2 Maggio 2024 12:53

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2 Maggio 2024 12:53

Imperia: “Parcheggio Gorleri trasformato in una pista di motocross”. La denuncia dei residenti. “Rumori assordanti notte e giorno. Chiediamo le telecamere”

In breve: La denuncia dei residenti: ""Il parcheggio di Parco Gorleri, a Castelvecchio, da ormai un anno è diventato una vera e propria pista da motocross, ad uso di una banda di ragazzini".

“Il parcheggio di Parco Gorleri, a Castelvecchio, da ormai un anno è diventato una vera e propria pista da motocross, ad uso di una banda di ragazzini. Chiediamo un intervento delle autorità e l’installazione delle telecamere”. Così i residenti, in una lettera inviata al nostro giornale, denunciano la presenza quotidiana di giovanissimi che, con le loro moto da cross, si esibiscono in regattini e acrobazie nel parcheggio di Parco Gorleri, appena sopra il cimitero di Oneglia.

Imperia: parcheggio Gorleri, la protesta dei residenti

“Abbiamo già fatto un esposto – raccontano a ImperiaPost i residenti – per denunciare la situazione. Sono intervenuti sia i Carabinieri che la Polizia, ma, nonostante un lieve miglioramento, la presenza di questa banda di ragazzini continua a recare un notevole disturbo. Per un lungo periodo sono venuti anche di notte, scorrazzando con le moto a tutto gas fino all’una, le due. Alcuni ragazzini entrano ed escono dal cimitero, non si sa cosa facciano. Ultimamente non sono più venuti di notte, anche per via delle sfuriate di alcuni residenti, ma continuano a passare molte ore della giornata nel parcheggio con moto e motorini. Fanno un rumore assordante e la situazione, dopo mesi e mesi, è diventata insostenibile. 

Quello che chiediamo è inannzitutto l’installazione delle telecamere, perché le forze dell’ordine non possono esserci sempre. Il parcheggio Gorleri insiste in una zona isolata, lontana dal centro, e necessita di un monitoraggio costante. Sta diventando terra di nessuno. In passato si sono verificati anche atti vandalici contro le auto in sosta. Sono una decina di moto da cross, oltre ai motorini. Ogni giorno impennate, corse e regattini, schiamazzi. Tutti ragazzini giovanissimi, 14-15 anni. Ci chiediamo dove siano i loro genitori.  Non ne possiamo davvero più”.

 

 

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