25 Aprile 2024 14:54

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25 Aprile 2024 14:54

Imperia: Rivieracqua diventa una Spa, bordate di De Bonis (Pd). “C’è chi ha remato a favore nel privato, anche nel mio partito. Al 95 per cento arriverà Iren. Problema non è il pubblico, ma la gestione disastrosa”.

In breve: E' un fiume in piena Antonio De Bonis, ex segretario cittadino del Partito Democratico di Imperia, dopo il via libera della conferenza dei Sindaci e dell'assemblea dei soci per la trasformazione di Rivieracqua in Spa, atto propedeutico all'ingresso del privato.

“Ho letto, sentito, di questa soluzione che risolverebbe tutti i problemi di Rivieracqua, l’entrata del privato. Qualcuno forse dimentica che è una soluzione che è già stata sperimentata in passato, con Amat, a Imperia, e con Aiga, a Ventimiglia, entrambe socie di Iren, e nessuno ha mai visto grandi investimenti. Qualcuno ha remato contro, in questi anni, in provincia, trasversalmente, per mettere i bastoni tra le ruote a Rivieracqua e giustificare l’arrivo del privato”. E’ un fiume in piena Antonio De Bonis, ex segretario cittadino del Partito Democratico di Imperia, dopo il via libera della conferenza dei Sindaci e dell’assemblea dei soci per la trasformazione di Rivieracqua in Spa, atto propedeutico all’ingresso del privato.

Imperia: Rivieracqua diventa Spa, Antonio De Bonis (Pd) all’attacco

“La mia impressione è che per molti fosse scontata, per non dire altro, l’acquisizione della rete provinciale da parte del privato –  tuona De Bonis – Le colpe sono diverse. Il problema di Rivieracqua non è certo quello di essere una società pubblica. E’ la gestione che è stata disastrosa. Per anni Rivieracqua non è stata in grado di far pagare l’acqua che forniva. Non bollettava, insomma. Ci rendiamo conto?

La mancata bollettazione si è rivelata una bomba a orologeria. I Comuni avrebbero dovuto accantonare le somme necessarie per l’ingresso in Rivieracqua. Non lo ha fatto nessuno. Ora con la privatizzazione si pensa che si possa risolvere tutto. Al 95% la gara d’appalto europea se la aggiudicherà Iren. 

Si pensa che il privato, entrando, possa mettere le cose a posto. E’ un grosso errore. Il privato porterà la solidità economica per potere richiedere dei finanziamenti, ma saranno gli utenti della provincia di Imperia a pagare i lavori sulla rete idrica. Le norme sono chiare. Le bollette devono coprire l’intero costo dell’acqua. A questo punto, visto che saranno comunque gli imperiesi a dover pagare, perché non lasciare Rivieracqua pubblica e far si che siano i Comuni soci a garantire per un finanziamento? Quale banca non erogherebbe un finanziamento con la garanzia dei Comuni?

Anni fa si è fatta una scelta. Società pubblica. Per quale ragione oggi si tradisce quel progetto, invece di proseguirlo analizzando quelli che sono stati i problemi? Il problema è stata la gestione dilettantesca. In Rivieracqua si sarebbero dovute mettere persone competenti, un direttore generale di esperienza. Amat e Amaie avevano le figure professionali adatte, perché non sono state distaccate? Sono state fatte scelte sbagliate che hanno portato verso un privato i cui risultati, certamente non straordinari, sono già stati sperimentati nella nostra provincia, proprio con Iren, a Imperia e Ventimiglia. 

Rivieracqua ha avuto anche amministratori del Pd? Si, è vero, ma la verità è che la gestione è rimasta per anni in mano al centrodestra. E’ passata poi, per poco più di un anno al centrosinistra, al Pd, quando la situazione era già precipitata. Ci sono stati degli errori anche da parte nostra, ma non siamo certamente i principali responsabili di questo disastro.

Quello che mi dispiace, lo ripeto, è che in questa provincia c’è chi ha remato a favore del privato, mettendo i bastoni tra le ruote a Rivieracqua. E questo è avvenuto trasversalmente, toccando tutti i partiti. Anche il Pd? Si, anche il Partito Democratico”.

 

 

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