10 Dicembre 2024 22:04

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10 Dicembre 2024 22:04

Da Imperia alla vetta della Piramide Vincent: Natalie Allegra porta la bandiera della pace a 4.215 metri. “Sempre in supporto del Cuore di Martina” / Le immagini

In breve: Dopo il viaggio benefico in bicicletta, pedalando da Imperia a Rovaniemi, in Lapponia, Natalie ha deciso di intraprendere un'altra avventura per continuare a sensibilizzare sull'importanza della solidarietà e della fratellanza, scalando la Piramide Vincent, montagna del massiccio del Monte Rosa, nella Alpi Pennine.

Un’altra impresa compiuta da Natalie Allegra in supporto dell’Associazione imperiese “Il Cuore di Martina”, da anni attiva sul territorio per aiutare i bambini delle famiglie in difficoltà.

Dopo il viaggio benefico in bicicletta, pedalando da Imperia a Rovaniemi, in Lapponia, Natalie ha deciso di intraprendere un’altra avventura per continuare a sensibilizzare sull’importanza della solidarietà e della fratellanza, scalando la Piramide Vincent, montagna del massiccio del Monte Rosa, nella Alpi Pennine.

Da Imperia alla vetta della Piramide Vincent: Natalie Allegra porta la bandiera della pace a 4.215 metri

Natalie è partita da Imperia il 14 settembre in sella alla sua bicicletta per raggiungere Gressoney Saint-Jean. Da lì è iniziata la salita da Staffal al Rifugio Gnifetti, punto dal quale ha è cominciata l’ascesa, non senza difficoltà, verso la vetta della Piramide Vincent a 4.215 metri.

Com’è nata l’idea?

“Dopo essere arrivata in bici a Rovaniemi l’anno scorso ho iniziato subito a pensare a una nuova avventura. Così ho scelto questo posto da raggiungere per portare la bandiera del silenzio, dell’ascolto, del diverso e dell’identico. Per spezzare i falsi limiti umani e provare a guardare oltre le parvenze, concedendo una bandiera che richiama il cuore a specchiarsi e a ridere di se stesso e del mondo, invitandolo a un istante di pace.

Ho portato con me, come sempre, Il Cuore di Martina – Onlus, che mi ha dato la forza e la spinta necessaria per arrivare al traguardo”.

Com’è stata questa esperienza?

“È stato pazzesco, sono stati cinque giorni intensi, dalla bici alla salita, con tanti tentativi e difficoltà. Ho vissuto per la prima volta il ghiacciaio, l’impresa di passare in mezzo ai crepacci. La montagna mi ha messo a dura prova, ma l’ho superata.

Cinque giorni incredibili e, forse indescrivibili, per la quantità di emozioni che ho provato e la prova di fatica che ho superato.

Mi sono messa in gioco ancora una volta per provare a superare i miei limiti e ho unito le mie due più grandi passioni: bici e alpinismo. Forse per qualcuno non è niente di che ma per me è stata una vera impresa!

Non ho raggiunto la Capanna Margherita per le condizioni meteo avverse e per la stanchezza, ma alle ore 8.46 ho toccato la vetta Vincent a 4.215 metri con le temperature invernali a -25° e vento forte, fino a 90 km/h.

Ancora una volta ho avuto la prova che se credi che oltre un certo limite non esista niente, allora non metterai mai alla prova la veridicità della tua convinzione e non scoprirai mai nuove possibilità.

Un grazie particolare al “Cuore di Martina” che mi è stato sempre vicino e mi ha protetto come sempre. Quando mi rimanevano 100 metri di dislivello per raggiungere la cima, camminavo con difficoltà per il meteo, era il pensiero di Martina a darmi forza.

Ho portato con me anche la bandiera della pace, sventolandola in tra i ghiacciai. Ho voluto lanciare un messaggio a tutti che quella bandiera non è e non deve essere di questo o quel partito, ma un simbolo di fratellanza. Come siamo stupidi noi animali umani che viviamo su un palcoscenico meraviglioso, in cui siamo un nullità ma troviamo anche tempo per fare la guerra”.

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