20 Aprile 2024 11:14

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20 Aprile 2024 11:14

Volatilità e speculazione, perché le criptovalute non assicurano garanzie?

In breve: Fin dal principio il saliscendi delle criptovalute è stata una caratteristica specifica. La volatilità si spiega per punti: solitamente, quando il prezzo di un asset sale velocemente, è possibile che sia soggetto ad un crollo in futuro.

Le monete digitali, conosciute dai più come criptovalute, sono state una grande rivoluzione dei mercati finanziari negli ultimi dieci anni. La moneta del futuro, in pratica, per i tantissimi che hanno deciso di percorrere questa strada.

Si pensi che le criptovalute sono diventate talmente importanti che alcuni stati nel mondo le hanno legalizzate e adottate alla pari degli altri metodi di pagamento, come insegna il caso di El Salvador.

La volatilità delle criptovalute per ora non è una garanzia

Si potrebbe immaginare che quello delle criptovalute sia un mondo fatto tutto di rose e fiori. Eppure non è così: nel 2021 la volatilità delle monete digitali è stata più che alta.

Un saliscendi vertiginoso, che ha toccato il fondo dopo che il Bitcoin – la più famosa delle monete digitali – è crollato giù del 17% in meno di un giorno. Con il benestare dei detrattori storici.

Nonostante colossi come Amazon e Microsoft stiano da tempo lavorando a proprie monete digitali, alcuni Stati stanno prendendo provvedimenti anti-cripto. Il problema è la volatilità, che aumenta di molto i rischi.

Secondo esperti del mondo finanziario come Moneyfarm dunque le criptovalute ad oggi non rientrano tra gli investimenti sicuri.

Ma cosa rende le criptovalute così volatili?

Fin dal principio il saliscendi delle criptovalute è stata una caratteristica specifica. La volatilità si spiega per punti: solitamente, quando il prezzo di un asset sale velocemente, è possibile che sia soggetto ad un crollo in futuro.

Alcuni crolli si giustificano per delle correzioni di prezzo, ma alcuni tracolli sono difficili da giustificare come semplici conseguenze di “variazioni”. Il 2021 è stato l’anno più volatile da questo punto di vista.

Il già citato Bitcoin è stato perennemente in prima pagina: tra la fine del 2020 e i primi del 2021, la criptomoneta ha proseguito la sua crescita ma negli ultimi mesi dell’anno il suo prezzo è crollato.

Il crollo – per alcuni – è stato legato all’incertezza dei mercati, tra il Covid, l’inflazione e subito dopo la guerra. In verità il problema-volatilità delle criptovalute è legato alla loro struttura.

Il prezzo delle monete digitali infatti non si basa su un valore intrinseco, come per le monete tradizionali. Ma è determinato esclusivamente dal fattore più volatile di tutti nel mondo degli uomini: la fiducia.

Chi acquista cripto lo fa senza alcuna certezza, molto di più che nelle forme di investimento considerate “classiche”, non esistono guadagni certi e quindi con le criptovalute è possibile anche perdere. In che modo?

Quando il valore della moneta scende, in genere questa viene venduta. Il loro prezzo è legato alla percezione degli investitori: quando il prezzo cala, questi generalmente vendono.

Può anche capitare che le criptovalute vengano “dimenticate” o “perse”. E sono soggette agli attacchi hacker. In ultimo la speculazione, aspetto spesso sottovalutato ma centrale nel dibattito sulle cripto.

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