24 Aprile 2024 21:48

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24 Aprile 2024 21:48

IMPERIA. CASO SCAJOLA. RANISE: “SBARAZZARSI DI SCAJOLA E’ COME DISCONOSCERE ANNI DI AMMINISTRAZIONE”

In breve: "I mesi passano e un indagato (non un condannato) si trovi in una situazione restrittiva che, se dovesse poi essere giudicato innocente (come è sempre successo, si badi bene, all’on Scajola), non sarebbe risarcibile né sul piano morale nè su quello umano, oltre che ovviamente politico

Antonello Ranise

Imperia. Antonello Ranise, consigliere comunale di Forza Italia ha comunicato il suo pensiero sul caso Scajola:

“Credo sia il caso di chiarire il mio pensiero sulla vicenda Scajola, non solo in virtù della mia nota amicizia personale, ma forse ancora di più per una questione politica e ancor prima morale e civile, che dovrebbe interessare chiunque abbia una coscienza civica, senza pregiudiziali. Voglio essere come sempre estremamente chiaro: quando affermo che ho assoluta fiducia nella magistratura, lo dico convintamente, perché queste sono le mie idee, formatesi nella cultura del rispetto incondizionato nei confronti delle istituzioni. Con altrettanta schiettezza, è bene ricordare come si sono svolti i fatti dall’inizio. L’arresto anzitutto. Qualcosa di talmente spettacolarizzato e sovraesposto, con tanto di fotografi, giornalisti di testate pubbliche e private, radio, TV e online, evidentemente pre-allertati, da far tremare i polsi, manco si trattasse dell’arresto di Al Capone. Poi lo stillicidio delle intercettazioni, rese pubbliche in tutti i dettagli, sicuramente anche quelle poco o per nulla rilevanti ai fini delle indagini, ma molto “spendibili” sul piano del gossip (è la stampa bellezza…), senza rispetto alcuno, violando, anzi violentando la privacy non solo di Scajola, ma della sua famiglia e di quella della sua segretaria.  Infine il carcere e poi gli arresti domiciliari. Tutto ciò nell’assoluto e assordante silenzio del suo partito, a tutti i livelli, con prese di distanza imbarazzate anche da parte di miracolati ed ex miracolati da Scajola, fatto vergognoso ma peraltro tipicamente italiano.

Forse non tutti hanno la lucidità per capire che “sbarazzarsi”di Scajola significa misconoscere e delegittimare anni di amministrazione e di politica, locale e nazionale, che ha visto come protagonista assoluto  il centrodestra e le forze moderate. Viceversa, il profilo tenuto dagli avversari politici, è apparso ben più corretto, evitando di cavalcare una vicenda tutta da chiarire. E a proposito della cosiddetta “carcerazione preventiva”, strumento senz’altro utile, qualche riflessione va fatta.

Ovviamente non intendo entrare nel merito dell’aspetto squisitamente giudiziario, non avendone alcun titolo né la competenza. Rilevo però come diversi commentatori, di area e di simpatie politiche non certo vicine all’on. Scajola (vedi per esempio Sansonetti ed altri), abbiano sottolineato più volte alcune incongruenze peraltro del tutto evidenti (come tentare di aiutare un latitante a spostarsi da un paese in cui non vi è l’estradizione ad uno in cui invece è prevista). Ma non è questo il senso della mia argomentazione. Che vuole invece portare all’attenzione dell’opinione pubblica come nel frattempo i mesi passino e un indagato (non un condannato) si trovi in una situazione restrittiva che, se dovesse poi essere giudicato innocente (come è sempre successo, si badi bene, all’on Scajola), non sarebbe risarcibile né sul piano morale nè su quello umano, oltre che ovviamente politico. Sono interrogativi e riflessioni ineludibili in un paese civile, non perché vedono coinvolto un personaggio noto e potente, anzi proprio perché chiunque, è bene ricordarlo, può trovarsi in simili frangenti, che definire drammatici o grotteschi è davvero riduttivo. E credo sia doveroso, per chiunque abbia una coscienza civile, indipendentemente dal colore politico, porle in evidenza”.

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