prossimità e di tutela dei diritti fondamentali, a cominciare dall’acqua.

La scelta coerente e ragionevole sarebbe stata quella di continuare a sostenere l’attuale natura giuridica societaria, anche alla luce della ritrovata stabilità economica. Non crediamo alle paventate possibilità che in regime di società per azioni i soci pubblici potranno finalmente ricapitalizzare la propria partecipazione societaria, ci sembra piuttosto una foglia di fico.

Qualunque opzione che apra al privato rappresenta una sottrazione di valore e un impoverimento del territorio, in termini di aumenti tariffari, di qualità del servizio e di opportunità occupazionali.

Per parte nostra, con il sostegno del Forum italiano dei movimenti per l’acqua e del Coordinamento ligure movimenti per l’acqua, continueremo ad insistere per realizzare la difesa dei beni comuni a partire dall’acqua, riservandoci di impugnare al Tar atti illegittimi e/o forieri di danno erariale, a tutela del Servizio idrico integrato e degli utenti.

Per affermare l’idea che l’acqua è un diritto umano universale e che solo una reale gestione pubblica e partecipata può garantire questi principi.

Indietro non si deve tornare”.

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