23 Aprile 2024 12:51

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23 Aprile 2024 12:51

Imperia: socio privato per Rivieracqua, davvero conviene? La risposta nei bilanci di Amat/L’inchiesta

In breve: Dal 2010 l'investimento più grande di Amat con Iren è stato per la sede di via San Pio da Pietrelcina

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare della necessità di sostenere la società pubblica Rivieracqua con l’ingresso di un socio privato. E un provvedimento in questo senso è già stato approvato a maggioranza dall’Assemblea dei sindaci.  E’ anche emerso che il socio privato più “papabile” sarebbe Iren, società che era già socia dell’Amat imperiese.

Dal 2010 l’investimento più grande di Amat con Iren è stato per la sede di via San Pio da Pietrelcina

Proprio prendendo spunto dal fatto che Amat nei suoi ultimi anni di attività era formata al 52% dal Comune di Imperia e al 48% da Iren, siamo andati a vedere nei bilanci societari l’ammontare degli investimenti realizzati con il tanto decantato socio privato.

Il Comune di Imperia aveva avviato l’iter per la società mista nel dicembre del 2002 e nel 2003 era stato pubblicato il bando. Nel 2004, a novembre, era stato formalizzato il contratto di cessione delle azioni di Amat a Iren, all’epoca Amga.

Nel sito ufficiale di Amat il primo bilancio che è possibile analizzare risale al 2010 ed evidenzia investimenti per 2 milioni e 600 mila euro, di cui, però, 2 milioni e 43 mila euro per l’ammodernamento della sede di via San Pio da Pietrelcina. Sempre nel 2010 per la manutenzione dell’acquedotto sono stati spesi 202 mila euro, su un totale di interventi di manutenzione per 818 mila euro (Amat si occupava anche di energia, luci votive nei cimiteri e altro). Nello stesso anno gli amministratori e i consulenti che hanno operato per Amat sono costati in totale 161 mila euro.

Nel bilancio del 2011 gli investimenti totali sono pari a un milione e 300 mila euro e il totale delle manutenzioni ammonta a 540.735 euro.

Nel bilancio 2012 compaiono investimenti complessivi per 675.919 euro e manutenzioni per 487.204; nel 2013 investimenti per 500.791 e manutenzioni per 412.833. Nel 2014 gli investimenti sono pari a 823.636 euro, ma riguardano sempre il totale dei molteplici interventi nei vari settori gestiti da Amat.

Si arriva poi agli anni più recenti, nei quali Amat diventa cosiddetto gestore cessato per l’approssimarsi della gestione unica dell’Ambito idrico da parte di Rivieracqua.

Nel 2015 ci sono 732.672 euro di investimenti e 576 mila euro di manutenzioni straordinarie; nel 2016, 426.347 euro di investimenti e 341 mila di manutenzioni straordinarie e infine, nel 2017, 365.389 euro di investimenti e 312 mila euro di manutenzioni straordinarie.

Prima le bollette tenute basse dalla politica locale per acquisire consensi e ora all’orizzonte c’è la stangata

Comunque si vogliano leggere i dati, non sembra che la presenza di Iren abbia generato grandi cifre di investimenti e del resto se fosse stato diversamente, quasi certamente, l’acquedotto cittadino non sarebbe nelle disastrose condizioni in cui si trova oggi.

Per dovere di cronaca va anche detto che la politica locale ha sempre cercato di tenere le bollette dell’acqua il più basse possibile, evidentemente per non perdere il consenso dei cittadini. E così facendo, gli introiti sono rimasti bassi rispetto a quelli che, invece, potrà generare Rivieracqua con l’applicazione della tariffa unica. Una tariffa che per gli imperiesi sarà una sorpresa a dir poco amara.

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